N° 5 - Maggio 2016
Diario
di Walter


Sabato 2  -  Anche questo pellegrinaggio del primo sabato del mese ci porterà per la terza volta - dopo il santuario di N.S. della Neve e S. Maria Assunta a Sarzana -, a varcare la Porta Santa di una chiesa giubilare e la seconda volta partendo da un luogo che ci ricorda che il Giubileo della Misericordia deve essere accompagnato da opere di misericordia corporali e spirituali. Partenza quindi dalla ‘Mensa dei Poveri’ (vicino alla stazione) e arrivo alla cripta della cattedrale di Cristo Re. Un bel tratto di strada attraverso quasi tutta la città.
Il prossimo invece ci porterà alla quarta chiesa giubilare della diocesi: la concattedrale di Brugnato. Sento spesso persone che raccontano di essere andate o che devono andare in località e chiese importanti per il giubileo: sì, va bene unire l’utile al dilettevole, ma, proprio per volontà del papa Francesco, possiamo varcare la Porta Santa anche vicino a casa.
Inoltre, come ci ha ricordato anche stamattina il nostro vescovo, dobbiamo principalmente aprire, anzi spalancare la porta del nostro cuore per avere e donare misericordia.

Domenica 3 - Oggi pomeriggio, al santuario del Mirteto, dopo diversi rinvii, ci ritroviamo con padre Mario per l’incontro del gruppo laicale della Fraternità Missionaria di Maria.
Ci siamo tutti (quattro) e noto che, anche se è un po’ di tempo che non ci incontriamo, c’è molta sintonia nel gruppo, come se un filo invisibile ci tenesse collegati. Bene.

Giovedì 7 -  Stasera c’è l’adorazione eucaristica nella cappella del seminario. Con padre Mario e altre persone partecipo a questo rito. E’, come sempre, un momento di intensa spiritualità.

Domenica 10 - Oggi, entrando in chiesa per partecipare alla Santa Messa, noto diversi avvisi e locandine affissi nella bacheca: c’è la foto di don Giovanni col Patriarca di Venezia, con i saluti del nostro “vecchio parroco”; c’è la locandina che ci informa che il 27 aprile, al santuario, nella celebrazione eucaristica ci sarà (finalmente!) il rito di ammissione al diaconato permanente di Agostino Cavirani; ci sono inoltre affissi i rendiconti della parrocchia e dei lavori al tetto della chiesa parrocchiale e del santuario. Devo dire che, innanzitutto, mi aspettavo una situazione economica molto peggiore, ma una cosa, tra i tanti numeri, mi ha colpito: le entrate della questua di un anno (le offerte durante la Messa), sono quasi uguali al ricavato del mercatino parrocchiale, circa 4.000 euro. E allora penso: quelli del mercatino sono frutto dell’impegno di alcune volenterose signore (tre quasi fisse e poche altre saltuariamente), mentre gli altri sono frutto di offerte di tutto un anno di tutti quelli che vanno a Messa! E allora dico: quello di andare a Messa è una cosa molto personale per cui non metto lingua, ma a quelle poche donne del mercatino cerchiamo di dare un sostegno, non solo morale, visto il bel risultato economico.
Inoltre, per alcune giovani, potrebbe essere anche un modo per imparare a fare dei piccoli lavori a mano: ricamo, uncinetto, rammendi…, o nuove iniziative, come decoupage o altri lavori.

Giovedì 14 - Stasera l’ora di adorazione interparrocchiale si tiene ad Annunziata. La piccola chiesa, curata dal diacono Agostino, ci accoglie sempre con tanta luce e calore.
Agostino ci tiene a fare bella figura anche se, però, i suoi parrocchiani sono molto pochi.
Come ho già detto altre volte, in queste piccole chiese ci si sente tutti uniti e, anche se non siamo tantissimi, la chiesa è piena. Abbiamo pregato Gesù, buon Pastore così: “Tu sei il nostro pastore, Signore Gesù, perché solo tu ci conosci fino in fondo, uno per uno, con i nostri slanci e nostre fatiche, le nostre fragilità e le nostre risorse. Per questo ti mostri esigente quando ci lasciamo afferrare dalla pigrizia, e dolce e compassionevole quando ci troviamo in difficoltà”.

