Sabato
2 -
Anche questo pellegrinaggio del primo sabato del mese ci
porterà per la terza volta - dopo il santuario di N.S. della Neve e S. Maria
Assunta a Sarzana -, a varcare la Porta Santa di una chiesa giubilare e la
seconda volta partendo da un luogo che ci ricorda che il Giubileo della
Misericordia deve essere accompagnato da opere di misericordia corporali e
spirituali. Partenza quindi dalla ‘Mensa dei Poveri’ (vicino alla stazione) e
arrivo alla cripta della cattedrale di Cristo Re. Un bel tratto di strada attraverso
quasi tutta la città.
Il prossimo invece ci porterà alla quarta chiesa giubilare della diocesi: la
concattedrale di Brugnato. Sento spesso persone che raccontano di essere andate
o che devono andare in località e chiese importanti per il giubileo: sì, va
bene unire l’utile al dilettevole, ma, proprio per volontà del papa Francesco,
possiamo varcare la Porta Santa anche vicino a casa.
Inoltre, come ci ha ricordato anche stamattina il nostro vescovo, dobbiamo
principalmente aprire, anzi spalancare la porta del nostro cuore per avere e
donare misericordia.
Domenica
3 - Oggi
pomeriggio, al santuario del Mirteto, dopo diversi rinvii, ci ritroviamo con
padre Mario per l’incontro del gruppo laicale della Fraternità Missionaria di
Maria.
Ci siamo tutti (quattro) e noto che, anche se è un po’ di tempo che non ci
incontriamo, c’è molta sintonia nel gruppo, come se un filo invisibile ci
tenesse collegati. Bene.
Giovedì
7 - Stasera c’è
l’adorazione eucaristica nella cappella del seminario. Con padre Mario e altre
persone partecipo a questo rito. E’, come sempre, un momento di intensa
spiritualità.
Domenica
10 - Oggi, entrando in chiesa per partecipare alla Santa
Messa, noto diversi avvisi e locandine affissi nella bacheca: c’è la foto di
don Giovanni col Patriarca di Venezia, con i saluti del nostro “vecchio
parroco”; c’è la locandina che ci informa che il 27 aprile, al santuario, nella
celebrazione eucaristica ci sarà (finalmente!) il rito di ammissione al
diaconato permanente di Agostino Cavirani; ci sono inoltre affissi i rendiconti
della parrocchia e dei lavori al tetto della chiesa parrocchiale e del
santuario. Devo dire che, innanzitutto, mi aspettavo una situazione economica
molto peggiore, ma una cosa, tra i tanti numeri, mi ha colpito: le entrate
della questua di un anno (le offerte durante la Messa), sono quasi uguali al
ricavato del mercatino parrocchiale, circa 4.000 euro. E allora penso: quelli
del mercatino sono frutto dell’impegno di alcune volenterose signore (tre quasi
fisse e poche altre saltuariamente), mentre gli altri sono frutto di offerte di
tutto un anno di tutti quelli che vanno a Messa! E allora dico: quello di
andare a Messa è una cosa molto personale per cui non metto lingua, ma a quelle
poche donne del mercatino cerchiamo di dare un sostegno, non solo morale, visto
il bel risultato economico.
Inoltre, per alcune giovani, potrebbe essere anche un modo per imparare a fare
dei piccoli lavori a mano: ricamo, uncinetto, rammendi…, o nuove iniziative,
come decoupage o altri lavori.
Giovedì
14 - Stasera l’ora di adorazione interparrocchiale si tiene ad
Annunziata. La piccola chiesa, curata dal diacono Agostino, ci accoglie sempre
con tanta luce e calore.
Agostino ci tiene a fare bella figura anche se, però, i suoi parrocchiani sono
molto pochi.
Come ho già detto altre volte, in queste piccole chiese ci si sente tutti uniti
e, anche se non siamo tantissimi, la chiesa è piena. Abbiamo pregato Gesù, buon
Pastore così: “Tu sei il nostro pastore, Signore Gesù, perché solo tu ci conosci
fino in fondo, uno per uno, con i nostri slanci e nostre fatiche, le nostre
fragilità e le nostre risorse. Per questo ti mostri esigente quando ci lasciamo
afferrare dalla pigrizia, e dolce e compassionevole quando ci troviamo in
difficoltà”.
