Da
giovedì 2 a domenica 5, sono
stato con mia moglie e la nipotina più grande a Roma. Se non ricordo male,
l’ultima volta era stata in occasione della morte di San Giovanni Paolo II:
un’occasione molto triste e tanto faticosa.
Questa volta, invece, tanta gioia e molta meno fatica. Ho approfittato
di questo lungo ponte (non per me pensionato, ma per mia moglie che ancora
lavora) e dell’invito di mio fratello Giuseppe (che vive nella capitale). Una
settimana fa era qui a Ortonovo e mi aveva detto: “Non vieni mai a trovarmi!
Approfitta di questa occasione: c’è questo lungo ponte, il Giubileo della
Misericordia e ho un appartamento tutto per voi!”. E così, in quattro e
quattr’otto, alcuni giorni fa, abbiamo deciso di partire per Roma. Sono stati
quattro giorni intensi ma non tanto faticosi. Venerdì abbiamo assistito, in
Piazza S. Pietro alla celebrazione col Papa del Giubileo dei Sacerdoti. Sabato
ci siamo aggregati al folto gruppo di don Andrea (un centinaio di persone) per la visita alle Basiliche. Sapevo che era
a Roma con i suoi parrocchiani di Isola e di Luni; abbiamo trovato il gruppo
nella Basilica di S. Maria Maggiore dove don Andrea stava celebrando la Santa
Messa e, con loro abbiamo poi visitato le altre Basiliche Maggiori. Ma che
combinazione: oggi è il 1° sabato del mese e in quello del mese scorso a
Brugnato, sul pullman che ci riportava a casa, era stato detto che il 1° sabato
di giugno non ci saremmo visti perché tanti sarebbero andati a Roma con don
Andrea. E invece, con quei tanti, mi ritrovo qui a Roma e non alle Grazie, dove
si sta svolgendo il pellegrinaggio diocesano. Infatti, in questo gruppo, ci
sono parecchie persone che di solito partecipano come me agli incontri del 1°
sabato col Vescovo. Ho detto che abbiamo visitato le Basiliche Maggiori,
abbiamo varcato le Porte Sante, abbiamo percorso, in ginocchio (forse non tutti) la Scala
Santa, ma per me il momento di più intensa spiritualità è stata la visita della
chiesa di Santo Spirito in Sassia, la chiesa della Divina Misericordia.
Nelle grandi Basiliche c’è sempre tantissima gente e quindi anche un po’ di
confusione, invece in questa bellissima chiesa ce n’è poca, ci si può fermare e
restare in preghiera e raccoglimento.
Giovedì
9 - Oggi,
2° giovedì del mese, concludiamo il ciclo delle Adorazioni Eucaristiche
interparrocchiali di quest’anno nella chiesa di S. Maria Maddalena a
Castelnuovo Magra.
Il parroco, don Alessandro, ci accoglie cordialmente; si vede che è contento
della nostra presenza, quella di noi di Ortonovo, un po’ meno di quella dei
suoi parrocchiani. Ma, come mi sembra d’aver già scritto in un’altra occasione,
su questi incontri bisogna insistere, non bisogna mollare. Anche noi, a
Ortonovo, abbiamo attraversato, diversi anni fa, un periodo in cui c’era poca,
pochissima partecipazione a questi incontri mensili; si parlava addirittura di
sospenderli. Poi piano piano c’è stata una ripresa ed ora vediamo che la
partecipazione è sempre buona e costante. Come già detto sopra, poca la
partecipazione dei castelnovesi, c’era però una organista e un coretto (solo
femminile). Dovrebbe essere stata molto interessante anche la riflessione di
don Alessandro; dico ‘dovrebbe’ perché sono riuscito a capire poco a causa
(l’ha detto anche il parroco) della cattiva acustica della chiesa o, penso io,
dell’impianto microfonico inefficiente, ma anche alla poca o bassa voce di don
Alessandro. E dico ‘molto interessante’ perché
parte di quello che ha detto l’ho sentito e qualcosa mi hanno riferito
persone che hanno più udito di me o che erano più vicine all’altoparlante. E’
stata comunque una piacevole serata e speriamo che la volta prossima sia ancora
migliore per far sì che questi incontri diventino una bella realtà anche a
Castelnuovo e vicariale. Al termine don Andrea ha ricordato che questi incontri
riprenderanno il 2° giovedì di ottobre nella chiesa di Nicola.
Sabato
11 - Questa
mattina ho partecipato, presso il circolo ‘Barontini’ a Sarzana, ad un Convegno
organizzato dagli “Amici di padre Damarco”, con la presentazione della ristampa
del libro “Commenti ai Vangeli” scritto dal padre vincenziano oltre
quarant’anni fa.
Su questo c’è un ampio commento di Egidio Banti a pag.8.
Giovedì
16 - Oggi, ricorre la festa liturgica di San Ceccardo,
vescovo di Luni e martire, patrono della città di Carrara. Trovandomi proprio
là, da mia figlia, ho approfittato per partecipare alla solenne celebrazione -
alle ore 18,30 - presieduta dal vescovo
Santucci.
