È con immenso dolore e
commozione che mi accingo al delicato compito di continuare nella meravigliosa
opera compiuta prima dal Prof.Giuseppe Franciosi e poi dall'amico Walter e cioè
la compilazione del "diario" di un parrocchiano. Loro sono stati dei
veri maestri ed io cercherò di far tesoro dei loro insegnamenti, confidando
anche nella collaborazione dei lettori che mi possono contattare in ogni
momento per fornire indicazioni e suggerimenti o, all'occorrenza, per sollevare
critiche.
Nello scrivere, si riesce molto meglio a nascondere le forti emozioni che ci
assalgono e credetemi che il distacco da Walter è stato per me tremendamente
doloroso, come sicuramente è trapelato anche dalle brevi riflessioni che ho
esternato in occasione del suo rito funebre.
Caro Walter, ti dico col cuore che hai lasciato un vuoto veramente incolmabile
e faremo tesoro della tua testimonianza di vita e di fede. Sì, perché Walter è
stato per tutti noi un vero maestro di fraternità e di sensibilità umana ed è
stato un faro che per anni ci ha illuminati. Ora questa luce si è spenta, ma i
suoi insegnamenti restano e continueranno a vivere finché vivrà l'ultima
persona che ha avuto il grande dono di conoscerlo, frequentarlo ed ammirarlo.
È difficile descrivere le virtù di Walter perché erano immense ed anche perché
lui era molto riservato e soprattutto rispettoso del prossimo: aveva sempre
paura di arrecare fastidio a chicchessia e quindi si faceva carico di pesanti
sacrifici personali anche per risparmiare gli altri, con esemplare dedizione.
Però, è proprio il caso di dire che la sua vita è stata spesa nel migliore dei
modi, utilizzando in maniera esemplare i talenti che gli sono stati affidati e
che è stato capace di forgiare una famiglia semplicemente meravigliosa.
Poco più di un mese fa, mentre stavamo assemblando il Sentiero, mi riferì che
avrebbe dovuto fare l'ennesima "gita" a Milano perché si erano
riacutizzati alcuni problemi di salute. Io immediatamente gli manifestai la mia
assoluta disponibilità ad accompagnarlo con l'auto, tanto ero in pensione ed il
tempo non mi mancava e quindi ero nelle condizioni di rimanere a Milano anche
per più giorni. Lui mi guardò con immensa tenerezza e poi esclamò: "Ti
ringrazio tanto per la tua disponibilità, ma cosa direbbero le mie figlie?
Sicuramente ci rimarrebbero molto male. Non mi hanno mai lasciato solo nelle
varie vicissitudini delle mie frequentazioni ospedaliere!".
Io mi sono ritirato in buon ordine ma ho provato una grande gioia ed
ammirazione per questa meravigliosa famiglia che Walter è riuscito a forgiare.
E mi sono venuti alla mente altri atteggiamenti diametralmente opposti a cui
assistiamo giornalmente: ammalati abbandonati nelle loro case e negli ospedali
e persone anziane confinate nelle case di riposo. Allora ho rimpianto anche le
vecchie famiglie patriarcali dove le persone anziane o malate non
rappresentavano un peso da portare sulle spalle, ma una ricchezza incommensurabile
per gli insegnamenti di vita vissuta che sapevano trasmettere a figli e nipoti.
Io ho avuto la fortuna di nascere e crescere in una famiglia molto religiosa
che ha dato i natali anche ad un santo sacerdote e che era inserita in una
realtà paesana in cui venivano pienamente osservati questi modelli di vita
familiare e di comunità, dove addirittura i figli davano del "voi" al
padre. Non si trattava solo di educazione, ma si praticava e si tramandava un
sentito senso di rispetto per le persone anziane e per chi era nel bisogno.
Ma torniamo all'amico Walter. Oltre che meraviglioso padre è stato anche un
esemplare cristiano.
Nato e cresciuto in una famiglia molto religiosa che ha donato alla comunità
anche due frati di grande valore civile e cristiano (Padre Placido e Padre
Oriano), ha dedicato la sua vita ad importanti iniziative cattoliche. Sempre
presente in tutte le funzioni religiose (sante Messe, ore di adorazione
parrocchiali ed interparrocchiali, vespri, etc.), era componente della corale
ortonovese "Cantus Firmus" ed era innamorato del suo Santuario della
Madonna del Mirteto, animato com' era da una profonda fede e devozione per la
nostra Madre Celeste. Non per niente era anche uno dei 4 componenti del gruppo
laicale della Fraternità Missionaria di Maria.
Inoltre curava l'organizzazione dei pellegrinaggi del primo sabato del mese ai
vari Santuari della Diocesi. Il primo sabato di ottobre (1 ottobre) ha compiuto
l'ultimo suo viaggio verso una casa del Signore: la sua salma è stata portata
nella sua Chiesa parrocchiale di San Lorenzo in Ortonovo, dove è stato
celebrato un solenne rito funebre con una grande e commossa partecipazione di
popolo. Il rito funebre è stato officiato da Padre Onildo, alla presenza di
altri parroci, del diacono Paolo e del prossimo diacono Agostino che è anche
cognato di Walter.
Commovente l'omelia fatta da Don Andrea che ha ricordato con grande puntualità
ed emotiva partecipazione i grandi meriti di Walter come cristiano e come
cittadino.
Davvero toccanti anche gli interventi del fratello Giuseppe e del cugino
Marcello, straziati dal dolore.
Molto sentiti ed emozionanti i canti eseguiti dalla corale "Cantus
Firmus" diretta dal maestro Renato Bruschi, corale della quale Walter è
stato sempre valido componente.
Non sarà facile colmare il vuoto che Walter ha lasciato anche nella vita
civile.
Per tanti anni è stato anche Presidente dell' AVIS comunale, sempre al servizio
dei donatori e dei malati. Anch'io ero un donatore di sangue, ma Walter mi
riservava un trattamento del tutto particolare . Io infatti ho come gruppo
sanguigno lo 0 Rh - e questo tipo di sangue è tenuto in grande considerazione
perché è molto raro ed inoltre può essere trasfuso direttamente a tutti i
pazienti e per questo i servizi di pronto soccorso ospedalieri devono sempre
averlo a disposizione per i casi di massima urgenza che non consentono di
sprecare neanche un minuto per la determinazione del gruppo sanguigno.
Walter era sempre presente anche nelle numerose iniziative del comune, delle
scuole e delle varie associazioni, cercando di portare il suo prezioso
contributo in tutte le sedi ed occasioni, animato com'era da grande generosità
ed altruismo.
Ecco perché oggi tutti noi ci sentiamo un pò orfani e lo vogliamo ricordare
come un angelo che è volato in cielo e di lassù continua ad aiutarci, chiedendo
alla nostra Madre Celeste di esserci sempre vicina. A noi non resta che
ringraziare il buon Dio per avercelo dato.