Mercoledì
2 - Questa
sera - ore 21 - nella sacrestia della chiesa parrocchiale si tiene la “Lectio”,
guidata da padre Mario, sul brano del Vangelo di domenica prossima. Il brano,
conosciutissimo, è quello del “Figliol prodigo”. In un’ora abbondante abbiamo
modo, dopo l’introduzione del parroco, di intervenire e quindi discernere bene
l’argomento. Mentre all’inizio sembrava che ci fosse poco da dire, dato che
questa parabola l’abbiamo meditata chissà quante volte, invece sono scaturite
molte domande, magari anche le solite nel giudicare il figlio maggiore, il
minore, il padre…
Padre Mario ci ha lasciato intervenire e dialogare, ma, poi, con riflessioni
molto logiche, ci ha condotti ad una unica conclusione - che mi sarebbe
abbastanza difficile ora rimettere in piedi, ma che quella sera era
indiscutibile - : tutti abbiamo bisogno di conversione.
Giovedì
3 - Stasera
- primo giovedì del mese - andiamo col parroco al Seminario di Sarzana per
l’adorazione eucaristica per le vocazioni. Stasera noi della comunità di
Ortonovo siamo un bel numero, nove. Noto subito che non è una serata normale:
vedo diversi novelli sacerdoti (Manrico, Samuele, Marco ed altri), poi quando
inizia la funzione entra anche il vescovo Luigi Ernesto: un’occasione davvero
speciale, penso. Quando usciamo vengo a sapere che quel giorno si era tenuto
l’incontro dei giovani preti col Vescovo e, a conclusione, alcuni si erano
fermati per l’adorazione.
Sabato
5 - Oggi
il pellegrinaggio diocesano del 1° sabato si svolge a Sarzana. Si continua così
il percorso delle “Porte Sante” (lo scorso mese alla Neve e il prossimo a
Cristo Re e per ultimo alla concattedrale di Brugnato). Il ritrovo è presso la
sede della Pubblica Assistenza. Anch’io ho pensato, come tanti altri, perché
non dalla chiesa di San Francesco, tra l’altro piovigginava e saremmo stati al
coperto. Ma si capisce il perché quando il Vescovo nella preghiera iniziale
dice: ”…sperimenteremo l’amore del Padre che ricrea il nostro cuore; un cuore
nuovo che vive il rinnovamento attraverso le Opere di Misericordia che siamo
chiamati a riscoprire ed attuare… anche il luogo in cui ci troviamo ci richiama
a questo!”. La processione è infatti aperta dal labaro della P.A. e un bel
gruppo di Militi.
Entrando in cattedrale, il colpo d’occhio è superlativo: così ben illuminata si
può ammirarne la stupenda bellezza e le tante opere d’arte che racchiude. Oggi,
però, mi voglio soffermare su un meraviglioso fatto che mi è accaduto.
Come sempre per me - come per tanti
altri e in particolar modo in questo Anno Santo - è consuetudine confessare i
peccati col sacramento della Riconciliazione. Mi sono avvicinato a un anziano
sacerdote lì, in fondo alla chiesa, e posso dire di non aver mai provato, in
vita mia, una sensazione di gioia così intensa come quella che mi ha infuso
quel vecchio prete. Quante volte ho parlato (specialmente col caro Doretto)
della vera ‘gioia del cuore’, ma mi sono reso conto che prima non l’avevo mai
provata così intensa, così vera. Ho pensato: “Ho incontrato il vero Padre
misericordioso!”. Tornato al mio posto nella panca, vicino ad un amico, ho
notato che mi osservava attentamente e con insistenza. “Tutto bene?”, mi dice.
“Sì, certo”, gli rispondo. E lui: “Ti vedo diverso!”. Come mi avrà visto? Io mi
sentivo trasformato da quella vera gioia. Ecco perché insisto, quando siamo sul
pullman, a partecipare a questi pellegrinaggi: ogni occasione è buona per
vivere nuove, belle e salutari esperienze. A proposito, oggi non abbiamo
organizzato il consueto pullman, poiché eravamo a Sarzana, quindi molto vicino,
per cui siamo venuti con i nostri mezzi o con quelli pubblici, ed eravamo lo
stesso in tanti. Durante il consueto ristoro molte persone mi hanno però detto
che col il pullman si vive di più l’atmosfera del pellegrinaggio.
