Quest’anno
la nostra Diocesi ha assegnato il Premio
della Bontà (un cospicuo assegno offerto dal Lion Club Host di La Spezia)
all’Associazione Volontari Ospedalieri della Sezione spezzina, che lo devolverà
in beneficenza. Ha ritirato il Premio dalle mani del vescovo mons. L. E.
Palletti, al termine della messa pontificale dell’Epifania in Cattedrale, il
presidente, Olimpio Galimberti. Amico e collaboratore in passato de “ Il Sentiero”
per il quale ha disegnato parecchie copertine e un’ipotesi di stemma del nuovo,
si spera, Comune di Luni. Per far conoscere l’AVO, la Redazione gli ha posto
alcune domande.
COS’E’ L’AVO? E’ un’associazione di volontariato che, pur
ispirandosi ai principi evangelici, è laica, apartitica e indipendente. I
volontari Avo – che non hanno compiti sanitari – dedicano settimanalmente, in
maniera gratuita e disinteressata, due o tre ore del proprio tempo ad alleviare,
attraverso l’ascolto, il dialogo, l’empatia, la condivisione, le fragilità di
chi è ricoverato in ospedale e in una casa di riposo.
VI ASPETTAVATE IL PREMIO? Assolutamente no. Sulle prime stentavo a
credere di essere stati i prescelti, poi, l’ufficializzazione della notizia e
la consegna del Premio nella Cattedrale di Cristo Re con l’inevitabile “emozione altare”, visto che non mi era
mai capitato di salire i gradini di un altare durante una cerimonia così
solenne, hanno fugato ogni sorpresa. Ritengo che il Premio, oltre a
gratificarci, ci aiuti ad avere maggiore visibilità esterna con l’opportunità
di acquisire nuovi volontari, soprattutto giovani, mentre a livello interno è
un ulteriore stimolo a compiere il nostro servizio nel migliore dei modi.
DOVE E COME OPERATE? Alla
Spezia l’Associazione è nata nel 1981, abbiamo, quindi, oltre trent’anni di
attività e siamo quasi duecento volontari che operano quotidianamente in una
decina di reparti tra il S. Andrea, il Felettino, nella casa di riposo Mazzini
e RSA di viale Alpi. E’ doveroso segnalare che nella nostra provincia un’altra
Sezione autonoma svolge il proprio lodevole servizio nell’ospedale S.
Bartolomeo e nella Casa di Riposo Sabbatini di Sarzana. Le strutture locali
fanno capo all’AVO regionale, che, a sua volta, aderisce alla Federavo
nazionale.
COME ADERIRE ALL’AVO? Occorre premettere che un volontario deve
possedere ed esprimere una buona dose di umiltà, senso della gratuità, e amore
per il malato e, poi, consapevolezza dell’impegno liberamente assunto, costanza
e “spirito di squadra” per dare
continuità e qualità al servizio. Due volte l’anno (primavera ed autunno)
vengono organizzati corsi di formazione per aspiranti volontari che consistono
in due incontri settimanali per un mese, con un breve “stage” in ospedale. Al termine, viene svolto un colloquio
attitudinale alla presenza dello psicologo. Per concludere ecco il modo più
diretto per contattare l’AVO.
LA SPEZIA: Tel. 0187.524338 (segreteria) Cell. 347. 1583421 (presidente) e-mail
avospezia@libero.it
Presenti anche su facebook
SARZANA: Cell. 347. 0583339 Cell. 349. 7164237
Nel
complimentarsi per il Premio e per la meritoria attività di servizio svolta
verso il nostro prossimo in difficoltà nel corpo e nello spirito, la Redazione
augura che si riservino sempre maggiori attenzioni ad Associazioni come l’AVO,
che, in silenzio e senza clamore, danno tanto, senza nulla chiedere.