Sabato
7
Oggi,
finalmente, sono ripresi i pellegrinaggi del primo sabato del mese. Dopo la
sospensione estiva (agosto e settembre) e l’annullamento per l’allerta meteo di
ottobre, eccoci questa mattina al bel santuario di Roverano, uno dei quattro
santuari da visitare ogni anno, come ebbe a dire il vescovo Moraglia (gli altri
tre sono: Soviore, Le Grazie e il Mirteto). Ho detto ‘finalmente’ perché per me
e per tanti che partecipano a questi appuntamenti mensili, è ormai questo un
momento troppo importante per la nostra vita spirituale. Vedo, infatti, che
come me per tanti è una buona occasione per riconciliarsi con il Signore,
tramite il sacramento della Confessione, riflettere sul proprio cammino di
conversione e sui buoni propositi da perseguire; inoltre è anche un momento di
svago e di conoscenza del proprio territorio. Quando poi si visitano posti come
quello di oggi, qui al santuario di Roverano, immersi tra i boschi della Val di
Vara, in una bella giornata primaverile, in un clima di vera amicizia, si
riesce ad allontanare, almeno per un po’, tutte le preoccupazioni, i problemi e
le brutte notizie che, purtroppo, si susseguono nella vita di tutti i giorni.
Purtroppo stiamo constatando che la partecipazione a questi pellegrinaggi sta
sempre più diminuendo: unica eccezione, forse, il nostro gruppo di Ortonovo che
riesce ancora a organizzare un pullman di partecipanti (anche se non sempre
completo). Ma la cosa più preoccupante è scarsa partecipazione dei sacerdoti.
Anni indietro se ne contavano dai 40, se non di più; poi 30, poi 20…; negli
ultimi mesi se ne contano sì e no una decina.
Evidentemente saranno molto più impegnati in altri servizi. E sta di
fatto che, se mancano i ‘pastori’ mancano anche le ‘pecorelle’.
Domenica
8
Oggi
alla Santa Messa delle ore 11 c’è molta più gente e, in particolare, tanti
ragazzi e bambini. Si celebra oggi la ‘Giornata del Ringraziamento’ e il
parroco, padre Mario, ha invitato ragazzi e bambini a rendere significativa questa celebrazione
portando all’altare, all’offertorio, i frutti della terra. E’ stato quindi un
bel momento quando i ragazzi, tutti vestiti da contadini e contadine, hanno
sfilato lungo le panche della chiesa, portando all’altare tantissimi cesti con
ogni ben di Dio.
Giovedì
12
Oggi
pomeriggio ho ricevuto una telefonata che mi ha fatto veramente piacere, per
due motivi. Il primo è che fa sempre piacere sentire la voce di persone amiche
che da tempo non vedi o non senti. Il secondo è che questa telefonata arriva in
un periodo in cui tutti (in particolar modo noi cristiani) siamo bersagliati e
frastornati da scandali, o supposti tali, che coinvolgono più o meno importanti
uomini della Chiesa cattolica, e sui quali i media si avventano come avvoltoi,
per cui noi che facciamo parte di questa Chiesa ne rimaniamo sconcertati e
amareggiati. Chi mi telefona è una suora, suor Maurizia. L’ho conosciuta
all’Istituto tumori di Milano, in occasione dei miei ricoveri, perché lei ogni
sera passa a salutare i ‘suoi’ malati e io sono sempre rimasto affascinato dal
sorriso di questa anziana suora e dalla serenità che riesce a trasmettere ai
malati. Nell’ultimo ricovero (settembre dell’anno scorso), io e mia moglie,
abbiamo avuto modo di parlare con lei un po’ più a lungo. Le abbiamo parlato
della vita al nostro paese, del nostro bel santuario, delle nostre attività
parrocchiali (io di questo bollettino, mia moglie del mercatino)… Al momento
della dimissione le ho promesso che le avrei inviato “Il Sentiero”, e così è
stato. Ogni volta che lo riceve mi invia un messaggino per ringraziarmi e per
lodare il nostro operato. Oggi, invece, ha voluto soffermarsi a parlare un poco
per sapere come va la mia salute e tutte le altre attività. La sera, prima di
addormentarmi, ripensavo a quella suora: che dedizione mette nel suo servizio
(mi telefona anche a casa!); chissà quante persone sofferenti avrà visitato
anche oggi, e così tutti i giorni… E quante di queste suore e sacerdoti sono
impegnati per alleviare le sofferenze di tante persone: migliaia e migliaia.
Questa è la vera Chiesa di Gesù!
