Nel mese di gennaio appena concluso il
Santuario ha visto arrivare dei pellegrini, sia singoli che in piccoli gruppi,
che hanno dato vita a questo tempo invernale, anche se freddo non ne ha fatto
più di tanto. Il silenzio, caratteristico di questo periodo, veniva ogni tanto
interrotto dal cigolio della porta che indicava che qualcheduno era entrato nel
Santuario e allora mi affacciavo per vedere chi era e se avesse bisogno di
qualche spiegazione sulla storia del Santuario (a tutti incuriosisce il fatto
che il tempietto non sia centrale rispetto all’asse della Chiesa!).
In una di queste occasioni (per la precisione il 07 gennaio) ero in ufficio e
sento un po’ di voci sul piazzale, mi affaccio da una finestra e vedo un
piccolo gruppo di persone di una certa età con l’attrezzatura per fare le
passeggiate a piedi, quindi concludo che siano arrivati dal sentiero “dei colombi”. Passo internamente
dal convento per raggiungere il santuario; non ricordo per quale motivo mi sono
trattenuto e quando sono entrato nel santuario non c’era più nessuno! Eppure
non è che avevo perso tanto tempo! Ecco
allora che affiorano pensieri sbagliati: “Sarà gente non molto credente se è
uscita così in fretta… neanche il tempo di un’Ave Maria..!”. Ma li sento
parlare ancora nel piazzale ed è allora che sento l’impulso di fare un
tentativo: vado alla porta d’ingresso e, un po’ intimorito, li saluto e, dopo
avere chiesto da dove venissero, domando
se desiderano qualche spiegazione sul Santuario; qualcuno dice di sì e allora
li invito ad entrare. Pian piano entrano tutti e con molto piacere racconto
loro la storia del Santuario che ascoltano con molto interesse. Quando stanno
per uscire vedo che si trattengono davanti al libro del pellegrino; uno torna
indietro a domandare il mio nome; questo mi incuriosisce e appena vanno via
vado a leggere cosa hanno scritto: hanno lasciato un “grazie”, ma ciò che
attira di più la mia attenzione è il nome del gruppo: ‘Gruppo VIP’, che in inglese dovrebbe significare: Persona Veramente Importante. Capirete il mio stupore! Ma
accanto c’era una scritta tra parentesi: Vecchietti
In Pensione, VIP appunto! La cosa mi è sembrata così originale nonché simpatica
che ancora oggi, mentre scrivo, mi viene da ridere.
Due giorni prima (il 5 gennaio) ho vissuto un’altra bella esperienza. Verso le
10 del mattino squilla il telefono: una signora mi domanda l’orario di apertura
del Santuario e quello delle Messe. Le rispondo che il Santuario è aperto tutta
la giornata e la Messa viene celebrata il sabato alle nove del mattino e la
domenica alle 16.30. E’ felice che il Santuario non chiuda a mezzogiorno, ma è
delusa che non ci sia una Messa. Mi
chiede ancora se non c’è la messa prefestiva (all’indomani si celebra
l’Epifania), la risposta è sempre no. Si continua a parlare ancora un po’ e
domando di dov’è il gruppo e quanti sono.
Lei mi risponde che è in vacanza con la sua famiglia (mi pare ad
Ameglia) e che nel pomeriggio sarebbero rientrati a Genova, ma desideravano tanto visitare il Santuario.
A questo punto non ho potuto fare a meno
di dirle che io sarei rimasto lì fino
alle 11.30 e avrei celebrato la Messa per loro. Non vi dico la gioia di quella
donna: non riusciva a credere! La sua gioia mi ha fatto riflettere: chissà
quanti di noi sperimentano la stessa gioia nel partecipare a Messa la domenica!
All’ora stabilita erano lì, puntuali: lei, il marito e tre dei figli, il quarto
non era potuto venire. La Messa l’ho celebrata nel tempietto e loro hanno preso
parte attivamente: i due figli più grandi hanno letto la Lettura e il Salmo, la
figlia piccolina ha suonato molto bene la campanella durante la consacrazione.
E’ stata una esperienza molto toccante, sia per quel desiderio della Santa
Messa, sia perché era una famiglia molto giovane (il primogenito non aveva
nemmeno 18 anni!). Ho ringraziato il
Signore per un dono così bello e li ho messi sotto la protezione della Madonna
del Mirteto. Con i tempi che corrono, famiglie come questa sono quasi una
rarità! Vi saluto e… al prossimo numero.