Sabato 30 aprile - Alle ore 8 salgo al Santuario del Mirteto per
la recita delle Lodi.
E’ una bella mattina fresca e soleggiata. Mi viene in mente, mentre salgo, una
frase dell’amico Tonino Ratti in un articolo del mese scorso: “…si è più vicini a Maria nella grotta di
Lourdes piuttosto che al Santuario mariano del Mirteto?”. Mi guardo
intorno: un vero spettacolo della natura! Penso: perché a volte dobbiamo andare
tanto lontano per sentirci più vicini al Signore, alla Madonna…? Eppure è
proprio così. Ricordo che tanti anni fa, dopo un pellegrinaggio a Lourdes,
tornato qui al Mirteto, quasi chiedevo scusa alla ‘nostra Madonna’ per averla
“tradita”!
Sabato 7 maggio - Questo 1° sabato del mese il
pellegrinaggio mariano ci porta a Brugnato. Qui, nella concattedrale, si
conclude il ciclo di questi pellegrinaggi alle chiese giubilari della Diocesi.
E anche oggi, per ricordare le opere di carità che dobbiamo compiere in questo
Anno della Misericordia, il ritrovo e la partenza avviene dalla Casa del Sacro Cuore,
dove sono ospitate molte persone anziane e malate. Ho notato nel giardino della
‘Casa’ una bella statua in bronzo del nostro santo vescovo, Siro Silvestri.
Sabato 14 - Questa mattina al Mirteto c’è movimento.
Dopo le Lodi e la Santa Messa si celebra un Battesimo, poi deve arrivare il
parroco di Sarzanello, in ritiro con i genitori e bambini della Prima Comunione
e anche un gruppo da Sarzana, capitanati dall’amico Giorgio, assistiti
spiritualmente da don Roberto Savio, i quali prossimamente si recheranno a Roma
per il Giubileo e faranno gran parte del percorso a piedi; si sono ritrovati
quassù per avere una particolare benedizione e protezione dalla Madonna del
Mirteto e mettere a punto i dettagli del viaggio. Dopo il pranzo nei locali dei
Santuario e una breve escursione nei dintorni sono tornati alle loro case.
Domenica 15 -
Oggi si celebra la solennità di Pentecoste. Sto notando (con dispiacere)
che in occasione di queste solennità (domenica scorsa l’Ascensione di
Gesù) nella nostra chiesa non cambia
nulla: solite persone, soliti canti, solito tran tran… Un tempo in queste
occasioni si vedeva almeno qualche faccia nuova e da parte dei soliti un po’
più di carica, di entusiasmo.
Giovedì 26 - Oggi, alle ore 17, nella chiesa di San
Lorenzo si celebra una Santa Messa solenne, presieduta dal vescovo Luigi
Ernesto con una decina di altri sacerdoti, per ricordare il 60° anniversario
della morte del nostro illustre compaesano, don Ferdinando Maberini, morto il
14 maggio 1956. La solenne liturgia è animata dalle corali di San Lorenzo e del
Preziosissimo Sangue di Luni, dirette da Giuseppe Cecchinelli, che hanno
eseguito diversi brani composti dal Maestro ortonovese.
Al termine della celebrazione abbiamo fatto visita alla tomba del ‘Maestro’ nel
cimitero del paese per una preghiera e la benedizione del Vescovo. Poi, tornati
in paese, c’è stato un momento di convivialità offerto dai parenti di don
Ferdinando.
Tra i tanti sacerdoti c’era anche l’ortonovese don Domenico Lavaggi; era
parecchio tempo che non lo vedevo, sono andato a salutarlo e lui mi ha dato un
suo scritto per “Il Sentiero” che potete
leggere a pagina 7.
Sabato 28 - Stamattina - ore 10 - nella Sala
consiliare del Comune, viene ricordata, con un Convegno, la figura di don
Ferdinando Maberini, canonico della Cattedrale di Sarzana, Maestro di Liturgia
e Musica sacra nel Seminario Vescovile.
La Sala è gremita (non me lo aspettavo); mons. Paolo Cabano dà inizio ai lavori
presentando i Relatori e invita i ragazzi della Scuola Media locale (a
indirizzo musicale), diretti dal prof.ssa Daniela Moscatelli, a dare il
benvenuto in musica, del Maberini, al numeroso pubblico; poi, dopo il saluto
del Sindaco, la parola passa al canonico don Romano Rossi, che è un po’ il
promotore di questa iniziativa, il quale, tra le altre cose, legge un messaggio
di saluto di don Renzo Cortese, uno degli studenti del ‘Maestro’,
impossibilitato a partecipare.
