Cari Amici della Redazione,
grazie per aver pubblicato su "Il Sentiero" di Giugno/Luglio la mia poesia "Mater Divinae Gratiae". Non ricordo se ho avuto occasione di narrarvi la storia di questa poesia. In ogni caso, lo faccio ora. Capirete perché mi sento particolarmente legato a questa lirica che mi ricorda il Santuario della Madonna delle Grazie.
Il Santuario di Nostra Signora delle Grazie mi è particolarmente caro: la mia vita e la mia poesia si legano, infatti, in qualche modo a quell’antico tempio. Tutto accadde molti anni fa quando io, bambino di pochi mesi, fui colpito da una grave malattia. Allora non c’erano le cure di oggi e così, quando mia madre mi portò all’ospedale, i medici si trovarono impotenti davanti al male. “Soltanto un miracolo potrebbe salvare questo bambino”: dissero. Posso immaginare quale angoscia fu provata da mia madre dinanzi a quella terribile sentenza. Ci sono momenti della vita in cui l’anima si sente sprofondare nell’abisso. E’ proprio allora, quando ogni speranza umana sembra frantumarsi, che il cuore del credente cerca nuova fiducia e forza: “Invoca e si affida a quella mano misteriosa che sa placare i venti e le tempeste”. Così mia madre, con la fede genuina delle persone semplici, innalzò la sua preghiera, implorando il “materno amore” di Nostra Signora delle Grazie e facendo una promessa. Da allora, ogni anno - fedele alla promessa- l’otto settembre mi portava al Santuario. Negli anni capii il perché di quel ritorno e, nel mio quarantesimo anno di vita, scrissi una poesia che stampata su pergamena portai, in compagnia di mio figlio -allora bambino- al Santuario. La composizione fu accolta amabilmente dal Parroco di allora, Don Renzo Cortese, fatta incorniciare e posta nell’abside, tra gli ex voto.
Nel 1981 scrissi “Mater Divinae Gratiae”, la lirica che vinse il secondo premio in un concorso nazionale di poesia religiosa, che proprio nel Santuario mariano delle Grazie ebbe la sua suggestiva cerimonia di premiazione. Questa poesia è stata pubblica nella mia raccolta “L’elicriso”.
Con la gratitudine, gradite i miei cordiali saluti.
Paolo Bassani