A lo largo de el paseo bordado de troboles, che dal portone d’entrata sulla statale Paraiba attraversa la proprietà toscana congiungendo i due lati maggiori di quel rettangolo di terra della campagna nordestina brasiliana, sorgono tre dei cinque edifici che compongono la Missione.
Varcata l’entrata, sulla destra, al centro di una bella aiuola fiorita, un monolito fa da sostegno a una scultura raffigurante Gesù in età scolare, il tutto in marmo bianco di Carrara. Sul lato opposto, dopo uno spazio verde, vi è la Creche de Jesus Meninho (scuola materna di Gesù Bambino). E’ molto bella e il suo funzionamento è ineguagliabile, come il suo ideatore e fondatore l’ha voluta. Di fronte alla Creche, dall’altra parte del lastricato, c’è la Casa-madre dove vive e lavora padre Riccardo; l’arredo è essenziale, nulla manca ma nulla è in più; a pianta quadrata è spaziosa ed accogliente, circondata da un largo marciapiede sovrastato dal prolungamento del tetto a difesa dei raggi solari e dei frequenti acquazzoni. Sul davanti, vasi di fiori perenni danno tono all’entrata.
Proseguendo sullo stesso lato, dopo la casa, la rimessa e il pollaio, si arriva all’orto coltivato dal missionario dal quale trae gli ortaggi per il fabbisogno della sua cucina.
La coltura delle verdure e degli ortaggi è continuativa e così la raccolta. Sul finire del viale, in linea con la Casa-madre, vi è una costruzione conventuale per le suore dell’ordine di San Francesco, coadiuvanti della Missione. E’ una bassa costruzione la loro, semplice ma graziosamente curata; all’interno, oltre alle camere, i servizi e gli spazi per la vita in comune, vi ha trovato posto una piccola cappella: tutto è ridotto al minimo dalla sacrestia all’altare e qui, all’alba di ogni giorno, padre Riccardo celebra la Santa Messa.
Suor Lourdes è la madre superiora, a lei è affidata la cura del convento e il buon svolgimento della vita comunitaria. Suor Genevieve è l’insegnante delle due classi primarie e pittrice e scenografa delle recite e dei vari giochi dei ragazzi. Suor Jonalyn è la direttrice del complesso scolastico, su di lei pesa la responsabilità dell’efficienza della Creche: il personale dei servizi, le insegnanti, le cuoche.
Il suo lavoro inizia al mattino presto quando, con l’autobus della Missione sul quale sfoggia la scritta “Cerche Jesus Meninho e con l’aiuto di due insegnanti, va nei villaggi della prefettura di Lucena, passando di casa in casa e prendendo i piccoli ospiti della Creche dove rimarranno per tutta la giornata tra studio e giochi; è prevista la colazione, il pranzo e la merenda pomeridiana e la sera vengono riaccompagnati alle loro case.
Suor Jonalyn inoltre non faceva mai mancare (durante la nostra permanenza) a me e a Franco (fratello di padre Riccardo) le indimenticabili caraffe di fresco succo di frutta del suo frutteto.
La scuola materna, con le classi primarie, è senza dubbio, per i bambini che la frequentano, una gran bella cosa, ma al compimento degli otto anni tutto finisce e i ragazzi si ritroverebbero a frequentare i “corsi di specializzazione della strada” e così tutto ciò che è stato loro insegnato andrebbe perduto: sono ancora troppo piccoli per mettere in pratica ciò che hanno appreso. Per questo nella Missione si sta organizzando un corso di ginnasio per altri sei anni. Questo corso completerà lo studio delle materie scolastiche ma ci sarà anche dello svago nella palestra (ormai quasi pronta) per le varie competizioni.
Il fabbricato ginnasiale è un quadrilatero chiuso al perimetro esterno; l’attività si svolge all’interno in un ampio chiostro a far corona alla statua della “Insegnanza”, posta lì, a grandezza naturale, in questo luogo di studio e di preghiera. Le opere murarie sono quasi terminate; manca ora l’attrezzatura per le aule, la cucina, i servizi. Vicino all’entrata c’è un grande locale vuoto ma è già “titolato” biblioteca e sala studio.
La forza di volontà e il coraggio al nostro paesano non sono mai mancati, ma confida nell’aiuto di quanti conoscono il suo lavoro e lo apprezzano. Spera inoltre nella generosità dei vicini che vedono crescere giorno per giorno la sua opera e condividono con lui le gioie e le ansie in attesa che tutto sia terminato e in funzione.
Con l’amico Franco ho trascorso un breve periodo nella Missione con padre Riccardo e la straordinaria compagnia di quelle splendide suore. Ho fatto poco, ma in quel poco ho messo il cuore. Ero felice e commosso nel vedere tutto quel lavoro specchiarsi negli occhi di quegli ottanta bambini felici di vivere nella Creche di Jesus Meninho. Non dimenticherò questo periodo trascorso nella Missione ma se ciò accadesse, la vista del bel quadro che mi hanno donato (ora in bella mostra in casa mia) con la foto dei bambini e delle suore, me lo ricorderà. Invito chiunque avesse voglia di vivere la mia esperienza di non pensarci troppo e partire. Basta prendere accordi con i familiari di padre Riccardo a Ortonovo.