Sono confuso e non mi
capacito. Anche se le regole della vita mi sono note, quando arriva il momento
di vederle applicate, non si è mai pronti ad accettarle.
Ricordo, per mia fortuna, di
averla conosciuta nei primi anni novanta per merito del Sentiero, di cui è
sempre stato l’anima e il punto di riferimento insostituibile di chi ha voluto
cimentarsi a collaborare.
Ricordo quando, prima di
Internet, mensilmente le inviavo per posta o le portavo personalmente il
dischetto “floppy” con il mio elaborato.
Ricordo le conversazioni nel
suo studiolo o nell’orto per farmi contemplare la bellezza del colle del
Mirteto. Ed era fin troppo palese che per lei quel panorama era gioia immensa.
Mi sarà difficile rinunciare
al sereno sorriso del suo sguardo, alla pacatezza del suo eloquio, alla bonomia
che traspariva dai suoi gesti, alla leggera ironia di certe sue espressioni.
Non ho mai avvertito il peso
del suo spessore morale e culturale, tanto erano delicati i modi per le sue
osservazioni e suggerimenti, sebbene l’esito di un improbabile confronto fosse
scontato.
Grazie di avermi donato la
sua amicizia, di quelle di una volta, s’intende, e…. arrivederci.
La Spezia, 22 febbraio 2014