Il Duomo non era gremito come mi
aspettavo per un evento così importante, ma ho saputo poi che c’era stata una
celebrazione ieri sera all’antica chiesa, questa mattina la Messa solenne presieduta dal Vescovo, nella chiesa
parrocchiale dedicata al Santo e, oggi
pomeriggio, Santo Rosario e Messa nell’antica chiesina; per cui era prevedibile
che non ci fosse il pienone. Mentre il Vescovo e i concelebranti fanno
l’ingresso processionale nel Duomo, noto tra loro anche il diacono Domenico
Micheli: è la prima volta che lo vedo “all’opera”. Domenico è di Ortonovo
(anche se importato), ha sposato una di Isola ed ha sempre abitato qui. Poi,
frequentando la chiesa di Maria SS. Mediatrice (chiesa della Covetta), ha
completato gli studi e qualche anno fa è
stato ordinato Diacono permanente.
Non l’ho mai visto “all’opera” nelle celebrazioni nel nostro territorio, forse
perché è molto schivo, forse vorrebbe essere invitato ufficialmente da qualche
parroco. A dire il vero l’avevo notato dietro di me, voltandomi, nella chiesa
di Luni Mare, in occasione dell’ingresso del nuovo parroco, don Carlo
Cipollini. Mi ricordo d’avergli detto: “Visto che sei qui, potevi andare
all’altare”. Ma non mi ha risposto, solo un cenno di diniego; poi non l’ho più
visto. Spero proprio di vederlo “all’opera” anche nel nostro territorio, magari
al Santuario del Mirteto.
Sabato 25 - Questa mattina, alla
Santa Messa delle 9 al Santuario, oltre alle solite 4-5 presenze, ce ne sono 5
nuove, di cui una nuovissima, Asia; ha pochi mesi di vita ed è la prima volta
che entra in questa chiesa; è accompagnata da tutta la famiglia; lei e l’altro
fratellino danno un po’ di vivacità alla celebrazione. Speriamo di rivederla quassù molto spesso.
Venerdì 24 - Oggi pomeriggio la
Paola (fiorista) mi chiede se stasera vado a alla conferenza a Caffaggiola,
così verrebbe anche lei con me. Le rispondo che, se non ho impegni familiari,
penso di andarci; in tal caso ci vediamo in piazza un po’ prima delle 21. A
quell’ora infatti partiamo per la chiesa di Luni; durante il tragitto Paola mi
dice che parlerà uno molto bravo sul tema della famiglia. Io le dico: “Vedi,
Paola, noi ci andiamo ed è giusto partecipare a queste iniziative anche per
rispetto per chi le organizza, però era senz’altro meglio se ci andavano le mie
figlie e i tuoi figli, e noi magari restare a fare i nonni assistendo i nostri
nipoti, non è vero? Sarà senz’altro un bravissimo e preparato oratore; ne
sapremo senz’altro di più su quel tema; ma noi, poi, saremo in grado di
raccontare ai nostri figli quello che avremo appreso?”. La conferenza inizia
verso le 21,30 e termina quasi a mezzanotte, o meglio, noi due a quell’ora
siamo venuti via perché iniziava il dibattito e le cose andavano troppo per le
lunghe. Ho notato che dei numerosi partecipanti (150 circa) solo 5-6 erano
sotto i 40 anni: vale anche qui il discorso fatto alla Paola in macchina. E
inoltre: ci si lamenta sempre delle lunghe prediche dei preti durante la Messa;
in questo caso il relatore ha parlato per oltre due ore: mi sono sembrate un
po’ troppe.
Lunedì 27 - Questa sera, dopo la
bella vittoria dell’Italia sulla Spagna, sono sceso a Luni Mare dove, alle
21, don Carlo Cipollini con la
celebrazione Eucaristica festeggiava il
35° anniversario di Ordinazione. Mi avevano
detto che sarebbe stata una cosa molto intima, invece la chiesa era gremita
(però si fa presto a gremire quell’ “archetto”). Don Carlo mi è parso veramente
un po’ sorpreso nel vedere tanta gente e, un po’ emozionato, ha subito
ringraziato tutti della presenza e il buon Dio per i tanti doni ricevuti. Ci ha
inoltre ricordato che anche don Andrea, lì presente, festeggiava il 18° anno di
Ordinazione, ma questo forse nessuno lo sapeva. All’omelia ci ha parlato della
vita sacerdotale, piena di tante gioie ma anche di delusioni e sacrifici ed ha
aggiunto che il sacerdote ha bisogno di essere “amato, capito e perdonato”. Ha ricordato i parroci che lo hanno preceduto
alla guida di questa parrocchia e in particolare quelli che ci hanno lasciato:
don Angelo, don Franco e don Lodovico. Al termine don Andrea ha ringraziato don
Carlo per tutto quello che sta facendo
per le comunità di Luni Mare e S.
Lazzaro e ha invitato tutti a recarsi nel salone adiacente alla chiesa per
un momento di fraternità. La
celebrazione è stata animata da un piccolo coro di bambine che, con i loro canti, hanno reso molto
gioioso questo incontro.
E’ senz’altro vero che quando ascolti canti in gregoriano eseguiti da grandi
corali ti senti immerso in un particolare misticismo, ma è altresì vero che
questi piccoli coristi, con canti popolari moderni, magari anche un po’
strillati o stonati, rendono più gioiosa e partecipata la celebrazione e
infondono anche un po’ di speranza.