25° Congresso Eucaristico Nazionale - Ancona 4-11 settembre
Si riportano due riflessioni sul valore, il significato e gli obiettivi del congresso di mons. Giuseppe Greco.
“ CHI CREDE IN ME HA LA VITA”
Senza di te, Signore, il non senso
Gesù dà la vita che è anche “luce”. “In lui era la vita, e la vita era la luce degli uomini” (Gv1,4). Egli invera la profezia: “E tutti saranno istruiti da Dio” (Gv6,45). Si è presentato agli uomini con queste parole: “Io sono la luce del mondo; chi segue me, non cammina nelle tenebre, ma avrà la luce della vita”(Gv8,12). Luce e vita sono interconnesse. Nel brano di Giovanni 6 la Parola di Dio e l’Eucarestia sono due aspetti inscindibili l’uno dall’altro: il “pane della vita” è il pane della Parola e contemporaneamente il pane eucaristico.C’è un’unica mensa: la mensa della Parola e dell’Eucarestia. Sono proprio le parole di Gesù, definite da Pietro “parole di vita”, che si rivelano parole di luce. Infatti Gesù è la Rivelazione del Padre. “Solo colui che viene da Dio ha visto il Padre” (Gv6,46). “ Dio, nessuno lo ha mai visto; il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è colui che lo ha rivelato” (Gv1,18). “Cristo, proprio rivelando il mistero del Padre e del suo amore, svela anche pienamente l’uomo all’uomo e gli fa nota la sua altissima vocazione”(GS22). Cristo è luce perché ci rivela chi siamo, da dove veniamo, dove siamo diretti; ci rivela che esistiamo in quanto amati da Dio, amati da sempre e per sempre. Amati, e quindi salvati dal dono della sua vita. Chi si taglia fuori dalla Parola del Signore, brancola nelle tenebre, perde il senso della vita, smarrisce le coordinate dell’esistenza.
NOI IN CRISTO E CRISTO IN NOI
Eucarestia, celebrazione, adorazione
“Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui.”(Gv6,56) “Rimanere” indica non un incontro fugace, ma un dimorare sistematico, un modo di essere. L’uomo esiste in Cristo. Cristo è la dimora “esistenziale” dell’uomo. Rimanere in Cristo è l’unico modo autentico di essere. Al di fuori di Cristo manca il fondamento dell’essere: “senza di lui nulla.”(Gv1,3) Non resta che il vuoto, il nichilismo e l’attuale cultura dell’effimero. La condizione dell’uomo senza dimora esistenziale si profilò dopo il peccato d’origine, quando Dio cercò Adamo: “Dove sei?”. Lo stesso interrogativo viene rivolto ad ognuno di noi: uomo, dove sei? dove fondi la tua esistenza? dove è la tua consistenza? dove ti sei smarrito? Gesù Cristo è questo Dio alla ricerca dell’uomo: “Il Figlio dell’uomo è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto.” (Lc19,10) Egli dona all’uomo se stesso come dimora e chiede di dimorare nell’uomo, per donargli la sua vita. C’è una immanenza reciproca: noi in Cristo e Cristo in noi. L’Eucarestia ci fa rimanere in Cristo anche dopo la celebrazione liturgica: nella adorazione prolungata, che è contemplazione e lettura orante della Parola di Dio, silenzio e ascolto del Silenzio eucaristico, espressione di gratitudine, di lode e di amore, premessa per “rimanere” in Cristo nella vita quotidiana.
( da La domenica )
Per te la fede è meglio che una nave sul mare, la quale è sostenuta dai remi, ma le onde possono affondarla. La tua fede, invece, non andrà mai a fondo se la tua volontà non lo vuole…….Ama la bontà del Padre, ma non indagare la sua essenza. Ama la mitezza del Figlio, ma non investigare la sua generazione. Ama il soffio dello Spirito Santo, ma non tentare di scandagliarlo. (Efrem il Siro, Sulla fede)