N° 4 - Aprile 2013
BENVENUTO PAPA FRANCESCO
di Antonio Ratti

 

 

 

              Se è vero che tre indizi formano una prova, cosa dobbiamo pensare dei tanti segni che papa Francesco ha già inviato? Ci troviamo davanti alla svolta che riporterà nella Chiesa quello spirito evangelico, quella umiltà e quella semplicità che, nonostante le tante parole spese - direi sprecate – troppo spesso sono virtù risultate ai margini, offuscate dalla convinzione atavica che solo con comportamenti trionfanti ed enfatici si possa sostenere e diffondere la fede nel Verbo? Tutto lo farebbe pensare. Il Buona sera pronunciato dalla loggia di San Pietro con il tono spontaneo e confidenziale tipico di un rapporto amicale; la richiesta della reciprocità nella preghiera, come se il Vescovo di Roma non possa fare a meno della preghiera e della vicinanza del suo popolo; l’invito al momento di riflessione, accolto nel silenzio dalla folla immensa e a pregare in modo semplice e diretto (Padre nostro e Ave Maria) rappresentano la prima catechesi dell’uomo venuto dall’altro mondo o dalla “quasi fine del mondo” per infondere energie nuove, suggerire modelli nuovi e approcci diversi al popolo di Dio della vecchia Europa in forte declino su tutti i fronti, religiosi, sociali, economici, politici, culturali, demografici. Molti segni delle prime 48 ore indicano che il suo pontificato è nato nel solco della sobrietà, dell’umiltà e del cambiamento nello stile, nei comportamenti e nell’azione. Il nome Francesco deve essere risuonato nella Cappella Sistina come una inaspettata folata di tramontana che ha spazzato via in un attimo di stupore schemi consolidati da secoli e nomi tradizionali ormai inadatti a sottolineare la voglia e il bisogno di una Chiesa più Chiesa e meno istituzione autoreferenziale. Forse nel momento di decidere sul nome ha ricordato il sogno che sollecitava con vigore il giovane Francesco a ricostruire la Chiesa nella povertà evangelica. Il coraggio di un nome nuovo mostra la volontà di una brusca sterzata verso lo spirito del Vangelo che il Santo di Assisi ha incarnato nelle parole e nell’agire quotidiano. Ogni parola, espressione e gesto hanno il sapore profetico dell’aria fresca primaverile che apre a una nuova stagione di fervore missionario caratterizzato dalla genuinità e dalla semplicità nel rigore della tradizione evangelica. Nessuno gli ha imposto il nome Francesco, è stata una libera scelta che suggerisce un cammino ben preciso, quasi una sorta d’impronta del pontificato; del resto il Poverello d’Asssisi non si presta a dubbi interpretativi circa l’adesione integrale al Vangelo, alla povertà e al desiderio di pace. Si sente profondamente vescovo di Roma e vescovo del mondo, non pontifex, ossia sovrano regnante. I cardinali non sono più “i signori cardinali”, ma i “ fratelli cardinali”, segno di colleggialità degli impegni, pur nella diversità dei ruoli e delle funzioni, perché l’obiettivo comune non è l’istituzione, bensì la nuova evangelizzazione di una società globale e tanto, troppo, diseguale. Al suo gregge dalla loggia chiede di camminare insieme: “E adesso, incominciamo questo cammino: vescovo e popolo. Questo cammino della Chiesa di Roma, che è quella che presiede nella carità tutte le Chiese, è un cammino di fratellanza, di amore, di fiducia tra noi. Preghiamo sempre per noi: l’un l’altro preghiamo per tutto il mondo, perché ci sia una grande fratellanza.”  Così, dopo l’istante di sorpresa iniziale, è stato subito feeling.

A noi resta il dovere di pregare, affinchè la serafica serenità di San Francesco nel portare ovunque il Vangelo con la parola e le opere rimanga sempre al suo fianco e lo conforti nell’ardua impresa.

“Chi ben comincia è a metà dell’opera” mi insegnava la nonna Clelia: è probabile che il proverbio lo conosca anche papa Francesco, perché ha cominciato proprio bene.

 

                                                                                                           

 

 


<-Indietro
 I nostri poeti
 Storie dei lettori
 Spiritualità
 I nostri ragazzi
 La redazione
 Galleria Foto
 E Mail
Lunae Photo
Archivio
2022
n°6 Giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2021
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Settembre-Ottobre
n°6 Giugno/Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2020
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°6 Settembre-Ottobre
n°5 Giugno
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2019
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2018
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°9 Ottobre
n°8 Settembre
n°7 Luglio-Agosto
n°6 Giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2017
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°9 Ottobre
n°8 Settembre
n°7 Luglio-Agosto
n°6 Giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2016
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°9 Ottobre
n°8 Agosto-Settembre
n°7 Luglio
n°6 giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2015
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°9 Ottobre
n°8 Agosto-Settembre
n°7 Luglio
n°6 Giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2014
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2013
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2012
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2011
n°11 Dicembre
n°10 Numero speciale
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2010
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2009
n°11 Edizione speciale
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
 
     
 Copyright 2009 © - Il Sentiero. Bollettino Interparrocchiale di Ortonovo (SP) Crediti