1 gennaio 2014: MARIA
SANTISSIMA, MADRE DI DIO (Lc.2,16-21)
47a
Giornata Mondiale per la Pace, la prima di Papa Francesco "Fraternità,
fondamento e via per la pace".
Cominciamo il nuovo anno focalizzando
le nostre riflessioni su due verbi presi dal brano del vangelo proclamato in questa domenica del
tempo di Natale : “udire” , “stupire”. “Tutti quelli che udivano si stupirono
delle cose dette loro dai pastori”. I pastori riferiscono che il bambino che
hanno visto è “Gesù” e che Maria, sua Madre, lo ha partorito in una mangiatoia.
Tutto questo è semplicemente la tradizione del Natale, ma se aggiungiamo lo
“stupore” all’ ascolto della liturgia, noi scopriamo una grande verità che è anche mistero: Maria è la Madre
di Dio, la “theotokos” (appellativo particolarmente caro ai nostri fratelli del
mondo ortodosso) e nello stesso tempo è una sua creatura simile a noi fuorché
nel peccato, che mai l’ha sfiorata; è la Madre di Dio e nello stesso tempo è
Madre nostra, perché suo Figlio ce l’ha donata; è la Madre di Dio e nello
stesso tempo è Colei che intercede presso di Lui in nostro favore. E lascio a
voi la gioia di continuare per assaporare interiormente la fecondità di questa solennità poco
conosciuta e poco valorizzata. Comincia da questa verità di fede la devozione
che noi abbiamo verso Maria, poiché, se non fosse stata la Madre di Dio, tutto
ciò che la impreziosisce ai nostri occhi non avrebbe consistenza. Quindi
cominciamo questo nuovo anno, festeggiando con fede sincera questa solennità,
per approfondire la nostra devozione a
Maria, Madre di Dio, eliminando ogni traccia di sentimentalismo dalle
nostre preghiere e dai nostri riti a Lei dedicati, dando spazio ad un ascolto
impreziosito dallo “stupore” verso tutte le liturgie della Parola nelle feste a
Lei intitolate. LASCIAMOCI, dunque, STUPIRE DA MARIA!
5 gennaio 2014: II
Domenica dopo Natale (Gv. 1,1-18)
Tutta l’attenzione dell’evangelista Giovanni è concentrata sul
Protagonista assoluto di questo brano che è Gesù e sul dono della salvezza che
Egli ci offre con la sua venuta. Parole, quelle di Giovanni, impossibili da
riproporre rivisitandole e di pensare di utilizzarle, se non nella forma
originale, perché hanno la forza crescente di avvolgerci e trascinarci nel
mistero dell’incarnazione per sublimarlo senza dare al tempo la possibilità di
modificarlo o addirittura svilirlo (era coinvolgente nel passato ed è
coinvolgente nel presente). Giovanni, attraverso questo brano, con generosità
ci fa partecipi di un’esperienza che ha trasformato la sua vita e l’ha riempita
di significato. Quindi possiamo dire insieme a lui che “noi vedemmo la sua
gloria“; poiché il Natale di Nostro Signore Gesù Cristo squarcia il velo che
annebbia la nostra conoscenza e che impedisce al nostro animo di progredire. Ora
che abbiamo celebrato e testimoniato la Sua Venuta, tutto ha acquistato un
senso.
6 gennaio 2014: EPIFANIA
DEL SIGNORE (Mt.2,1-12)
La manifestazione (epifania) di Gesù è presente nella nostra
quotidianità ogni qualvolta incontriamo una persona da noi cercata; poiché è
negli altri che noi vediamo il volto di Gesù. E’ nell’incontro dell’altro che
noi possiamo scegliere se essere turbati come il re Erode che, temendo il
Bambino Gesù, escogita una strategia per rubargli la sua “regalità” , rimanendo
così l’unico re che noi imitiamo ogni volta che “vomitiamo” addosso agli altri
la nostra verità, per noi unica ed incontestabile; oppure nell’incontro dell’ altro possiamo scegliere di
offrigli in dono, come i magi al Bambino Gesù, ciò che abbiamo di più prezioso:
il nostro tempo (la mirra), la nostra attenzione (l’incenso) e la nostra gioia
(l’oro).
