Si
è svolto al santuario del Mirteto l’incontro ecumenico per riflettere sui temi
ambientali
Domenica
18 settembre si è tenuta ad Ortonovo Alto, nel santuario della Madonna del
Mirteto, la celebrazione ecumenica della Giornata per la custodia del creato.
L’iniziativa – inserita nel mese dedicato appunto alla riflessione ed alla
preghiera per la salvaguardia del creato - è stata presa in forma congiunta
dalle comunità cristiane della Spezia e di Massa Carrara. Per i cattolici erano
presenti i due vescovi, Luigi Ernesto Palletti della Spezia-Sarzana- Brugnato e
Giovanni Santucci di Massa-Carrara- Pontremoli, con i due delegati diocesani
per l’Ecumenismo e il dialogo, rispettivamente don Francesco Vannini e don Luca
Franceschini.
Il pomeriggio si è aperto con una riflessione del religioso battista Herbert
Anders, attualmente pastore a Roma, da molti anni inserito nei gruppi di
ricerca e di studio del mondo riformato che si occupano dei temi e problemi di
carattere ambientale. La riflessione, seguita con attenzione da tutti i
presenti, ha avuto come tema “Quando la
merce è davvero un bene?”. Anders, con notevoli spunti di attualità, ha
inserito il suo intervento nel contesto del tema di quest’anno della Giornata
per la custodia del creato, “La
misericordia del Signore è per ogni essere vivente”.
E’ seguita una preghiera ecumenica nel corso della quale i presenti hanno
inteso esprimere di fronte a Dio il bisogno di perdono, la richiesta di aiuto e
l’assunzione di responsabilità che riflettere sulla creazione porta con sé.
Al momento della benedizione sono saliti presso l’altare, oltre ai due vescovi,
il pastore evangelico Jean Felix Kambanzolo e la pastora della Chiesa Battista
della Spezia Lidia Giorgi, per un breve intervento e il saluto ai presenti.
Prima della conclusione, che ha visto nei locali del santuario un piccolo
rinfresco a base di prodotti tipici locali, c’è stato infine un altro momento
significativo, con lo scambio di oggetti appartenenti alla tradizione
lavorativa dei due territori presenti all’incontro: il marmo, caratteristico
del territorio apuano, e le valve di alcuni mitili o muscoli (come gli spezzini
tengono molto a chiamarli) per il Golfo spezzino.
(da ‘Spezia
sette’, supplemento di ‘Avvenire’ di domenica 10.09.2016)