Lunedì
25 - Oggi ricorre la festa di S. Marco evangelista e la festa
della Liberazione.
La prima mi riconduce a quand’ero piccolo, poi giovane: quel giorno si andava
da Ortonovo, in processione, fino a Luni scavi, al “Colosseo”, dove con la
Santa Messa e il pranzo al sacco si
concludeva la “Rogazione”. Riguardo
invece alla festa della Liberazione (dal nazifascismo) da diversi anni
l’Amministrazione comunale coglie l’occasione per intitolare un luogo (un
parco, una piazza, ecc.) a una persona del nostro Comune che si è
particolarmente distinta in difesa dei suoi concittadini. Quest’anno viene
intitolato un parco, sulla Via Larga, a un eroico parroco di San Martino, don
Albino Bellangelo. Di tutto questo ne parla Enzo Mazzini in altra pagina.
Martedì
26
- Oggi pomeriggio, nella chiesa parrocchiale di San Lorenzo ho partecipato al
rito funebre della cara Lorenza. Ancora in giovane età (67 anni) da parecchi
anni stava soffrendo molto per una seria malattia. Si può dire che è stato un
vero “Calvario”. Ma c’era di bello in lei che, ogni volta che superava una
crisi, subito riprendeva il suo stile di sempre: sorridente e serena. Al primo sintomo di miglioramento la
rivedevamo in chiesa.
Quando la malattia glielo permetteva saliva anche al Santuario. Lei faceva parte
di un gruppo di preghiera che un giorno della settimana (normalmente il
martedì) si ritrovavano ai piedi della Madonna del Mirteto a pregare. Le sue
compagne venivano tutte da Casano, Isola, Dogana, ecc. Fino a qualche anno fa
la incontravo, prima sempre, poi sempre più raramente, il sabato mattina, su al Santuario, per la
Messa delle ore 9, dopo le Lodi.
Non era una ortonovese doc, veniva dal
sud, dalla Sicilia. Aveva sposato Nardino Felici, di Ortonovo, che era carabiniere
in nord Italia, poi, andato in pensione, è tornato al paese con la moglie e il
figlio e qui noi l’abbiamo conosciuta. Anche se non stava tanto bene, per la
‘Festa della Madonna’ era sempre disponibile per aiutare a fare qualcosa; certo
lavori non pesanti, come vendere i ricordini, candele…
Devo proprio dire che era nata in lei una particolare devozione alla ‘nostra’
Madonna e lo dimostrava in tanti modi: con la preghiera e con le opere. Forse
molto più di tanti Ortonovesi che hanno
una devozione molto... personale. Anni
fa aveva tanto a cuore che il suo unico figlio si sistemasse: ed è stata
esaudita. Poi desiderava tanto un nipotino o nipotina: qualche mese fa è arrivata. A questo punto si vede che si è
sentita appagata da queste ‘grazie’ e ha smesso di lottare.
Mercoledì
27 - Oggi, alle ore 18, al Santuario, come già accennato
sopra, il vescovo Luigi Ernesto ha ammesso ufficialmente tra i candidati
all’Ordine del diaconato permanente il nostro compaesano Agostino Cavirani.
Pensavo a una cerimonia molto più semplice e non mi aspettavo una
partecipazione così numerosa (un discorso a parte per i paesani).
La comunità interparrocchiale anche in questa occasione non si è smentita:
proprio bravi.
E non mi aspettavo così tanti sacerdoti (una decina) e tre diaconi: non sto a
nominarli tutti, occorrerebbe troppo spazio.
Al termine della celebrazione eucaristica c’è stato un momento di
convivialità per tutti i presenti, mentre per il Vescovo, diversi sacerdoti e
un gruppetto di amici, Agostino ha fatto preparare una semplice cena: un modo
per concludere in serena compagnia la serata. A dire il vero era da tempo che
aspettavamo questa “ammissione”, visto che Agostino aveva superato tutti gli
esami . Speriamo che a breve riceva gli altri due ministeri e infine il
diaconato permanente. Visto che abbiamo, purtroppo, un diacono Agostino che sta
perdendo qualche colpo, confidiamo di
averne presto un altro che lo sostituisca di nome e di fatto. Auguroni, caro
Ago, da parte della comunità tutta e dalla Redazione.