Giovedì
31 dicembre 2015 - Oggi è l’ultimo giorno dell’anno, alle
ore 17 c’è la Santa Messa di
ringraziamento col canto del ‘Te Deum’. Ringraziamo il Signore per le tante
belle cose che ci ha donato quest’anno, quelle un po’ meno belle cerchiamo di
dimenticarle. C’è anche quest’anno un bel numero di persone; manca Renato
all’organo e quindi la celebrazione è meno solenne, ma ci arrangiamo bene lo
stesso con i canti.
Il consueto cenone di San Silvestro lo consumo con mia moglie e una trentina di
altre persone nella sala ‘Don Pesce’ del santuario, ora molto accogliente dopo
i lavori di rifacimento da poco conclusi. E’ stata proprio una bella serata:
poca confusione, un po’ di musica senza disturbo, ottimo il cibo preparato
dallo chef Vittorio.
Lunedì
4 gennaio 2016 - Finalmente è arrivata alla mia nipotina
Adele (7 anni) la tanto attesa lettera da parte del suo ‘amico’, papa
Francesco. Anche quest’anno (come già l’anno scorso), infatti, Adele gli aveva
scritto in occasione del loro compleanno (sono nati lo stesso giorno il 17
dicembre) e gli aveva fatto gli Auguri di Buon Natale. Era un po’ in pensiero
per il ritardo e noi tutti la rassicuravamo dicendo che ne avrà avute troppe a
cui rispondere o che la postina era
troppo impegnata… . Ora è contenta, se la legge e rilegge tutta soddisfatta.
Mercoledì
6: Epifania di Nostro Signore - Oggi si concludono le feste natalizie e,
con oggi, anche la corale “Cantus Firmus”, dopo aver reso più solenni le
liturgie di questo periodo, si concede un po’ di riposo: ci rivedremo per
Pasqua. La Santa Messa di oggi però è allietata da un'altra bella
manifestazione: l’arrivo dei Re Magi che, all’offertorio, portano i loro doni
al Bambino Gesù che giace nella culla ai piedi dell’altare. La novità di
quest’anno è che questi Magi sono vestiti in modo speciale: non come gli altri
anni con tuniche e copricapo rimediati in qualche modo, ma con tuniche,
mantelli e turbanti tutti fatti su misura e in diversi brillanti colori. In
televisione si sente dire che la crisi sta finendo, qui si vede che è già
veramente finita: non si è badato a spese! Si fa per dire qualcosa… Il merito
di tutto questo è delle nostre donne del “mercatino parrocchiale” che da
diversi anni (dalla consacrazione del vescovo Moraglia a Genova nel febbraio 2008)
si adoperano a confezionare manufatti (all’uncinetto, ricamo a mano e altro)
che vengono venduti in fondo alla chiesa
parrocchiale, ai mercatini o su ordinazione e col ricavato si erano impegnate a
pagare parte del mutuo che era stato aperto per ristrutturare la facciata della
chiesa. Con questa attività riescono a racimolare circa 4000 euro l’anno, che
per la nostra piccola comunità sono un bel gruzzolo. Tutto questo sembra ora
una cosa normale, invece è frutto di non pochi sacrifici per quelle poche donne
che tre volte la settimana si ritrovano nel loro ‘laboratorio’ per eseguire
queste cose… e hanno fatto loro anche i vestiti dei Magi. Al termine della
celebrazione sono stati sorteggiati i biglietti della sottoscrizione a premi
organizzata appunto dalle donne del ‘mercatino’.
Venerdì
22 - Oggi
mi sono recato, su invito del Vescovo diocesano, alla Cittadella della Pace a
La Spezia poiché, in occasione della festa di S. Francesco di Sales (festa
liturgica domenica 24), patrono dei
giornalisti, ogni anno in questa ricorrenza il Vescovo incontra i giornalisti e
gli operatori della comunicazione
sociale: giornali, TV, radio e quest’anno è stato invitato anche un
rappresentante de “Il Sentiero”. A mezzogiorno il vescovo Luigi Ernesto ha
presieduto la celebrazione eucaristica (era presente anche il vescovo emerito
Bassano) e al termine alcuni intervenuti hanno commentato le parole del Vescovo
che all’omelia ha ricordato le parole di papa Bergoglio che nel suo ‘Messaggio’
invita gli operatori della comunicazione ad un impegno specifico contro il male
dell’indifferenza.
Domenica
24 - Questa
mattina, con mia moglie, ho dovuto recarmi da mia figlia, a Carrara. Alle 10 ho
sentito diverse campane suonare: un suono veniva certamente dal Duomo, l’altro,
ho pensato, verrà dal Santuario delle Grazie. Dico a mia moglie se hanno
bisogno di me, altrimenti vado a Messa. Mi danno il via libera, per cui scelgo
il Santuario delle Grazie dove non ho mai assistito ad una celebrazione, mentre
in Duomo diverse volte. Arrivo con un quarto d’ora di anticipo, ma in chiesa
c’è già diversa gente. Scelgo un posto laterale, vicino all’altoparlante. In
poco tempo la chiesa è piena, in maggior parte giovani con le loro famiglie, ma
anche le solite vecchiette che troviamo dappertutto (per fortuna!). La corale
(quasi tutti giovani) inizia il canto d’ingresso ed entra il celebrante
accompagnato da un bel gruppo di chierichetti: saranno una quindicina, maschi e
femmine. All’omelia il parroco (la parrocchia è quella di San Giacomo) si
rivolge spesso direttamente ai giovani che ha lì davanti. Ma la cosa più
interessante succede all’offertorio. Avevo notato che l’altare di marmo era
completamente spoglio, per cui mentre il celebrante riceveva da diversi ragazzi
le offerte (candelabro, calice, pisside, ecc.), due donne hanno steso la
tovaglia, i chierichetti hanno posizionato tutto l’occorrente: leggìo, messale,
fiori e tutto il resto; ma tutto questo è stato fatto in un minuto, senza
confusione; ognuno sapeva qual’era il suo compito e lo eseguiva con naturalezza
e precisione. E’ sembrata una magìa. In quel momento pensavo alla mia
parrocchia: tutto diverso. Eppure, a volte, io mi entusiasmo lo stesso… del
nostro ’tutto diverso’!
Sabato
30 - Questa
mattina, alle ore 8, sono al Mirteto per la recita delle Lodi; manca Agostino
che è partito per Roma (family day), ma oltre ai padri Mario e Onildo ci sono
anche i padri Fabian (superiore generale arrivato dal Guatemala) e Milton, di
Cassino, che lo accompagna e l’Annamaria di Annunziata. Per la Messa si sono
aggiunte altre tre persone: quindi siamo in cinque nelle panche e ben tre a
celebrare: che lusso!
Domenica
31- Oggi
pomeriggio – ore 17,30 – al santuario c’è il consueto incontro della fraternità
laicale (Agostino, Luca, Marco ed io) con
padre Mario. Ma oggi è un incontro speciale perché ci sono anche il superiore
dell’Ordine, arrivato dal Guatemala, padre Fabian e i padri Onildo e Milton. Il
superiore ci aggiorna sulla situazione dei suoi confratelli delle varie
Missioni e sul Seminario che conta tante nuove presenze. Ognuno di noi
interviene portando la propria esperienza all’interno della ‘Fraternità’ e loro
si dicono contenti del nostro operato (anche se, a dire il vero è molto, molto
piccolo). Personalmente sono rimasto entusiasta di questo incontro per cui non
posso che rinnovare l’invito a chi volesse approfondire la propria
spiritualità, a farsi avanti.