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di Walter
Quella di sabato, 21 maggio 2011, sarà certamente una data da ricordare non solo come un qualcosa che è avvenuto, ma (e questo lo spero proprio) come una bella abitudine da conservare. Ed eccone il motivo. Il mese di maggio è il mese dedicato alla Madonna e ogni sera viene recitato il Santo Rosario in tutte le parrocchie. Quassù, a Ortonovo, viene recitato tutte le sere al Santuario, ma il sabato viene recitato nei borghi del paese dove viene allestito un piccolo altare con un’immagine della Madonna, ceri, lumini, fiori… Sabato scorso, il terzo del mese, c’era tanta gente in via Scorpacciano, il borgo prescelto per quella sera: una quarantina le donne, una decina di bambini e una decina di uomini; bello anche l’allestimento dell’altare. Mentre tutto era pronto per dare inizio alla recita mi si avvicina Angelo e mi dice: “Perché stasera non recitiamo solo noi uomini le “decine” del Rosario?”. Ho risposto: “Per me sta bene, gli uomini ci sono; bisogna però convincerli a “buttarsi”. Dillo anche a padre Vittorio”. E così è stato. Angelo è riuscito a trovare i volontari che, con un po’ di emozione, hanno recitato le Ave Maria del Rosario. Al termine tanti complimenti per tutti. Più tardi e anche i giorni successivi, ricordando il fatto, pensavo: quando mai sarà accaduta una cosa come sabato sera? Forse in tempo di guerra? O ai tempi di don Pesce? Oppure bisogna addirittura risalire ai tempi dei “flagellanti”? Fatto sta che ora il ghiaccio è stato rotto e già sabato prossimo vedremo se la cosa si ripeterà. Nel numero scorso, parlando del mese mariano, avevo scritto che padre Victorio aveva messo come intenzione di questo mese di preghiera proprio la conversione di noi tutti. Chissà che quello successo non sia veramente un cambiamento di rotta, di conversione, appunto. A dire il vero già nelle sere in cui abbiamo recitato il Rosario al Santuario mi sono accorto che qualcosa stava cambiando: l’alternanza nella recita delle “decine” aumentava sempre più, ma sempre solo donne, anche se la presenza degli uomini era sempre abbastanza numerosa (dai 5 ai 10). Una sera, ci ha pensato Angelo a sbloccare la situazione; poi un’altra sera e infine alla fatidica grande serata del 21 maggio. Dice il proverbio: se son rose fioriranno! Del mese mariano al Santuario devo dire che padre Victorio ha seguito l’esempio di padre Carlos nell’inserire, tutti i giovedì, una riflessione fatta da un sacerdote ogni volta diverso, ma ha anche innovato, e con buon risultato a mio avviso, esponendo tutte le sere il Santissimo Sacramento per un’ora di adorazione. Ci aspettano, mentre concludo il mio articolo, due momenti importanti: sabato 29, ci sarà la riprova di quanto detto sopra e martedì 31 la conclusione solenne del mese mariano. Speriamo che tutto vada nel migliore dei modi.
P.S.) Sabato 29 anche la riprova ha avuto successo: gli uomini hanno recitato tutte le decine ed anche le Litanie. Padre Vittorio, visibilmente soddisfatto ha detto:“E ora come faremo che il mese di maggio è finito? Bisognerà inventare qualcos’altro per ritrovarci così uniti!”. Poi c’è stato anche un momento di fraternità con sgabei e dolce per tutti. Con questo numero “Il Sentiero”, come ogni anno, sospende la pubblicazione; ritornerà nelle chiese per la prima domenica di settembre.
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