Commento ai Vangeli di
febbraio 2016
O7 febbraio - V Domenica del
T.O. (Anno C) Lc. 5,1-11
“Maestro, abbiamo faticato…. E non abbiamo preso nulla”
Il brano del Vangelo di questa domenica, che chiude il Tempo Ordinario per
lasciare spazio al Tempo di Quaresima, è dedicato a tutti coloro che lavorano
attivamente senza mai fermarsi, fino ad arrivare alla fatica fisica e
spirituale per poi ritrovarsi a mani vuote o con miseri risultati.
A questi infaticabili operatori, che dedicano tempo, competenze ed energie,
lavorando nella Chiesa del Signore, Gesù
oggi dona una regola d’oro, un consiglio di inestimabile valore: “scostarsi un
poco da terra”.
Mai pensare che noi bastiamo a noi stessi, mai sostenere che abbiamo raggiunto
una preparazione e una spiritualità che ci eleva al di sopra degli altri, mai
convincersi che possiamo giudicare gli altri perché si sono affacciati alla
fede dopo di noi, mai criticare con troppa sicurezza, anche se sostenuta
dall’età e dall’esperienza, l’operato di chi ha opinioni che non coincidono con
le nostre… Tutto questo ci lascia affaticati e con l’amaro in bocca, perché
troppa importanza abbiamo dato alle nostre sicurezze e poco spazio abbiamo
lasciato “alla Sua Parola “, perché è solo su questa che possiamo spendere il
nostro tempo, le nostre competenze e le nostre energie, con risultati
inaspettati: “riempirono tutte e due le barche al punto che quasi affondavano”.
14 febbraio – 1^ Domenica di Quaresima (Anno C) Lc. 4, 1-13
“Dopo aver esaurito ogni tentazione,il diavolo si allontanò da Lui fino al
momento fissato”
Gesù, in questa prima domenica di quaresima, ci invita ad abbracciare con
fiducia la Verità, insegnandoci ad affrontare con sicurezza e pacatezza chi
vuole far entrare nella nostra vita la menzogna, ossia l'autore di ogni
inganno, cioè Satana, il nemico per
eccellenza di ogni libertà, di ogni felicità e di ogni bellezza.
Il diavolo lusinga Gesù e con scorrettezza, ipocrisia, inganno, falsità,
affonda i suoi “artigli” nelle passioni dell’uomo: avere – potere- valere; e
lì, dove la debolezza è di casa, semina il suo odio per far crescere nell’animo
del tentato: avarizia – tirannia – vanagloria utilizzando, con livore e
malvagità, tutte le sue nefaste potenze. Credendo di essere il più potente,
credendo di essere libero di sporcare l’anima e di annebbiare la mente di ogni
creatura, credendo di poter vincere sulla volontà dell’uomo-Gesù, il diavolo
già assapora la sua vittoria, ma Gesù, “pieno di Spirito Santo”, vince sul nemico utilizzando la forza della
preghiera e la potenza della Parola del Padre.
21 febbraio - 2^Domenica di Quaresima (Anno C) Lc. 9, 28-36
“Maestro, è bello per noi stare qui.”
Gesù oggi, con il suo Vangelo, ci porta sul monte Tabor, dove la straordinaria
energia che proviene dalla sua preghiera
lo trasfigura rendendo il suo viso candido e sfolgorante. Tutto è
meravigliosamente bello, tutto è avvolto in una pace assoluta, tutto è luce
sfolgorante… Stare qui è come stare in paradiso, niente può essere paragonato a
tanta beatitudine, nessuno vuole allontanarsi dopo aver assaporato la gioia che
infonde essere partecipi della Gloria di Dio.
Ma bisogna scendere, tornare alla quotidianità, perché è proprio lì, se
guardiamo con gli occhi della fede, che possiamo incontrare ancora nei volti
delle persone più impensabili il candore e la luce sfolgorante alimentata dalla
sofferenza donata, il sorriso luminoso abbellito dal perdono che diventa
preghiera per il nemico, la dolcezza nel volto che ti sorride dal nascondimento
dell’anonimato che diventa provvidenza vissuta che ti sussurra nel cuore: “Questi è il Figlio mio, l’eletto;
ascoltatelo”
28 febbraio - III Domenica di Quaresima (Anno C) Lc. 13,1-9
“Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”
Siamo in un periodo di prova, siamo in Tempo di Quaresima. Gesù ci osserva
amandoci, ci accompagna abbracciandoci, ci invita a camminare verso la Pasqua
di Resurrezione prendendoci per mano.
Gesù è un Padre Misericordioso, Amorevole anche nei rimproveri; rimproveri che
diventano perle di saggezza per la nostra crescita spirituale. Oggi
sperimentiamo tutto questo, se con il cuore disposto all’ascolto, leggiamo il
Vangelo della terza domenica del Tempo quaresimale.
Gesù oggi risponde alla domanda che attanaglia l’animo di che vive una
ingiustizia : “Di chi è la colpa?”;
Gesù oggi disseta chi è arso dalla sete di voler sapere il “perché” delle
sofferenze degli innocenti;
Gesù oggi placa la rabbia di chi non riesce a capire perché Dio non impedisce i
disastri ambientali, le guerre, le malattie, la violenza, l’egoismo; Gesù oggi
spiega dov’è Dio e cosa fa per questo mondo che si avvia velocemente alla
rovina, perché non è assolutamente concepibile che Lui non si curi di noi, sue
creature tanto amate. La risposta è sempre la stessa: "Se non vi convertite,
perirete tutti allo stesso modo", cioè è tempo di “invertire” la rotta
della nostra coscienza.
In ogni cosa, in ogni azione, buona o cattiva c’è la scelta dell’uomo che
agisce, c’è la libertà dell’uomo che modifica, c’è la voglia o no che gli
eventi volgano al proprio tornaconto o al bene comune.
Ogni uomo e così tutti gli uomini con il loro agire modificano, mutano,
costruiscono o distruggono il presente e il futuro degli altri uomini, di
quelli che vivono vicini, ma anche di quelli che sono lontani e non conoscono.
Quindi la nostra coscienza non deve limitarsi ad assistere, giudicare,
imprecare e condannare l’operato degli altri: “il fico piantato nella vigna,
dove non trovi frutti”; ma la nostra coscienza deve osservare, ascoltare,
denunciare e, se è il caso, mettersi in gioco in prima persona
solo “allora si vedranno i frutti”.