N° 9 - Ottobre 2015
Diario
di Walter

 

La “Festa della Madonna” - 7/8 settembre 2015
Come ogni anno nel ‘diario’ di settembre mi soffermo in particolare su questa festa: è la festa patronale del nostro Comune ed è senz’altro l’evento più importante e particolarmente vissuto dalla popolazione di Ortonovo e anche di tutta la vallata. Per noi del Centro storico è anche un bel dispendio di energie per organizzare sempre al meglio questa celebrazione, per cui chiediamo aiuto ad amici di altre parrocchie e ad ortonovesi che abitano fuori (Genova, Sarzana, Spezia…) che per questa festa ritornano al paese proprio per rendersi utili. Certo la fatica più grossa è sempre quella della raccolta dei “doni” per allestire la grande “Pesca di beneficenza”. E’ una grande fatica e ci vuole tanta disponibilità di tempo: partire da Ortonovo e andare per tutte le strade del comune, casa per casa, a chiedere un’offerta, un oggetto “per la festa della Madonna” - così normalmente diciamo e quasi tutti subito capiscono -, non è senz’altro una cosa da poco.
Però è anche vero che da questa iniziativa deriva il maggior introito economico per poter pagare i fuochi d’artificio, la luminaria, la Banda musicale… Anch’io per diversi anni mi sono impegnato in questo lavoro, poi ho dovuto abbandonare per motivi fisici. Certo, le prime volte che accompagnavo le donne (perché è sempre stata ‘cosa da donne’) e anch’io bussavo alle porte, avevo un po’ di vergogna, di timore; poi, anche stimolato dalle donne che mi dicevano “non lo facciamo mica per noi, lo facciamo per la Madonna!”, ho preso confidenza con questo ‘lavoro’ e ci trovavo anche tanta soddisfazione  nel constatare quanta generosità e devozione incontravo nella popolazione. Quest’anno la partenza è stata, a dir poco, disastrosa. Purtroppo ogni anno, per un motivo o per l’altro, manca sempre qualcuno all’appello, per cui quelle poche donne, e qualche accompagnatore con l’auto, hanno dovuto impegnarsi più del dovuto. “Non arriveremo neanche a duemila doni, quest’anno!”, dicevano. Ma già altre volte era successo questo e poi tutto si era risolto bene, e così anche quest’anno. Infatti sono stati oltre 2800 i ‘doni’ numerati e quasi tutti venduti. Qualcuno diceva: “Quest’anno la festa cade di lunedì e martedì: verrà poca gente!”. Invece di gente ne è venuta molta. Certo, un tempo i pellegrini che venivano si fermavano molto di più; ora arrivano, fanno la visita alla Madonna, accendono un cero, un giretto per la fiera e per il paese e se ne tornano a casa. Da parecchi anni io sto per quasi tutto il tempo della festa o in chiesa o sul piazzale a ritirare le offerte per le candele e segnare le Sante Messe e mi sono reso conto che le persone che ‘devono venire’, vengono. Proprio perché i veri devoti sentono questa visita alla Madonna come un proprio dovere.
La celebrazione della “Festa” si può ben dire che è iniziata con la Novena - la sera alle ore 21 -, con la recita del Rosario eucaristico (col Santissimo esposto) e la  meditazione di un brano sulla Vergine Maria. Quest’anno questo rito mi è parso più partecipato di altri anni: è aumentata, in particolare, la presenza maschile (una sera o due - fatto quasi unico- eravamo più uomini che donne). Nel pomeriggio della vigilia, come sempre, arrivano i pellegrini da Ameglia, accompagnati dal parroco, don Cesare e da don Roberto, parroco di Fiumaretta e, come ogni anno portano un grosso cero alla Madonna. Alle ore 18 don Cesare celebra la prima Santa Messa della “Festa”: la chiesa è già piena di pellegrini, in maggior parte della sua parrocchia. Alle ore 20 c’è il consueto piccolo concerto della corale “Cantus Firmus” nella chiesa parrocchiale di San Lorenzo, in attesa dell’arrivo del vescovo Luigi Ernesto, poi la processione al Santuario, la Santa Messa solenne, i fuochi…
Come gli altri anni, sono molto numerosi i pellegrini che arrivano a piedi al Santuario, singolarmente o in gruppi col loro parroco: da Ameglia, da Castelpoggio, da Fossola, da Fossone…
La mattina dell’otto - alle ore 7 - c’è la prima Messa celebrata come sempre da don Andrea, seguita dalle altre ad ogni ora. Quella solenne delle ore 11 è presieduta dal vescovo emerito Bassano che, seppur convalescente, ha voluto essere presente anche quest’anno a questa festa ed ha sempre belle parole per la nostra piccola comunità.
Nel pomeriggio, dopo le altre, c’è stata - alle 18 - la Santa Messa di ringraziamento alla Madonna, preceduta dal canto solenne dei Vespri, nella quale è stato ricordato don Ludovico Capellini che, in questa occasione, festeggiava qui al Santuario il suo compleanno. Tutto bene, dunque, anche quest’anno: grazie, cara Madre, della Tua amorevole protezione!
P.S.) Non ho riportato i nomi dei sacerdoti che hanno partecipato in vari modi a queste celebrazioni: sono stati davvero tanti e li riporto qui sotto, sperando di non dimenticarne qualcuno. Oltre ai due vescovi, Luigi Ernesto e Bassano, sono stati presenti: don Gianluca (segretario del vescovo); don Piero (S. Maria Assunta), don Pietro (S. Caterina), don Gilberto (Carmine) e don Romano (cappellano dell’ospedale) di Sarzana; don Cesare (Ameglia); don Andrea (Isola-Luni); don Roberto (Fiumaretta-Romito); don Carletto (Luni Mare-S.Lazzaro); don Alessandro (Castelnuovo); don Hugo (Vezzano); padre Stefano (Sarzanello); don Andrea (Fossone); don Primiero (Castelpoggio-Gragnana); don Bernardo (cappellano osp. Carrara); un prete africano del Camerun e i nostri due del Santuario, p. Mario e p. Onildo. Inoltre i nostri due diaconi permanenti, Agostino e Paolo.
Un sentito grazie ai seminaristi Samuele (diacono) e Andrea che sono stati  a disposizione per tuta la festa.
Sabato 12 settembre 2015  
Oggi pomeriggio - ore 18 - con la corale “Cantus Firmus” siamo andati ad animare una Santa Messa solenne nella parrocchia di San Ceccardo, a Carrara.  Il Maestro Renato ci aveva detto per tempo di questo impegno, ma non avevo capito che solennità venisse celebrata. Invece, nessuna solennità: una Messa vigilare che il parroco ha voluto solennemente cantata con canti tradizionali in latino. Quindi tutta la “Pontificalis” del Perosi, l’Ave Verum di Mozart, mottetti di Palestrina… Quel parroco non finiva più di ringraziare Renato e la ‘sua’ corale per questo bel servizio liturgico. Mentre ascoltava questi canti, ci ha detto, era ritornato al tempo di quando era giovane seminarista…
Terminata la funzione ce ne siamo tornati a casa contenti di aver reso un bel servizio a quella comunità. Un solo rammarico: purtroppo questa nostra attività che portiamo avanti ormai da trent’anni, sta volgendo al termine. Il nostro impegno d’ora in avanti sarà solo per animare le celebrazioni in occasione delle festività più importanti. Possiamo veramente vantarci di tantissime soddisfazioni: in questo lungo periodo abbiamo cantato in tante importanti chiese d’Italia e anche d’Europa, ma anche, come oggi, in quelle piccole, con altrettanta soddisfazione.               

                                                                                                                     


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