12 gennaio 2014: BATTESIMO
DEL SIGNORE (Mt.3,13-17)
"Lascia fare per ora, poiché conviene che così adempiamo ogni
giustizia".
La giustizia è un valore necessario, una condizione desiderata, un
stato delle cose spasmodicamente cercato usando anche mezzi illeciti. Chi si
sente o vuole essere uomo di giustizia, ha in Gesù un buon maestro da imitare;
infatti la giustizia è voluta fortemente da Gesù che la sceglie come compagna di viaggio,
corrispondendo per Lui alla volontà del Padre. Per realizzarla Gesù si fa
solidale in tutto con gli uomini e agli uomini indica i mezzi leciti per
ottenerla. Il suo percorso verso la giustizia inizia con l’ incarnazione facendosi
uomo e fratello dei peccatori, prendendo su di sé la loro realtà di peccato e
accettandone tutte le conseguenze, mettendo così da parte l’essere figlio di
Dio e Dio stesso; continua con il Battesimo di Giovanni per essere uno di noi,
uno con noi e, non bastando, sconvolge
la sua umanità cercata, scelta e voluta fermamente con la croce dove, per amore
di giustizia, sopporta umanamente il dolore straziante della crocifissione e la
solitudine disperata della separazione dal Padre, completando il suo percorso
con la Resurrezione, che è gioia senza fine, dove la giustizia, come tutte le
altre virtù, viene sublimata a tal punto che l’umanità si completa con la Sua
divinità quantificata per ciascuno con giustizia. Per fare giustizia Dio si è fatto uomo, e la
stessa giustizia ha la potenza di fare di noi uomini creature simili e
somiglianti a Dio.
19 gennaio 2014: II
Domenica del Tempo Ordinari (Gv.1,29-34)
E’ terminato il tempo di Natale e, iniziando il Tempo Ordinario,
Giovanni Battista ci suggerisce come utilizzare
i doni spirituali che abbiamo ricevuto dal Natale del Signore Gesù
Cristo. Ogni lettura che abbiamo sentito proclamare nella liturgia del tempo di
Natale ci ha riempito il cuore di gioia
e l’animo di speranza; così ora, come il Battista, possiamo con generosità
testimoniare “che questi è il Figlio di Dio“, distribuendo a piene mani quello
che il Natale del Signore ci ha regalato. Ora, investiti dalla luce del Natale
e rafforzati nella fede dallo Spirito Santo, con tutto noi stessi possiamo
affermare senza alcun dubbio, nelle nostre azioni e nelle nostre parole, che
Gesù Cristo si è fatto uomo per noi (Lui
che è Dio).
26 gennaio 2014: III
Domenica del Tempo Ordinario (Mt.
4,12-23)
Giovanni Battista ha completato la sua missione, preparando la
“strada” al Messia. La stessa strada che
ora Gesù, il Messia battezzato dal Battista, percorre portando “su quelli che
dimoravano in terra e ombra di morte una luce“ così grande da illuminare le
coscienze di tutti, senza esclusioni o preferenze; “predicando la buona novella
del regno e curando ogni sorta di malattie e di infermità” per dare a tutti la
possibilità di capire che “il regno dei
cieli è vicino”. Percorrere la stessa strada dove cammina Gesù è possibile a
tutti: possiamo seguirlo con passo veloce, possiamo seguirlo con fatica,
possiamo per un po’ camminare al suo fianco, possiamo addirittura precederlo,
ma mai la sua Luce ci lascerà soli se la scegliamo come l’unica “guida dei
nostri passi“. Buon cammino a tutti!