Maggio, un mese meraviglioso, i ragazzi cominciano a
pregustare la fine dell’anno scolastico e l’inizio delle vacanze. Le rose che
fioriscono in questo mese, sono tutte dedicate alla Madonna, la nostra Mamma
celeste, e la sera, in tanti luoghi, si recita il santo Rosario (Rosa
=Rosario). Il giorno 22 di questo mese ricorre anche la festa di Santa Rita: la
Santa delle rose, la Santa delle cause impossibili.
Nella fattoria Benelli, come da tanti anni, in questa occasione, si recita il
Rosario e si celebra la Santa Messa nella cappella dedicata alla Santa, come
amava sempre fare la signora Hilda, molto devota di questa Santa, in suo onore
aveva fatto erigere questa bella cappella. Quest’anno, però, a causa del
maltempo, questa celebrazione si è tenuta nelle antiche cantine, ormai in
disuso e adibite a sale convegni.
A proposito di maltempo voglio ricordare ciò che è successo la notte dello
scorso 5 marzo nel nostro territorio e qui nella fattoria. Sull’albeggiare si
udivano dei boati e violenti colpi di vento molto forti: cominciavano a volare
tetti, baracche, lamiere e tant’altro.
All’interno della fattoria il custode, Francesco, si affaccia alla finestra e,
non credendo ai propri occhi, chiama al cellulare la signora Benelli (che
risiede a Firenze) per raccontarle cosa sta succedendo. Mentre le racconta quel
disastro, deve interrompersi perché, al vedere ciò, gli viene un nodo alla gola
che gli impedisce di parlare e incomincia addirittura a piangere e a pregare la
Madonna e Santa Rita affinché cessi quell’uragano. Poi grida: “ Signora, la sua
cappella non la vedrà più!”. Infatti un grosso cedro si era chinato sul tetto
della cappella e l’avrebbe certamente fatta crollare. Francesco piange
disperato e ormai si aspetta il peggio. Attimi di silenzio, poi un grido: “Non
ci potrei credere, signora, se non vedessi con i miei occhi!”. Improvvisamente una ventata vorticosa solleva
il cedro, lo fa roteare e lo fa cadere rovinosamente dalla parte opposta, risparmiando
così di distruggere la cappella di Santa Rita.
E mentre racconta alla signora Simonetta tutto questo, nel giardino vicino
cadevano con grande fragore abeti, pini, cedri come fossero grissini e non
alberi secolari. Tutto questo soltanto nell’arco di pochi minuti.
Il muro di cinta della fattoria che costeggia via Isola è franato assieme agli altissimi
alberi, alcuni sulle abitazioni, altri sulla strada impedendo così il transito.
I Vigili del Fuoco hanno lavorato tre giorni per ripristinare il passaggio.
Questa tromba d’aria ha danneggiato quasi tutto il nostro Comune e in
particolar modo il centro storico di Ortonovo alto.
Ritornando alla nostra serata, dopo la funzione c’è stato il tradizionale
abbondante rinfresco, offerto dalla proprietaria della fattoria, per rallegrare
la serata e ringraziare i numerosi partecipanti con l’augurio di ritrovarci il
prossimo anno, tutti in salute e in armonia.
Un sentito grazie al parroco, don Andrea, per la sua amabile disponibilità; e
alla corale di Isola per l’impegno.
Auguri a tutte le Rite.