La “Festa della Madonna” - 7/8 settembre 2015
Come ogni anno nel ‘diario’ di settembre mi soffermo in
particolare su questa festa: è la festa patronale del nostro Comune ed è
senz’altro l’evento più importante e particolarmente vissuto dalla popolazione
di Ortonovo e anche di tutta la vallata. Per noi del Centro storico è anche un
bel dispendio di energie per organizzare sempre al meglio questa celebrazione,
per cui chiediamo aiuto ad amici di altre parrocchie e ad ortonovesi che
abitano fuori (Genova, Sarzana, Spezia…) che per questa festa ritornano al
paese proprio per rendersi utili. Certo la fatica più grossa è sempre quella
della raccolta dei “doni” per allestire la grande “Pesca di beneficenza”. E’
una grande fatica e ci vuole tanta disponibilità di tempo: partire da Ortonovo
e andare per tutte le strade del comune, casa per casa, a chiedere un’offerta,
un oggetto “per la festa della Madonna” - così normalmente diciamo e quasi
tutti subito capiscono -, non è senz’altro una cosa da poco.
Però è anche vero che da questa iniziativa deriva il maggior introito economico
per poter pagare i fuochi d’artificio, la luminaria, la Banda musicale… Anch’io
per diversi anni mi sono impegnato in questo lavoro, poi ho dovuto abbandonare
per motivi fisici. Certo, le prime volte che accompagnavo le donne (perché è
sempre stata ‘cosa da donne’) e anch’io bussavo alle porte, avevo un po’ di
vergogna, di timore; poi, anche stimolato dalle donne che mi dicevano “non lo
facciamo mica per noi, lo facciamo per la Madonna!”, ho preso confidenza con
questo ‘lavoro’ e ci trovavo anche tanta soddisfazione nel constatare quanta generosità e devozione
incontravo nella popolazione. Quest’anno la partenza è stata, a dir poco,
disastrosa. Purtroppo ogni anno, per un motivo o per l’altro, manca sempre
qualcuno all’appello, per cui quelle poche donne, e qualche accompagnatore con
l’auto, hanno dovuto impegnarsi più del dovuto. “Non arriveremo neanche a
duemila doni, quest’anno!”, dicevano. Ma già altre volte era successo questo e
poi tutto si era risolto bene, e così anche quest’anno. Infatti sono stati
oltre 2800 i ‘doni’ numerati e quasi tutti venduti. Qualcuno diceva:
“Quest’anno la festa cade di lunedì e martedì: verrà poca gente!”. Invece di
gente ne è venuta molta. Certo, un tempo i pellegrini che venivano si fermavano
molto di più; ora arrivano, fanno la visita alla Madonna, accendono un cero, un
giretto per la fiera e per il paese e se ne tornano a casa. Da parecchi anni io
sto per quasi tutto il tempo della festa o in chiesa o sul piazzale a ritirare
le offerte per le candele e segnare le Sante Messe e mi sono reso conto che le
persone che ‘devono venire’, vengono. Proprio perché i veri devoti sentono
questa visita alla Madonna come un proprio dovere.
