07 Giugno: SOLENNITA’ DEL CORPUS
DOMINI (Mt.14,
12-16, 22-26)
“Mangiare è una discriminante seria tra
la vita e la morte, lo sa bene quella gran parte dell’ umanità che lotta ogni
giorno “per il pane quotidiano”. Ma allo stesso tempo è momento di intenso
piacere: egoistico se solitario o di grande generosità se conviviale e
condiviso con l’altro. Il cibo è oggi più che mai elemento identitario,
culturale e religioso. L’esperienza del mangiare è così densa di significato
che rivela qualcosa anche del mistero di Dio: sorprende come la Bibbia sia
ricca di banchetti e di ricette e come le parole e i gesti più importanti di
Gesù le ha pronunciate e li ha compiuti a tavola. Perché il cibo parla del
desiderio e del bisogno di salvezza, della gioia e della comunione, della
pienezza e della giustizia”.
Queste
affermazioni sono offerte dalla rivista “Sanfrancesco” (n° 5 – maggio 2015) che
propone a tutti di osservare l’undicesimo comandamento: ”non sprecare il cibo”, in questo periodo in cui l’evento EXPO MILANO 2015 ci invita tutti a
riflettere sul tema “Nutrire il Pianeta energia per la Vita”.
Anche la Parola del Signore, in questa bellissima solennità dedicata al
“nutrimento spirituale “ per eccellenza che coincide per noi cattolici con il
mistero insondabile del Corpo e del Sangue di Cristo, invitandoci a “preparare
la cena per noi”, ci induce a riflettere e a constatare personalmente
l’infinita ricchezza che ci comunica il condividere il Cibo con gli altri
aprendoci alla dimensione universale della convivialità.
Il condividere ci arricchisce nel momento in cui doniamo: condividere è il “fare
insieme” che diventa amicizia; condividere è partecipare con gioia della gioia
donata agli altri che ricevono e contraccambiano; condividere è uno spostare il
dono da uno all’altro in un movimento infinito che, se fatto con giustizia ed
equità, diventa una danza dove la vita viene celebrata e preservata esaltandola
all’ennesima potenza per sublimarla in beatitudine e in pienezza di vita per
poi, con docilità, farla sfociare nell’apoteosi della Salvezza. Di tutto questo
ne possiamo fare diretta esperienza oggi, in questo memoriale dell’ ultima
cena, con la certezza che il Signore è con noi per condividere con noi Tutto Se
Stesso.
14 giugno: XI DOMENICA DEL TEMPO
ORDINARIO (Mc.4,26-34)
Così
è il regno di Dio: è come un granello di senape che …
Quanto è grande l’aiuto che ci dà il Signore per farci capire cose grandi con
parole semplici; nel suo parlare c’è carità per noi che siamo lenti a capire,
nel suo parlare c’è misericordia per noi che vogliamo capire solo quello che ci
fa comodo, nel suo parlare c’è semplicità per noi che ci facciamo spaventare
facilmente dagli impegni e dalle responsabilità che ci vengono proposte nel
vivere a pieno la nostra fede.
L’ aiuto che il Signore ci regala ogni domenica con la Sua Parola, noi spesse
volte lo sottovalutiamo, lo consideriamo insignificante come un granello di
senape “che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i
semi che sono sul terreno”, dimenticandoci che il granello di senape “quando
viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa
rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra”.
Così la Parola del Signore: se l’accogliamo, cresce e ci fa crescere nella fede
e, quando ne abbiamo bisogno, ci protegge ci ristora perché nel nostro cuore
gli abbiamo permesso di prendere dimora.
21 giugno: XII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (Mc.4,35-41)
Quante paure ci soffocano, ci rubano
la voglia di vivere trasformando in disperazione ogni nostro desiderio…. La paura ha preso forza si è irrobustita
alimentandosi delle nostre insicurezze e con il suo smisurato potere cerca di
strangolare e distruggere le nostre speranze. Ribelliamoci alla paura sostenuti dalla certezza che il Signore è
sempre con noi per sussurrare al nostro cuore impaurito: “Perché avete paura?
Non avete ancora fede?.
Io sono sempre qui con voi non abbiate paura…”. Costruiamoci, con la fede nel
Signore Risorto e la preghiera quotidiana,
una corazza per combattere la paura così da poter anche noi dire con
forza e gioia certa:
“La paura ha bussato alla mia porta; la fede ha risposto. Fuori non c'era
più nessuno”.
28 giugno: XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (Mc.5,21-43)
Oggi
abbiamo la possibilità di constatare che la Parola del Signore è Parola Viva,
poiché nel momento in cui viene pronunciata realizza quello che promette:
“Perché vi agitate e piangete?. La
bambina non è morta, ma dorme”.
Malgrado molti presenti increduli deridano le sue affermazioni, il Signore
realizza quello che con semplicità e naturalità ha promesso; ignorando tutti
ascolta la supplica di un padre disperato che con fede implora il suo aiuto: «La
mia figlioletta sta morendo, vieni a imporle le mani, perché sia salvata e
viva»; e realizza quello che promette: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!».
Questo episodio come tanti altri raccontanti nei Vangeli ha una parola chiave
che placa ogni pena, che asciuga le lacrime e trasforma la disperazione in
gioia: “soltanto abbi fede!“.
Tutti noi possiamo fare in modo che la Parola del Signore che sentiamo
proclamare durante l’ Eucarestia diventi Parola Viva, e
lo possiamo nel momento in cui ascoltandola con fede illimitata e salda la
crediamo Parola del Signore.