Sabato
14
Oggi
la Chiesa diocesana è in festa: vengono ordinati nella cattedrale di Cristo Re,
a La Spezia, due nuovi presbiteri: don Samuele e don Marco. Non potendo
partecipare alla cerimonia in cattedrale, la seguo in diretta su Tele Liguria
sud. E’ sempre una cosa particolarmente suggestiva seguire questa cerimonia,
anche se per televisione. Noto con dispiacere la non presenza del nostro
diacono Agostino (il decano dei diaconi) a fianco del vescovo Luigi Ernesto,
segno che non sta tanto bene. Auguri agli ordinati e anche al nostro diacono.
Ma oggi è anche una giornata di lutto in tutta Europa e in gran parte del mondo
per l’efferata strage compiuta a Parigi nella serata di ieri. Già parecchio
tempo fa papa Francesco parlando di queste frequenti azioni terroristiche aveva
detto che era in atto “una guerra mondiale a pezzetti”. Sembrava una frase
buttata lì e presa poco in considerazione dai media, che invece ora tutti
riprendono con enfasi.
Mercoledì
18
Oggi,
alle ore 10, devo essere all’ospedale di Sarzana per una visita. L’amico
Giorgio, che avevo informato, mi chiede di essere lì un po’ prima perché mi
vuole vedere e consegnarmi delle cose: “Ti aspetto davanti alla chiesa di S.
Francesco”, mi dice. Quando arrivo vedo che c’è anche Giovanni (un altro
amico). Giorgio mi dice: “Andiamo un momento da don Renzo, a quest’ora è in
sacrestia, in poltrona: dobbiamo consegnargli il programma del pellegrinaggio a
Roma per il Giubileo e sono certo che ti rivede volentieri”. E infatti mi fa
tanta festa: anche per me è sempre un piacere incontrare un così bravo
sacerdote. Mi dice che riceve sempre volentieri e legge con interesse questa
nostra pubblicazione, a volte, mi dice, ne trae spunto per le sue omelie e io
non posso che ringraziarlo dei suoi sinceri complimenti. Ma non possiamo
fermarci molto: io devo andare all’ospedale e fuori della sacrestia ci sono
altre persone che aspettano per entrare dal prete a portare o a ricevere
qualcosa: ma i più, per ricevere. Mentre vado a via penso: ecco un altro di
quei tanti preti che ti fanno scordare le malefatte di quei pochi. Ma di questi
i media non ne parlano quasi mai.
Giovedì
19
Stasera
- ore 21 - nella chiesa di S. Martino
c’è l’ora di Adorazione interparrocchiale per le vocazioni. Siamo, come sempre,
un bel gruppo. La prima parte, nel foglio che è stato preparato da padre
Onildo, è dedicata a riflessioni sulla festa di Cristo Re dell’Universo, che si
celebra domenica prossima.
Venerdì
20
Oggi
– alle ore 15 – nella chiesa parrocchiale di San Lorenzo è giunta, da Sanremo,
la salma di don Domenico Repiccioli (Ceccardo) al quale la comunità di Ortonovo
rende l’ultimo saluto. Già molto anziano (95 anni), da diverso tempo risiedeva
in una casa di cura. Penso che molti
giovani paesani non l’abbiano mai conosciuto, poiché ha svolto il suo
apostolato quasi sempre fuori dell’Italia, in Argentina e Spagna. Penso sia
stato uno dei primi a rispondere alla chiamata del Signore e di San Luigi
Orione, quando quest’ultimo venne qui a Ortonovo (nel 1932) a vedere il
Santuario, per poi prenderne possesso. Don Fulvio, che ha presieduto la
celebrazione eucaristica, ce lo ha indicato con queste semplici parole: “per 60
anni fedele alla sua scelta di vita”. Non ha inoltre mancato di ricordare i
tanti preti Orionini che questo piccolo borgo ha donato la sua Congregazione.
Domenica 22
Oggi,
nell’oratorio della parrocchia di Luni-Isola, in più di 80 persone abbiamo
partecipato al pranzo organizzato e offerto dall’ANSPI “Madonna del Mirteto”,
il cui ricavato (oltre 1600 euro) sarà devoluto alla “Fraternità Missionaria di
Maria”, per il loro seminario in Guatemala. Sono già diversi anni che viene
organizzato questo incontro conviviale con questo scopo: le prime volte nei
locali del Santuario, poi, approfittando di questi bei locali messi a
disposizione dal parroco, don Andrea, è stato deciso di farlo anzi qui a
Caffaggiola.
Giovedì 26
Stasera,
nella consueta ora di Adorazione in parrocchia, in occasione del tempo di
Avvento, padre Mario ha voluto inserire, come già l’anno scorso, la “Lectio”.
Il brano di Vangelo che abbiamo meditato, e che verrà proclamato domenica
prossima, non è dei più semplici, è stato quindi importante che il parroco ce
lo abbia fatto meditare in modo più approfondito.