3 febbraio 2014. – Sto aspettando da un momento all’altro
l’arrivo di Silvia. L’appuntamento è per questa mattina. Sono le 10,30.
L’attesa mi mette un po’ di ansia. Sì, perché sta per arrivare a trovarmi, a
casa mia, la campionessa del mondo di pattinaggio artistico, Silvia Lambruschi!
Abita poco distante, in località
Grillaia, vicino a Sarticola, un’amena collina dove andavamo a giocare da
ragazzi. La Grillaia è un posto meraviglioso. Da lì si può vedere il mare e
tutta la pianura di Luni degradante fino a Marinella. Confesso che sino a non
molto tempo fa, non sapevo che vi abitasse la Silvia. Ma, soprattutto, non
sapevo ciò che lei era nel campo sportivo! Poi ho saputo con sorpresa che era
medaglia d’oro, cioè campionessa del mondo di pattinaggio artistico.
Una
mattina l’avevo incontrata nella chiesetta di San Giuseppe, a Casano, alla
Messa delle ore 11 (è infatti una parrocchiana di padre Onildo). Mi è sembrata
subito una ragazza speciale. Mi ha colpito la sua straordinaria bellezza, la
sua semplicità, il suo bel modo di relazionarsi con il prossimo, il suo essere,
in pratica, proprio una di noi. Insieme a Walter abbiamo organizzato questo
incontro per saperne un po’ di più di questa nostra illustre compaesana, per
conoscerla un po’ meglio, e per presentarla ai nostri amici lettori de “Il
Sentiero”.
Ma, eccola che arriva! Non è sola: è
accompagnata da un bel ragazzo che ce lo presenta come suo amico. Poi, dopo un
po’ di colloquio, scopriamo che è il suo ragazzo e, senti senti, è pure lui un
campione del mondo di pattinaggio artistico. In breve, abbiamo davanti a noi
ben due campioni del mondo! Lui si chiama Alessandro Amadesi, ha 20 anni come
Silvia, ed è di Bologna.
La Silvia ci racconta che da piccola
le piaceva andare a sciare, ma un brutto giorno una caduta la costrinse ad
abbandonare gli sci. Aveva cinque anni. Una sua amica la portò un giorno a
pattinare con lei. Il medico disse che sì, i pattini poteva metterli, anzi
poteva essere un aiuto alla ripresa motoria, ma con precauzione. E da lì iniziò
la sua meravigliosa avventura, seguita sempre da una mamma attenta e
determinata, oltre che amorevole, che la portò sul tetto del mondo come
migliore pattinatrice. Una carriera strepitosa: ben 21 titoli italiani, 15
europei, 3 ori, un argento e un bronzo ai campionati mondiali. L’ultimo oro
l’ha vinto in Cina nella pista di Taipei, l’anno scorso, mentre quello
precedente ad Auckland, in Nuova Zelanda.
“Silvia,
che ricordo hai della Cina?”. “La folla, tanta folla dappertutto: ogni spazio,
anche piccolo, occupato da gente di tutte le età! E l’odore, un odore
dolciastro ovunque, forse di soia. E poi tanto riso, sempre riso. E i cibi
tutti sterilizzati”.
“Chi
ti seguiva? Il tuo staff da chi era composto?”. “In primis, la mia allenatrice
che mi segue da sempre, Piera Avena, poi il tecnico federale, Gabriele Quirini,
e il coreografo, Sandro Guerra, tutti abili a starmi vicino nel modo più
giusto”.
“Chissà
che festa in casa tua quando giungono notizie delle tue vittorie!”. “Sì, sono
tutti di fronte allo schermo tra baci ed abbracci e lacrime di gioia”.
Silvia sul gradino più alto del
mondo! Un’abitudine ormai. E quanta gioia per mamma Giovanna (che Silvia adora),
papà Daniele, nonna Germana e i fratelli più piccoli, Giulia e Simone.
“Silvia,
che rapporto hai con la religione?”. Risposta statuaria: “Io credo”, poi
aggiunge “e poi ho un rapporto particolare con Gesù… Tutte le volte che devo
affrontare una gara dico sempre una preghiera, sempre la solita, ma non ve la
dico… è una cosa mia, tra me e Lui!”.
“E
tu, Alessandro?”. “Anch’io credo e la preghiera mi aiuta molto”.
“Ma
quand’è che anche tu ti stabilirai qui a Ortonovo?”. “Chissà, vedremo”.
“Vi
piacerebbe allenarvi qui, se ci fosse una pista come si deve? Anche per
insegnare e invogliare altri giovani a seguire la vostra carriera sportiva”.
“Magari!”. (Chi ha orecchie per intendere, intenda! Una pista regolamentare
misura metri 20 x 40. Magari anche con l’aiuto di qualche sponsor!).
“Quali
sono i vostri prossimi impegni?”. “A marzo abbiamo il raduno nazionale che ci
porterà poi ad affrontare gare in ogni parte del mondo”.
Auguri, ragazzi! Questa mattina
Walter, Renzo ed io (con l’assistenza della Marta che ci ha preparato il caffè)
abbiamo vissuto un momento, oserei dire, straordinario, perché non capita certo
tutti i giorni di avere con noi due persone così speciali, sia dal lato
sportivo che dal lato umano. Insomma, veramente una bella coppia! Possiamo ben
dire di aver incontrato due stelle del firmamento sportivo e noi li seguiremo e
ci terremo aggiornati sui loro prossimi successi.
Silvia e Alessandro, vorremmo finire
queste righe scrivendo parole roboanti, ma chissà quante ne avete già
ascoltate! Ecco, noi finiamo invece con tre parole semplici: “Vi vogliamo
bene!” E vorremmo che questo affetto vi giungesse caldo e sincero ovunque voi
andiate!
P.S.
Vi
segnaliamo alcuni link dove si possono ammirare le evoluzioni artistiche di
Silvia ed Alessandro durante le gare.
Esibizione
al Gala ADNOAIN
Il mondiale a Taipei 2013
L'accoglienza
ricevuta al suo ritorno
Alessandro Amadesi
Alessandro Amadesi