La celebrazione della “Festa” si può ben dire che è iniziata con la Novena - la
sera alle ore 21 -, con la recita del Rosario eucaristico (col Santissimo
esposto) e la meditazione di un brano
sulla Vergine Maria. Quest’anno questo rito mi è parso più partecipato di altri
anni: è aumentata, in particolare, la presenza maschile (una sera o due - fatto
quasi unico- eravamo più uomini che donne). Nel pomeriggio della vigilia, come
sempre, arrivano i pellegrini da Ameglia, accompagnati dal parroco, don Cesare
e da don Roberto, parroco di Fiumaretta e, come ogni anno portano un grosso
cero alla Madonna. Alle ore 18 don Cesare celebra la prima Santa Messa della
“Festa”: la chiesa è già piena di pellegrini, in maggior parte della sua
parrocchia. Alle ore 20 c’è il consueto piccolo concerto della corale “Cantus
Firmus” nella chiesa parrocchiale di San Lorenzo, in attesa dell’arrivo del
vescovo Luigi Ernesto, poi la processione al Santuario, la Santa Messa solenne,
i fuochi…
Come gli altri anni, sono molto numerosi i pellegrini che arrivano a piedi al
Santuario, singolarmente o in gruppi col loro parroco: da Ameglia, da
Castelpoggio, da Fossola, da Fossone…
La mattina dell’otto - alle ore 7 - c’è la prima Messa celebrata come sempre da
don Andrea, seguita dalle altre ad ogni ora. Quella solenne delle ore 11 è
presieduta dal vescovo emerito Bassano che, seppur convalescente, ha voluto
essere presente anche quest’anno a questa festa ed ha sempre belle parole per
la nostra piccola comunità.
Nel pomeriggio, dopo le altre, c’è stata - alle 18 - la Santa Messa di
ringraziamento alla Madonna, preceduta dal canto solenne dei Vespri, nella
quale è stato ricordato don Ludovico Capellini che, in questa occasione,
festeggiava qui al Santuario il suo compleanno. Tutto bene, dunque, anche
quest’anno: grazie, cara Madre, della Tua amorevole protezione!
P.S.) Non ho riportato i nomi dei sacerdoti che hanno partecipato in vari modi
a queste celebrazioni: sono stati davvero tanti e li riporto qui sotto,
sperando di non dimenticarne qualcuno. Oltre ai due vescovi, Luigi Ernesto e
Bassano, sono stati presenti: don Gianluca (segretario del vescovo); don Piero
(S. Maria Assunta), don Pietro (S. Caterina), don Gilberto (Carmine) e don
Romano (cappellano dell’ospedale) di Sarzana; don Cesare (Ameglia); don Andrea (Isola-Luni);
don Roberto (Fiumaretta-Romito); don Carletto (Luni Mare-S.Lazzaro); don
Alessandro (Castelnuovo); don Hugo (Vezzano); padre Stefano (Sarzanello); don
Andrea (Fossone); don Primiero (Castelpoggio-Gragnana); don Bernardo
(cappellano osp. Carrara); un prete africano del Camerun e i nostri due del
Santuario, p. Mario e p. Onildo. Inoltre i nostri due diaconi permanenti,
Agostino e Paolo.
Un sentito grazie ai seminaristi Samuele (diacono) e Andrea che sono stati a disposizione per tuta la festa.
Sabato 12 settembre 2015
Oggi pomeriggio - ore 18 - con la corale “Cantus Firmus” siamo andati ad
animare una Santa Messa solenne nella parrocchia di San Ceccardo, a
Carrara. Il Maestro Renato ci aveva
detto per tempo di questo impegno, ma non avevo capito che solennità venisse
celebrata. Invece, nessuna solennità: una Messa vigilare che il parroco ha
voluto solennemente cantata con canti tradizionali in latino. Quindi tutta la
“Pontificalis” del Perosi, l’Ave Verum di Mozart, mottetti di Palestrina… Quel
parroco non finiva più di ringraziare Renato e la ‘sua’ corale per questo bel
servizio liturgico. Mentre ascoltava questi canti, ci ha detto, era ritornato
al tempo di quando era giovane seminarista…
Terminata la funzione ce ne siamo tornati a casa contenti di aver reso un bel
servizio a quella comunità. Un solo rammarico: purtroppo questa nostra attività
che portiamo avanti ormai da trent’anni, sta volgendo al termine. Il nostro
impegno d’ora in avanti sarà solo per animare le celebrazioni in occasione delle
festività più importanti. Possiamo veramente vantarci di tantissime
soddisfazioni: in questo lungo periodo abbiamo cantato in tante importanti
chiese d’Italia e anche d’Europa, ma anche, come oggi, in quelle piccole, con
altrettanta soddisfazione.