Sabato 03.01.2015
Oggi,
primo sabato del mese e dell’anno, il pellegrinaggio mariano col Vescovo si
svolge nel centro-città, a La Spezia: ritrovo alla clinica “Alma Mater” e in
processione abbiamo raggiunto la cappella di N.S. di Lourdes, all’interno della
chiesa parrocchiale di Mazzetta.
Monsignor Palletti, influenzato, ci ha accolti all’interno della chiesa. Ma di
tutto questo ne parla la Paola in altra pagina.
Lunedì 05.01.2015
Oggi, nel primo pomeriggio,
nella chiesa di Isola si sono svolti i funerali di Ferruccio Luchesini, mio
cugino. Non mi aspettavo una così numerosa affluenza di persone e la piccola
chiesa non poteva ospitare tutti poiché anche la piazza antistante era
gremita. Al rito presieduto dal parroco,
don Andrea, erano presenti anche don Carlo Cipollini e padre Mario. Don Andrea,
all’omelia (sempre molto bravo in questi frangenti), anche se non conosceva il
defunto (l’aveva visto una sola volta quando era venuto con me a trovarlo in
ospedale) ha saputo descriverne alcuni tratti, ha ringraziato quanti si sono
adoperati ad assisterlo nella lunga malattia ed ha anche ricordato che
Ferruccio aveva un certo attaccamento a questa piccola chiesa, che aveva
frequentato da piccolo quando abitava qui vicino, e anche perché era nato il 31
gennaio, festa di S. Giovanni Bosco, patrono di questa parrocchia.
Questa sera, alle ore 21, ho partecipato con la mia famiglia, alla recita che
ogni anno i ragazzi dell’oratorio “Don Ludovico Capellini” organizzano per la
vigilia dell’Epifania, quest’anno incentrata sulla figura di don Bosco (vedi
articolo di Vittoria in altra pagina). Ho rivisto con piacere il novello
sacerdote, don Manrico: non lo vedevo, infatti, dal giorno della sua
Ordinazione.
Giovedì 08.01.2015
Questa sera la consueta ora
di adorazione interparrocchiale si tiene nella chiesa di Isola. Come ho già
detto altre volte, ormai questi incontri sono una bella realtà. In chiesa noto
con piacere, a fianco del tabernacolo, il bel ritratto di don Bosco, eseguito
parecchi anni fa dal nostro artista, Filippo Taravacci. Siamo ormai vicini alla
sua festa (31 gennaio) e quindi è stato messo in bella evidenza.
Martedì 13.01.2015
Oggi,
in tarda mattinata, un incaricato delle pompe funebri porterà l’urna con le
ceneri di Ferruccio che verranno poste, come aveva voluto, nel loculo dove
riposa la sua mamma, nel cimitero di Ortonovo centro storico. Ieri avevo
chiesto a padre Mario se era bene e se poteva partecipare. Lui mi ha risposto
che è senz’altro una bella cosa dare una certa sacralità anche a quel rito,
anche se, a dire il vero, poche volte viene fatto. Mi ha anche detto che la
Chiesa prescrive che le ceneri vengano deposte nel cimitero e non, come fanno
in alcuni casi, disperse o tenute in casa. Ma per un suo impegno non potrà
essere presente, per cui darà incarico a padre Onildo. Alle ore 11,20 è arrivata l’urna; oltre a me
erano presenti il babbo, il fratello e altri parenti ed amici (tra questi
l’immancabile Marina che tanto si è adoperata ad assisterlo nella malattia).
Dopo le preghiere di rito (lettura di un passo del Vangelo e altre proprie
invocazioni) l’urna è stata deposta nel loculo e così ora Ferruccio se ne sta
con la sua adorata mamma.
Sabato 17.01.2015 S. Antonio abate
Oggi
è festa patronale all’Annunziata, borgo storico del nostro Comune. Il diacono
Agostino ci tiene a rendere solenne questa celebrazione e ha quindi invitato i
parroci del vicariato e anche la corale “Cantus Firmus” di Ortonovo. Dei
parroci sono intervenuti don Carlo Cipollini (da quando è stato nominato
parroco a Luni Mare e S. Lazzaro non può più mancare alle nostre celebrazioni)
e i padri Mario e Onildo. Un tempo, in questa occasione, nel piazzale della
chiesa venivano benedetti gli animali: qui da noi ormai non usa più, ma leggo
sul giornale “di Renato” (Toscana oggi)
che in alcune località ancora lo fanno. A proposito di Renato (il maestro della
corale) voglio raccontare una cosa. Alcuni giorni fa la nostra corale è stata
invitata a cantare per il funerale di una anziana signora, sempre qui, all’ Annunziata, e Renato ha
chiesto via SMS ai coristi (quelli che potevano) di partecipare, e così è
stato. Al termine del rito, mentre aspettavo che la salma e la gente uscissero
dalla chiesa, Renato mi dice: “Vedi, forse non tutti ce ne rendiamo conto, ma
sai che bel servizio rendiamo a queste persone e a queste comunità!”. E questo
mi ha fatto riflettere, sì, su quello che mi ha detto in senso generale, ma
anche su quanta fortuna abbiamo avuto tutti noi, coristi e comunità, ad
incontrare e collaborare con una persona così sensibile, oltre che molto bravo
tecnicamente.
Giovedì 22.01.2015
Come
ogni giovedì c’è l’adorazione eucaristica: stasera, nella chiesa parrocchiale.
Appena entro in chiesa noto alcune persone nelle prime panche: strano,
normalmente andiamo nella sacrestia dove c’è un po’ più caldo, visto che siamo
sempre tanto pochi. Poi mi rendo conto che il motivo è che abbiamo la presenza
di Renato all’organo per cui dobbiamo rimanere nella chiesa (al freddo). A
questo punto devo dire (in particolare per i lettori che sono di fuori) che
Renato, maestro della corale “Cantus Firmus” di Ortonovo da 30 anni, non abita
nel nostro paese, ma a Fontia, paese a
un paio di chilometri da noi, ma già Toscana, e anche al suo paese svolge i servizi
liturgici, per cui viene da noi solo nelle grandi occasioni o su richiesta del
parroco, quando gli è possibile. Ma poiché alcuni mesi or sono un fulmine aveva
fatto saltare i meccanismi delle campane e anche l’organo che solo da pochi
giorni è stato riparato (con una notevole spesa), penso che la sua presenza sia
dovuta per farci constatare quanto sono
più belle e partecipate le celebrazioni accompagnate dal suono di un buon
organo, visto che da tanto tempo non ne abbiamo più avuto l’opportunità. Grazie,
caro Renato, continua ancora per molto tempo, almeno finché il buon Dio non ci
darà l’occasione di avere un organista del paese: ci accontenteremo anche di
uno un po’ meno bravo di te.