L’OTTO PER MILLE ALLA CHIESA
CATTOLICA
Fino a tre decenni fa lo
Stato italiano, attraverso la "congrua", corrispondeva al clero una
piccola somma mensile, sulla base di quanto disposto dal Concordato dell'11
febbraio 1929 fra la Santa Sede e l'Italia. Con la legge n° 222 del 1985, che
costituisce un nuovo "concordato", si decise di cambiare il sistema
di finanziamento alla Chiesa cattolica, destinando l'otto per mille dell'intero
gettito IRPEF alla Chiesa cattolica o alle altre confessioni religiose o allo
Stato. Ecco perché è importante avere le idee chiare sul meccanismo di
assegnazione dell'otto per mille.
Il cittadino, al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi,
può scegliere la sua destinazione e quindi è importante per tutti noi esplicitare
la nostra preferenza in modo chiaro, indicando espressamente la Chiesa
cattolica e quindi compilando in tal senso l'apposita sezione della
dichiarazione.
Nata come meccanismo per garantire il
sostentamento del clero, la destinazione di queste risorse da parte della
Chiesa cattolica si è sempre più orientata verso altre fondamentali ed irrinunciabili
finalità. In particolare la Chiesa cattolica ha destinato il 43,7% dei fondi
ricevuti dallo Stato alle "esigenze di culto" che consistono principalmente
nei finanziamenti alla catechesi, alla costruzione di nuove chiese ed alla
manutenzione dell'esistente.
Circa il 10% viene destinato agli aiuti al terzo mondo, mentre la quota
assegnata al sostentamento del clero è diventata sempre più ridotta (35,7% del
totale) con conseguenti notevoli rinunce
e sacrifici da parte dei nostri eroici sacerdoti.
Ecco perché tutti dobbiamo collaborare con loro, sia nelle finalità religiose,
sia nel contribuire ad un loro dignitoso e decoroso sostentamento, cercando di
recuperare le risorse possibili affinché nulla venga sprecato e quindi noi
cattolici dobbiamo essere precisi nell'indicare sulla dichiarazione dei redditi
la destinazione dell'otto per mille alla Chiesa cattolica, non rinunciando a
fare anche azione di convincimento in tal senso, nei confronti di parenti,
amici, vicini di casa,etc.
Oltre a tutto ciò, dobbiamo impegnarci particolarmente nel conservare le nostre
chiese: il Santuario della Madonna del Mirteto, le chiese parrocchiali e
impegnarci tutti per dare ai fedeli di Luni Mare una nuova casa di Dio che consenta
di accogliere l’intera popolazione.
Come si vede chiaramente, gli impegni sono abbastanza gravosi, ma noi non
abbiamo nulla da inventare. Dobbiamo solo fare come hanno fatto i nostri nonni
ed antenati che, a costo di soffrire
anche la fame, hanno destinato alla Chiesa immense risorse, frutto di tanti
sacrifici e in qualche caso tutti i loro beni. Certo ora questi nostri antenati
che ci guardano dal Paradiso non si sentiranno sempre fieri dei nostri comportamenti:
loro hanno dato vita per dei veri tesori e noi non riusciamo neppure a
conservarli dignitosamente.
Oltretutto le meravigliose chiese e monumenti religiosi non sono forse il vanto
della nostra nazione? E quante risorse
garantiscono a tutti noi, richiamando turisti e visitatori provenienti da tutto
il mondo? Cosa sarebbe l' Italia senza
le sue meraviglie ad ispirazione religiosa? Cosa sarebbe l' Italia senza le opere sacre di Michelangelo, Tiziano,Giotto,
Cimabue, Brunelleschi? Ecco perché abbiamo il dovere religioso e civile di
provvedere alla cura e manutenzione dei nostri luoghi di culto, impegnandoci
con tutte le nostre forze per recuperare
tutte le risorse possibili che ci consentano
di conservare questi gioielli.
Ecco perché sono indispensabili molte risorse finanziarie e basta guardarci
intorno per renderci conto anche di
altre invocazioni d'aiuto che ci interpellano in quanto seguaci di Cristo.
Quanti fratelli e sorelle soffrono per la fame, le malattie e la solitudine?
Non è forse nostro dovere di portare un po' di consolazione a chi ha bisogno ed
in qualche caso intervenire con qualche aiuto anche materiale? I bisogni sono
smisurati e quindi dobbiamo recuperare tutte le risorse possibili. Quindi
l'otto per mille alla Chiesa cattolica rappresenta una misura irrinunciabile,
così come dobbiamo adoperarci per non disperdere il nostro 5 per mille, sempre
sulla dichiarazione dei redditi, ma destinarlo a finalità religiose cattoliche,
come per esempio Radio Maria, l'emittente cattolica che non fa pubblicità e che
si avvale solo del nostro aiuto per continuare a portare il messaggio mariano e
cristiano in tutte le case.