Ne terremo conto.
Oggi, in tante Diocesi - come indicato dal Papa - si è celebrata la “24 ore per
il Signore”, una intera giornata di adorazione al Santissimo Sacramento. Nella
mia parrocchia, San Lorenzo, è stata dimezzata: è iniziata con la Santa Messa -
ore 9 - fino alla Messa vigiliare del pomeriggio. Una bella novità: ad ogni ora
suonavano le campane per ricordare che Gesù ti stava aspettando.
Giovedì
17 - Oggi, rientrando a
casa, ho trovato nella cassetta della posta un grossa busta. C’era una bella
foto di don Giovanni Dalla Mora col
Patriarca di Venezia (nostro ex vescovo) e un bigliettino scritto dal nostro
‘vecchio parroco’ che riporto in altra pagina. Ora don Giovanni risiede in una
Casa della sua congregazione, vicino a Padova; il Patriarca Francesco l’avrà saputo
ed è andato a trovarlo. La sera l’ho chiamato al telefono per ringraziarlo del
bel pensiero e del suo sempre affettuoso ricordo. E’ stato veramente un bel
gesto quello del Patriarca Moraglia: un sentito grazie da parte degli
Ortonovesi che lo ricordano sempre con grande affetto.
Sabato
19 - Oggi è la festa di San Giuseppe e festa dei
papà. La sera mi reco con la moglie al santuario del Mirteto dove si tiene una
cena proprio per festeggiare i papà. In molti hanno aderito, siamo un po’
stretti, comunque tutto bene: una cenetta coi fiocchi.
Su una cinquantina di partecipanti, una trentina non sono paesani del centro
storico e, a parte qualche eccezione, sembra più la festa dei nonni. Anni fa,
per questa occasione veniva organizzata la cena dei capi-famiglia e normalmente
c’erano solo uomini, le donne si incontravano in occasione della festa della
donna, l’8 marzo. Era anche, e soprattutto, un momento per parlare dei problemi
e dei progetti che riguardavano la parrocchia e il santuario. Quella era di solito
una cena non di alto livello come quella di stasera, però il clima, lo spirito
e le motivazioni erano diversi.
Mercoledì
24 - Questa sera - ore 21
- nella chiesa parrocchiale di S. Lorenzo si tiene l’Atto penitenziale in
prossimità della Pasqua. Siamo un bel numero di partecipanti: piano piano anche
questo atto liturgico sta prendendo campo. I tre sacerdoti presenti hanno il
loro daffare (sempre rispetto alle altre volte). Prima della confessione
individuale abbiamo chiesto al Signore che “La
grazia di questa nuova Pasqua trasformi in profondità il nostro cuore, ci renda
ricchi di umanità e testimoni autentici del Vangelo”.
Giovedì
25 - Oggi ricorre la festa
liturgica dell’Annunciazione e di solito si fa festa nella comunità di
Annunziata. Ma essendo oggi il Giovedì Santo, la festa dell’Annunciazione verrà
celebrata in seguito. La Messa “In coena Domini” - alle ore 18 - è animata
solennemente dalla corale “Cantus Firmus”. Il maestro Renato non potendo essere
presente per Pasqua ha voluto ugualmente solennizzare una celebrazione con la
“sua” corale. Anche quest’anno per la “lavanda dei piedi” non siamo riusciti a
trovare “i dodici”: eravamo un po’ meno, pazienza.
Domenica
27: Pasqua del Signore Gesù - Dopo
la Messa del Giovedì Santo ho avuto un problema (solito) di salute, per cui ho
saltato l’Adorazione della Croce, Via Crucis e Veglia pasquale, ma, il ‘terzo
giorno’, abbastanza ristabilito, ho partecipato alla Santa Messa. Come già
detto, mancando il maestro della corale, Renato, noi, pochi coristi e il
parroco abbiamo animato alla meglio la liturgia. Per fortuna è venuta in nostro
aiuto la Michelle che ha eseguito un paio di pezzi con l’organo che col
sassofono: una bella novità che speriamo continui e dia nuovo impulso alla
nostra piccola comunità parrocchiale.