Domenica 4 maggio (Lc 24, 13-35).
L’errore
dei discepoli che vanno verso Emmaus è quello di credere che la morte abbia
interrotto il cammino di Gesù. Gesù è il pellegrino che si fa compagno di viaggio
nel nostro pellegrinaggio, ma spesso non lo riconosciamo. Se però ascoltiamo in
profondità il nostro cuore, ci accorgiamo che Lui ci parla di amore,
quell’amore che Dio ha per noi. Allora cosa dobbiamo fare? Semplicemente
continuare il nostro cammino, consapevoli che il Signore, presto o tardi, si
farà presente e riscalderà il nostro cuore.
Domenica
11 maggio (Gv 10, 1-10).
Quando
Dio dona qualcosa lo fa sempre in grande abbondanza. Gesù ribadisce questa
verità anche oggi dicendoci che è venuto proprio perché abbiamo la vita in
abbondanza. Questo è un dono gratuito: non si deve meritare né guadagnare,
perché il Signore lo dà a tutti coloro che si dispongono ad ascoltare la sua
voce e a seguirlo come pastore. Noi, solitamente, siamo abituati a seguire tante
voci, ma non tutte ci conducono alla vita, anzi qualcuna ci porta all’egoismo e
alla lontananza dalla fonte della felicità. Se seguiremo invece Gesù e la sua
parola, non avremo nulla da temere perché ci accompagnerà con la sua grazia.
Domenica
18 maggio (Gv 14, 1-12).
Le
parole di Gesù potrebbero lasciarci perplessi. Come si possono compiere opere
più grandi di quelle che ha compiuto Lui? Se il Signore ha guarito storpi e
ciechi, resuscitati i morti… Eppure se guardiamo alla storia della santità cristiana,
ci sono tanti uomini e donne di Dio che hanno compiuto opere più grandi di
Gesù. Perché? Se ciò può avvenire è perché Egli è asceso ad Padre ed è Lui ad
agire in noi.
Domenica
25 maggio (Gv 14, 15-21).
Gesù
è il primo consolatore. La sua incarnazione è espressione della volontà di Dio.
Ma la vita di Gesù sta per concludersi e, secondo l’evangelista Giovanni, il
Signore annuncia la venuta di un altro Paraclito, lo Spirito Santo, che
continuerà l’opera di consolazione per i secoli a venire., anche se fisicamente
non sarà presente. Se chiamiamo lo Spirito nella nostra vita, se lo invochiamo
con fede e ne ascoltiamo le ispirazioni, possiamo fare esperienza della sua
forza e della sua gioia. Egli vuole abitare in noi per ricordarci continuamente
le parole di Gesù.