Sabato 8 ottobre u.s. è giunto da Roma al Santuario del Mirteto un gruppo di persone della “Famiglia dell’Immacolata” per commemorare don Giancarlo Gramolazzo al suo paese e davanti alla “sua” Madonna. Questo gruppo di preghiera è stato voluto espressamente da don Giancarlo affinché con le loro incessanti preghiere assistessero i preti esorcisti dei quali egli era il presidente. Uno di loro al termine della Santa Messa (celebrata da 4 sacerdoti) ha letto un ricordo di don Giancarlo che mettiamo di seguito.
Caro don Giancarlo, un gruppo della “Famiglia dell’Immacolata” è qui a Ortonovo nel “tuo” Santuario per assistere alla Santa Messa, a 11 mesi dalla tua dipartita. Sono intorno alla tua immagine i tuoi congiunti, alcuni sacerdoti tuoi confratelli, i tuoi amici e tante altre persone. Non abbiamo più tra noi il fondatore della “Famiglia dell’Immacolata”; non abbiamo più il Pastore buono; non abbiamo più colui che è stato l’artefice della trasformazione della nostra vita.
Don Giancarlo era amato e stimato da tutti: confratelli, vescovi, cardinali che gli sono stati vicini negli ultimi anni, per la fedeltà alla sua missione di sacerdote ed esorcista, per la sua bontà e soprattutto per il suo candore. Sì, il nostro don Giancarlo aveva un’anima semplice e angelica che traspariva in tutta la sua persona. Oggi, nell’associarci al dolore di tutti i presenti, vogliamo ringraziare la famiglia Gramolazzo che ha saputo donare due fratelli sacerdoti al Signore.
Don Giancarlo ci ha lasciati a 66 anni e dopo 37 di sacerdozio: aridi numeri questi ma racchiudono la ricchezza dei doni di Dio e la generosa volontà a lui assegnata. E’ stato per tutti il “sacerdote del sorriso”: una descrizione dell’uomo e del sacerdote che potrebbe sembrare riduttiva e incompleta perché di don Giancarlo si potrebbero scrivere tre biografie: una intellettuale, una spirituale e una educativa. Le radici della sua capacità di sorridere e di aiutare a sorridere le troviamo nelle sue caratteristiche umane e spirituali: un uomo bonario, studioso, spirituale, orionino doc, prete innamorato di Cristo e di Maria, maestro di vita.
Una vita non lunga la sua, un incendio divampato sulla terra; al solo suo apparire il calore di un ambiente cambiava: un termometro dello Spirito. Era ricco di simpatia; era ricco, altresì, dell’amorevolezza di S. Luigi Orione, intesa come amare l’altro, a patire per l’altro, facendogli percepire il suo amore. Non so se qualcuno di noi potrà, in futuro, riferire che don Giancarlo abbia compiuto qualche miracolo; io posso affermare che uno, in passato, lo ha già fatto: ha fatto sorridere le persone nel volto e nell’anima.
Gli ultimi mesi della sua vita. Dopo il bel ritiro a Collevalenza con noi della “Famiglia” vissuto in serenità e tanta spiritualità, una breve sosta a Roma ed eccolo ripartire per l’ultimo Congresso Internazionale degli Esorcisti, sempre a Collevalenza. Poi una settimana a Ortonovo, in famiglia; il ritorno a Roma, già molto malato dove sperava di trovare giovamento al suo male, ma pronto alla chiamata del Signore. E l’otto novembre il filo della sua vita terrena si spezza improvvisamente: l’incontro nella Patria beata di un’anima con Colui che ha desiderato incontrare per tutta la vita dovrà essere stato certamente bello; una scena da far invidia anche agli angeli!
La sua immagine torna a noi come il rimpianto di un bene perduto; ma noi quel bene non l’abbiamo perduto: è ancora nostro e ci consente di percorrere la sua via, una via lunga e difficile ma fatta di amore e di carità. E’ una via ideale che dobbiamo percorrere se vogliamo avere la speranza di aver dato un senso cristiano alla nostra vita e di aver compreso il significato dell’insegnamento di don Giancarlo.
Un ultimo pensiero. Ci spostiamo da questo Santuario per andare al vicino cimitero dove riposa la signora Anita, madre di due splendidi sacerdoti, don Giancarlo e don Giorgio. Grazie, signora Anita, perché molti di noi hanno incontrato suo figlio che ci ha re-insegnato il Vangelo di Cristo, ridonandoci l’ineffabile dono di una speranza che profuma d’eterno.
Concludo, caro don Giancarlo: tu non hai soltanto studiato e conosciuto la storia della Pietà, tu la Pietà l’hai vissuta intensamente e l’hai fatta vivere nella carità, da vero seguace di S. Paolo. Nei nostri occhi sei vivo come non mai; sei presente e operante nella nostalgia pungente, nel rimpianto continuo. Ed ora, mentre preghiamo con don Giancarlo, ci affidiamo anche noi, come lui, alla volontà del Signore, a quella Divina Misericordia in cui lui ha sempre confidato; a quella Madre di Gesù alla quale egli si è totalmente consacrato.
Ti vogliamo tanto bene, “prete della trasfigurazione”!
Ortonovo 8 ottobre 2011