Lunedì 25 - Oggi ricorre la festa di S. Marco evangelista e la festa della Liberazione.
La prima mi riconduce a quand’ero piccolo, poi giovane: quel giorno si andava da Ortonovo, in processione, fino a Luni scavi, al “Colosseo”, dove con la Santa Messa  e il pranzo al sacco si concludeva la “Rogazione”.  Riguardo invece alla festa della Liberazione (dal nazifascismo) da diversi anni l’Amministrazione comunale coglie l’occasione per intitolare un luogo (un parco, una piazza, ecc.) a una persona del nostro Comune che si è particolarmente distinta in difesa dei suoi concittadini. Quest’anno viene intitolato un parco, sulla Via Larga, a un eroico parroco di San Martino, don Albino Bellangelo. Di tutto questo ne parla Enzo Mazzini in altra pagina.

Martedì 26 - Oggi pomeriggio, nella chiesa parrocchiale di San Lorenzo ho partecipato al rito funebre della cara Lorenza. Ancora in giovane età (67 anni) da parecchi anni stava soffrendo molto per una seria malattia. Si può dire che è stato un vero “Calvario”. Ma c’era di bello in lei che, ogni volta che superava una crisi, subito riprendeva il suo stile di sempre: sorridente e serena.  Al primo sintomo di miglioramento la rivedevamo in chiesa.
Quando la malattia glielo permetteva saliva anche al Santuario. Lei faceva parte di un gruppo di preghiera che un giorno della settimana (normalmente il martedì) si ritrovavano ai piedi della Madonna del Mirteto a pregare. Le sue compagne venivano tutte da Casano, Isola, Dogana, ecc. Fino a qualche anno fa la incontravo, prima sempre, poi sempre più raramente,  il sabato mattina, su al Santuario, per la Messa delle ore 9, dopo le Lodi.
Non era una ortonovese doc,  veniva dal sud, dalla Sicilia. Aveva sposato Nardino Felici, di Ortonovo, che era carabiniere in nord Italia, poi, andato in pensione, è tornato al paese con la moglie e il figlio e qui noi l’abbiamo conosciuta. Anche se non stava tanto bene, per la ‘Festa della Madonna’ era sempre disponibile per aiutare a fare qualcosa; certo lavori non pesanti, come vendere i ricordini, candele…
Devo proprio dire che era nata in lei una particolare devozione alla ‘nostra’ Madonna e lo dimostrava in tanti modi: con la preghiera e con le opere. Forse molto più di tanti Ortonovesi  che hanno una devozione molto... personale.  Anni fa aveva tanto a cuore che il suo unico figlio si sistemasse: ed è stata esaudita. Poi desiderava tanto un nipotino o nipotina: qualche mese fa  è arrivata. A questo punto si vede che si è sentita appagata da queste ‘grazie’ e ha smesso di lottare.

Mercoledì 27 - Oggi, alle ore 18, al Santuario, come già accennato sopra, il vescovo Luigi Ernesto ha ammesso ufficialmente tra i candidati all’Ordine del diaconato permanente il nostro compaesano Agostino Cavirani. Pensavo a una cerimonia molto più semplice e non mi aspettavo una partecipazione così numerosa (un discorso a parte per i paesani).
La comunità interparrocchiale anche in questa occasione non si è smentita: proprio bravi.
E non mi aspettavo così tanti sacerdoti (una decina) e tre diaconi: non sto a nominarli tutti, occorrerebbe troppo spazio.  Al termine della celebrazione eucaristica c’è stato un momento di convivialità per tutti i presenti, mentre per il Vescovo, diversi sacerdoti e un gruppetto di amici, Agostino ha fatto preparare una semplice cena: un modo per concludere in serena compagnia la serata. A dire il vero era da tempo che aspettavamo questa “ammissione”, visto che Agostino aveva superato tutti gli esami . Speriamo che a breve riceva gli altri due ministeri e infine il diaconato permanente. Visto che abbiamo, purtroppo, un diacono Agostino che sta perdendo qualche colpo,  confidiamo di averne presto un altro che lo sostituisca di nome e di fatto. Auguroni, caro Ago, da parte della comunità tutta e dalla Redazione.

 

                             


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