Carissimi, eccoci!
Siamo al mese di febbraio e con esso arriva anche l’inizio del tempo
Quaresimale, ma non è sulla Quaresima che voglio condividere con voi, ma su un
tempo più lungo, cioè, l’anno dedicato alla Vita Consacrata voluto da Papa
Francesco ( dal 30 novembre 2014, prima domenica di avvento, al 02 febbraio
2016, festa della Presentazione del Signore al Tempio e giornata per la Vita
Consacrata) in occasione del
cinquantesimo anniversario del documento Conciliare “Perfectae Caritatis”
pubblicato il 28 ottobre 1965 e che tratta appunto sul rinnovamento della vita
religiosa, ossia, del rinnovamento delle Comunità Religiose allora esistenti.
E’ a tutti noto che dopo il Concilio Vaticano II il modo di vivere la vita
consacrata si è arricchito di nuove espressioni, la stessa Comunità alla quale
apparteniamo i padri del Santuario, è frutto del rinnovamento voluto dal
Concilio. Infatti noi siamo una Società di Vita Apostolica e come tale abbiamo
la vita in comune come tutti i religiosi ma siamo al servizio delle parrocchie appunto
perché missionari. So che alcuni fanno fatica a identificarci come religiosi
perché non portiamo un abito come i religiosi di lunga tradizione e anziché una
professione solenne facciamo l’ammissione, prima temporale, e poi definitiva
che ci lega per sempre alla nostra Comunità (in parole tecniche si dice che
veniamo incardinati alla nostra Comunità) ma questi elementi (abito e
professione) non esauriscono il modo di essere religiosi, infatti, tutta la
nostra struttura di vita e di governo è quella degli istituti religiosi.
Dunque, per l’occasione il Papa a scritto una Lettera a tutti i consacrati dove
indica i motivi d’indizione dell’anno e gli obiettivi da raggiungere, ma invita
anche voi laici a vivere insieme a noi
religiosi quest’anno di grazia per tutta la Chiesa, dice infatti il Papa: “
L’Anno della Vita Consacrata non riguarda soltanto le persone consacrate, ma la
Chiesa intera.
Mi rivolgo così a tutto il popolo cristiano perché prenda sempre più
consapevolezza del dono che è la presenza di tante consacrate e consacrati,
eredi di grandi santi che hanno fatto la storia del cristianesimo.
Cosa sarebbe la Chiesa senza san Benedetto e san Basilio, senza sant’Agostino e
san Bernardo, senza san Francesco e san Domenico, senza sant’Ignazio di Loyola
e santa Teresa d’Avila, senza sant’Angela Merici e san Vincenzo de Paoli.
L’elenco si farebbe quasi infinito, fino a san Giovanni Bosco, alla beata
Teresa di Calcutta!
Invito dunque tutte le comunità cristiane a vivere questo Anno anzitutto per
ringraziare il Signore e fare memoria grata dei doni ricevuti e che tuttora
riceviamo per mezzo della santità dei Fondatori e delle Fondatrici e della
fedeltà di tanti consacrati al proprio carisma.
Vi invito tutti a stringervi attorno alle persone consacrate, a gioire con
loro, a condividere le loro difficoltà, a collaborare con esse, nella misura
del possibile, per il perseguimento del loro ministero e della loro opera, che
sono poi quelli dell’intera Chiesa. Fate sentire loro l’affetto e il calore di
tutto il popolo cristiano”. ( Lettera apostolica di Papa Francesco ai
consacrati, III-2).
Senza aggiungere niente,vi chiedo di ricordarci con una preghiera il prossimo
due febbraio, giornata per la vita consacrata e vi saluto, augurandovi ogni
bene nel Signore per l’intercessione materna di N.S. del Mirteto.