04
dicembre II Domenica di Avvento (anno
A) Mt 3, 1-12
Continuiamo il nostro
percorso verso il Santo Natale con serenità e fede poiché per sostenere il
nostro Avvento, il vangelo di Matteo ci dona le forti e ridondanti parole di
Giovanni Battista, figura profetica e ieratica del Nuovo Testamento.
La sua potente voce risuona , nel deserto di Giudea, scardinando ogni sicurezza
e rivoluzionando ogni certezza di chi si cullava nella tranquillità di avere “
Abramo come padre”.
Per chi è tranquillo si essere nel giusto Giovanni Battista ha parole pesanti
come macigni : “Razza di vipere!”
Nessuno si può sentire al sicuro nella e della sua fede, nessuno è immune dal
richiamo alla conversione, gridato a gran voce dal Battista, che deve
squarciare ogni coscienza che vuole arrivare rinnovata e pronta a rinascere
nella solennità del Santo Natale del Signore.
Quindi accettiamo con gratitudine l’invito del profeta Giovanni, vestito di pelli
di cammello, a fare “ frutti degni di conversione”
08
dicembre IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA
BEATA VERGINE MARIA – Solennità Lc 1,
26-38
Da quando è iniziato il
piano del Padre per la nostra Salvezza e la nostra Redenzione, Maria la Madre
di Dio e Madre nostra è sempre stata presente manifestando la sua Maternità con
potenza e docilità.
Tutte le sue infinite qualità, Maria, le ha messe con generosità al servizio
del piano di Dio Padre per cooperare con Lui, alla nostra completa
realizzazione, in quanto Suoi figli e nello stesso tempo figli di Dio.
Tutto è iniziato in un città della Galilea, chiamata Nazareth, dove Maria con
piena e sincera umiltà ha risposto
all’angelo Gabriele :”Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello
che hai detto”…… è da questo Eccomi che tutto ha avuto inizio….. ed è con il
nostro “eccomi” che abbiamo la possibilità di dare inizio in ciascuno di noi
alla Volontà Salvifica del Padre …
E’ questo il tempo in cui il Signore e Maria Santissima attendono il nostro “eccomi”
per trasformare la nostra vita in un continuo Natale di Salvezza.
11
dicembre III Domenica di Avvento (anno
A) – GAUDETE Mt 11,2-11
Giovanni Battista continua
ad aiutarci, la sua perplessità riguardo all’autenticità di Gesù come “colui
che deve venire” ci conforta poiché, se anche il Battista aveva avuto bisogno
di conferme, significa che i nostri dubbi sono legittimi e le nostre incertezze
non devono sfociare in angoscia, ma possono essere placate e fatte tacere dai
segni che il Signore continuamente ci invia: “ I ciechi recuperano la vista, gli storpi
camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l’udito, i morti
risuscitano, ai poveri è predicata la buona novella, e beato colui che non si
scandalizza di me”. Malgrado non
riusciamo a vedere tutto questo con i nostri occhi e nella nostra realtà
quotidiana ….. guardando oltre…, possiamo con fede vedere i “miracoli” che
tutti i giorni abbelliscono le nostre giornate e le rendono uniche: un incontro
gioioso, un amico che ti regala una speranza di riconciliazione , una parola
che ti porta speranza, un momento di silenzio davanti al Tabernacolo che
alimenta l'anima, una notizia inaspettata che mette in pace il nostro cuore, un
abbraccio donato con semplicità e sincerità, un grazie sussurrato e addolcito
da un sorriso………. Tutto questo ed altro ancora ci da la certezza che il natale
di colui che aspettiamo è il Natale del Nostro Signore, Salvezza dell’umanità.
18
dicembre IV Domenica di Avvento (anno
A) Mt 1,18-24
Oggi ci aiuta a terminare il
nostro Avvento di preparazione al Santo Natale del Signore Nostro Gesù Cristo,
Re Bambino, Giuseppe, un personaggio meravigliosamente modesto ma fondamentale,
alcune volte dimenticato dai cristiani,
ma non per questo meno importante.
Giuseppe, il padre putativo di Gesù, colui che andando contro ogni Legge e ogni
consuetudine del tempo, ha accolto Maria
e Gesù, li ha protetti, li ha amati, ha vissuto con loro la gioia e la
semplicità della quotidianità famigliare, e ha avuto la Grazia di morire avendo
accanto a se Maria e Gesù che con affetto riconoscente lo hanno ringraziato per
aver portato a termine con fedeltà e perseveranza il compito a lui affidatogli da
Dio Padre.
In questo Santo Natale, che ci stiamo preparando a celebrare, dedichiamo uno
speciale ringraziamento a Giuseppe, che
ha permesso con la sua umiltà e dedizione di poter veder realizzato il disegno
di Amore di ogni Santo Natale: avere “Dio con noi”.
25
dicembre NATALE DEL SIGNORE - MESSA
DELLA NOTTE – Solennità Lc 2,1-14
“Un decreto di Cesare
Augusto ordinò un censimento… quando era
governatore della Siria Quirinio”
“… Giuseppe che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di
Nazareth e della Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme,
per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta.”
“Oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore”
Tutte queste informazioni storiche sono una delle peculiarità del Vangelo di
Luca, la sua documentazione meticolosa ci garantisce la storicità e la
veridicità dei fatti che con puntualità e dovizia di particolari ci racconta.
Oggi tutte queste informazioni, insieme ad altre, ci attestano con certezza che
la nascita di Gesù è reale e storicamente documentata, fa parte del nostro
patrimonio culturale e delle nostre tradizioni, quindi la sua celebrazione,
come ogni altra commemorazione di eventi storici, è legittima e doverosa; poiché
celebrando la nascita di Gesù celebriamo la nostra storia e onoriamo le nostre
“radici” culturali e nello stesso tempo sottolineiamo il reale e lo eleviamo
dal “virtuale” per fare un po’ di ordine in un mondo, come quello odierno, dove
il “virtuale” si confonde con il reale e lo sommerge di irrealtà.
Costruendo il presepe delle nostre case, nei negozi, nelle scuole, nelle
chiese, negli uffici, nei luoghi di lavoro e di ritrovo, ecc…. è dare
dignità alle nostre tradizioni e ricordare un evento realmente accaduto, è fare
memoria del nostro patrimonio storico, è proteggere dal “ virtuale” che ci vuole soffocare con
falsità, il reale che ci regala certezze e sicurezza……..
Quindi con forza e serenità proteggiamo il presepe che per noi cristiani è tutto
questo e altro: la celebrazione dell’ inizio della nostra Salvezza.