Regressione
Da sempre Pitelli ha i suoi momenti di notorietà quando
ciclicamente si torna a parlare di inquinamento del territorio e di discariche
pericolose, mal gestite o, forse, anche abusive. Nelle scorse settimane il TG
serale di RAI 1 ha parlato di Pitelli per l’atto blasfemo (asportato il
Bambinello che è stato trovato impiccato ad un albero) compiuto al presepe che
la comunità del borgo collinare del golfo di La Spezia allestisce in un angolo
del centro storico. Come logico, un bel salto di qualità promozionale!
Il paese di Ameglia, anch’esso citato
solo quando il fiume Magra fa le bizze allagando la piana nelle vicinanze della
foce, per non essere da meno nella contaminante smania imitativa, ha trovato
due personaggi in vena di becere prodezze pronti a ripetere il gesto gravemente
offensivo verso il presepe frutto dell’impegno di una scolaresca, colpevole di
aver voluto mantenere salda la tradizione francescana. Intolleranza o bravata
bullista?
Non m’importa individuare il distinguo; ciò che mi preme è sottolineare il
grave arretramento civico, morale e culturale che gli episodi evidenziano; in sostanza, ciò che deve
preoccupare è la progressiva perdita del principio primordiale che ha permesso
all’uomo di diventare un individuo socialmente responsabile: il riconoscimento
dell’altro cui va garantito il rispetto più ampio, ovviamente, nella
reciprocità. Invece, sembra prevalere: perché rispettare chi ha idee e visione
della vita differenti? Il problema,
purtroppo non è locale, ma globale; infatti, in mille modi, più o meno
cruenti, in ogni parte del mondo, mi
sembra si voglia proclamare legittimo questo atteggiamento che promuove caos,
insicurezza, terrore, stragi, distruzioni, miseria e quant’altro di negativo la
mente umana sa partorire utilizzando a supporto anche gli strumenti tecnologici
più moderni.
Dov’è la regressione, allora? L’uomo è sempre più habilis, ma sempre meno sapiens.
Gli episodi di cui sopra, come quelli, ben più gravi per le conseguenze, di
Colonia e di altre città tedesche accaduti nella notte di San Silvestro, o a
Istanbul il 12 gennaio o a Giacarta (Indonesia) il giorno dopo, tanto per
citarne alcuni tra gli ultimi, non sono un problema di fede o di non fede, ma
di quanto sosteneva con grande lucidità intellettuale il cardinale Martini: “Io
non vi chiedo se siete credenti o non credenti, io vi chiedo se siete pensanti
o non pensanti”.