Martedì 11 novembre
ricorreva la festa di S. Martino, patrono, insieme a S. Giuseppe, della
parrocchia di Casano e, per rendere la cerimonia più solenne, i festeggiamenti
sono stati anticipati a domenica 9 novembre. Questo ha consentito una vasta
partecipazione di fedeli sia alla Santa Messa delle ore 11, sia a tutte le
numerose iniziative parrocchiali che si sono svolte nello intero arco della
giornata. Commoventi anche la partecipazione e l'omelia di Padre Carlos che è
stato per 6 anni rettore del Santuario del Mirteto e parroco di Ortonovo e che
è giunto dal Guatemala dove attualmente dirige un importante seminario. E per rendere ancora più solenni i
festeggiamenti, nel pomeriggio si è svolta una Meditazione Musicale in onore
del Santo Patrono da parte della Corale "Cantus Firmus" di Ortonovo.
La festa si è svolta in un clima di grande religiosità unita ad una gioiosa
partecipazione di fedeli, coadiuvata
dalla suggestiva cornice ambientale in cui è collocata la Chiesa di S. Martino.
Pieve di epoca longobarda, è infatti una delle chiese più antiche della zona,
conservando quasi intatte le sue linee di stile romanico ed eretta su un
ripiano sul quale scorreva l'antica via che collegava i due castelli di
Ortonovo e Nicola.
Il culto di San Martino è molto sentito non solo da noi ma anche in tutta
Europa e nella nostra Italia dove numerosissime sono le basiliche a Lui
dedicate, comprese quelle della vicina Lucca e di Belluno. Per capire le
ragioni della sua popolare fama di santità cercherò di illustrare brevemente la
figura di questo grande Santo.
Martino è nato in Ungheria nel 316. Il padre, che era un tribuno militare, gli
diede il nome di Martino, in onore di Marte che nella mitologia greca era il
dio della guerra. Da bambino, seguì i genitori che si erano trasferiti a Pavia,
dove il padre aveva ottenuto per meriti militari un podere da coltivare. Nel
331 (e quindi all'età di 15 anni) a seguito di un editto imperiale, in qualità
di figlio di veterano, fu costretto ad arruolarsi nell'esercito romano. Venne
quindi inviato in Gallia, presso la città di Amiens, dove trascorse la maggior
parte della sua vita militare all'interno della guardia imperiale, che doveva
garantire l'ordine pubblico ed altre importanti funzioni. Doveva fra l'altro
eseguire le ronde di notte e le ispezioni dei posti di guardia e delle
guarnigioni. Fu proprio durante una di queste ronde che avvenne l'episodio che
gli cambiò la vita e che é passato alla storia. Durante una di queste ronde
infatti, nel rigido inverno del 335, Martino incontrò un mendicante seminudo. A
quella vista, Martino non ebbe alcuna esitazione. Tagliò il suo mantello
militare e lo condivise col mendicante. La notte seguente vide in sogno Gesù,
rivestito della metà del suo mantello militare. Inoltre udì Gesù che diceva
agli angeli: "Ecco qui Martino, il soldato romano che non è battezzato,
egli mi ha vestito". Ebbene, quando Martino si svegliò, trovò il suo
mantello integro. Questo mantello miracoloso venne conservato come reliquia ed
entrò a fa parte della collezione di reliquie dei re Merovingi dei Franchi. Il
sogno scatenò in Martino una tale commozione che lo spinse a farsi battezzare,
diventando cristiano, impegnandosi nella lotta contro l'eresia ariana e per
questo venne anche frustato e cacciato sia dalla Francia che da Milano. Nel 357
si trasferì nell'isola Gallinara, ad Albenga (SV), dove condusse quattro anni
di vita eremitica. Quindi andò a Poitiers, dove divenne monaco ed insieme ai
suoi nuovi compagni fondò uno dei primi monasteri d'occidente. Nel 371 i
cittadini di Tours, a furor di popolo, vollero che diventasse il loro vescovo,
nonostante le forti resistenze da parte di chi lo riteneva troppo trasandato e
di origini plebee ed a nulla valsero tutti i suoi tentativi di sfuggire a tale
importante incarico. Ebbene, anche come vescovo, Martino non si smentì e volle
continuare ad abitare nella sua semplice casa di monaco, dando vita nel
territorio ad altre piccole comunità di monaci.
La sua fama ebbe una notevole diffusione nella comunità cristiana nella quale,
oltre a godere di fama di taumaturgo, veniva visto come uomo dotato di carità,
giustizia e sobrietà. Lasciò questo
mondo l' 8 novembre 397 a Candes-Saint-Martin,
in fama di santità anche grazie ai numerosi miracoli che gli vennero
attribuiti. Di lassù sicuramente non sarà indifferente alle suppliche ed alle
preghiere che Gli vengono rivolte dai fedeli ortonovesi che lo annoverano fra i
loro Santi protettori.