Carissimi, abbiamo dato inizio alla
Settimana Santa, giorni santi nei quali la Chiesa ci invita a immergerci nel
cuore dei misteri centrali della nostra fede e dell’anno liturgico, cioè, il
Santo Triduo pasquale della Passione, Morte e Resurrezione di Nostro Signore
Gesù Cristo.
Sono giorni che, se vissuti con fede e grande devozione, rinfrescano la nostra fede e ci spingono a
continuare nel nostro pellegrinaggio terreno verso la Gerusalemme Celeste.
Lo scopo quindi è quello di uscirne più rinvigoriti nella fede e col desiderio
di rendere testimonianza dell’infinito amore di Dio per l’Umanità donato nel
suo Figlio. Infatti, nei misteri che celebriamo nel triduo pasquale, tutto
parla di Dono: nell’ultima cena, Gesù ci fa il dono della sua presenza
sacramentale nel pane e nel vino e il dono del sacerdozio ministeriale al
servizio della Comunità cristiana. Dalla croce, secondo la testimonianza
dell’apostolo Giovanni, ci dona la sua Madre affinché non ci sentiamo orfani in
questa “valle di lacrime”, e nella sua morte in croce accettata con totale
obbedienza al Padre, ci dona la Redenzione per poi, Risorto, offrirci la
speranza, che per il credente è certezza, del grande dono della Vita Eterna!
Ecco, carissimi e carissime, siamo il popolo che annunzia la vita, che proclama
la vittoria del bene sul male, e questo anche quando gli eventi che accadono
nei nostri giorni parlano di persecuzione, di tristezza, di odio culturale o
religioso, insomma, di morte!
La tentazione può essere quella di scoraggiarsi e di abbandonare il cammino
cristiano.
E’ più o meno quello che hanno sperimentato i discepoli nel momento in cui Gesù
è stato preso nell’orto degli ulivi. Il
senso di smarrimento invade il cuore e ci sentiamo impotenti di fronte a
tanto male ma, la Chiesa, Madre e Maestra, ci insegna, anche con i segni
liturgici della grande Veglia pasquale, che dal buio si passa alla luce; che
dalla morte sorge la Vita; che la nostra speranza può contagiare altri a
sperare; che la luce donataci da Cristo può illuminare anche gli altri.
L’augurio dunque è di vivere intensamente le diverse celebrazioni liturgiche
per attingere dal tesoro di grazia che Dio ci offre per mezzo della Chiesa e,
se abbiamo fatto una buona preparazione quaresimale, nonché una sincera
confessione, siamo certi che il Signore non mancherà alla sua promessa di
consolare il nostro cuore con la sua presenza santificatrice!
Buona e Santa Pasqua a tutti voi!