Di seguito il prof. Egidio Banti ci illustra la figura di don Maberini sotto
diversi aspetti, ma in modo particolare quella di precursore del “Vaticano II”
e della Musica Sacra nelle liturgie. Un breve, simpatico, musicale (perché ha
anche cantato) e critico intervento è stato, in ultimo, quello di don Franco
Sciaccaluga, anch’egli allievo di don Ferdinando.
La manifestazione si è conclusa, in musica, con un’altra esecuzione dei
ragazzi.
Devo dire che per me (e anche per molti altri) è venuta alla luce la figura di
un personaggio molto più importante di quello che fino a oggi si era capito e,
forse, come ha ribadito decisamente anche don Franco Sciaccaluga, proprio
perché non è mai stato valutato adeguatamente da chi di dovere.
Il prof. Banti ha detto cose veramente significative su don Maberini, cose che
è difficile al momento riportare; conto di avere da lui qualcosa di scritto da
poter pubblicare su questo bollettino.
Alcune considerazioni sul ‘Mese mariano’
appena concluso.
Innanzitutto
una bella novità: l’apertura, la sera del 1° maggio, con una fiaccolata dalla
chiesa parrocchiale al Santuario del Mirteto con recita del Rosario e
Benedizione solenne.
Le sere dei giovedì ci sono state le due conferenze (la prima del carmelitano
padre Roberto, la seconda della prof.ssa Clara Vigorito) e due adorazioni
eucaristiche (una interparrocchiale); le
sere del sabato, invece, il Rosario è
stato recitato nei borghi del paese. Quest’anno, al contrario degli anni
scorsi, si è verificata una cosa strana: c’è stata più partecipazione nelle
sere ‘normali’ (Rosario al Santuario), che in quelle più ‘importanti’
(conferenze, adorazioni, recita nei borghi). Infatti nelle sere ‘normali’ c’è
sempre stato un discreto numero di persone (limitatamente al numero degli
abitanti), mediamente da 15 a 20 e più partecipanti e tra questi anche diverse
‘facce nuove’.
Una sera, terminata la funzione, Angelo mi dice: “Sai, stasera eravamo 9 e 9!”.
Non capivo a cosa si riferisse, poi mi ha spiegato che eravamo 9 uomini e 9
donne. Anche questa è una bella novità. Un tempo erano pochissimi gli uomini
che partecipavano al Rosario; ora partecipano e recitano anche le ‘decine’. Tutto
bene? Assolutamente no: mancano i giovani e soprattutto i bambini. Quest’anno
solo qualche fugace partecipazione di una o due bambine, e basta.
Alcuni giorni fa, leggevo un vecchio
articolo del Preside Franciosi, “Il mese di maggio”; a tal proposito scriveva:
“…Gli anziani a volte si sentivano quasi
fuori posto, degli intrusi: i bambini invece erano incontenibili, sprizzavano gioia,
allegria da tutti i pori. Facevano
anche un po’ di confusione, ma nessuno si indispettiva: si accettava anche un
po’ di confusione perché proveniva da quella gioia che loro avevano dentro”.
Quanto sarebbe ben gradita anche oggi un po’ di quella confusione!
Ogni sera, al termine del Rosario, abbiamo pregato per il papa Francesco. Ma
non il solito Pater, Ave, Gloria secondo
le intenzioni del Papa, come siamo sempre stati abituati a fare, mi è
sembrata una preghiera più convinta, proprio in risposta ai suoi “…per piacere ricordatevi di pregate per me”
che sempre ripete il Santo Padre al termine dell’Angelus domenicale.
La conclusione a livello interparrocchiale (martedì 31 – ore 21), come ormai da
diversi anni, è celebrata e animata dai sacerdoti e seminaristi della Diocesi:
partenza dalla chiesa di San Lorenzo per il Santuario e celebrazione della
Santa Messa.
Le prossime sere, come negli anni passati, diremo: “Stasera dove andiamo, cosa
facciamo?...”. Ma poi riprenderemo il solito tran tran e faremo ben a meno del Rosario del ‘mese di
maggio’.
Nella foto Don Ferdinando Maberini