06 marzo 2011        IX domenica del tempo ordinario/A        Mt.7,21-27

E’ la domenica che precede la Quaresima e Gesù ci consiglia di

affrontare il percorso quaresimale, che ci porterà alla Pasqua di Risurrezione,

mettendo dentro al nostro “ zaino “ di pellegrini in cerca di Salvezza

poche cose per non renderlo, durante il percorso, troppo pesante.

Se fosse per noi il nostro “zaino” sarebbe stracolmo di parole dette con enfasi

e vanagloria per lodarlo, pieno di opere fatte e pubblicizzate per glorificarlo,

gonfio di consigli elargiti per manifestare che noi Lo conosciamo bene.

Invece il nostro “zaino” deve essere nello stesso tempo leggero e robusto; non strapieno

ma neanche quasi vuoto, deve contenere il necessario per proteggerci dalla nostra vanità,

che come la “pioggia” lava via ogni nostra parola, poiché non viene dal cuore;

deve contenere il necessario per proteggerci dalla nostra presunzione, che come il “vento” spazza via ogni nostra opera e consiglio offerto con superiorità.

Quindi, facendoci pellegrini in viaggio verso la Santa Pasqua di Risurrezione, mettiamo nel nostro "zaino quaresimale” ascoltando con docilità il consiglio di Gesù, una qualità forte come

la “roccia” cioè la Saggezza che ci invita a fare sempre, comunque e dovunque la Volontà del Padre.

13 marzo 2011 I domenica di Quaresima/A      Mt.4,1-11

L’ evangelista Matteo, in questa prima domenica di Quaresima, ci fa partecipi del dialogo di Gesù nel deserto con il “tentatore”, ci fa entrare in punta di piedi nella “ vita spirituale” di Gesù di Nazareth. Gesù, con pazienza e saggezza, lascia che il tentatore lo tormenti con le sue lusinghe, Gli permette di sfoderare tutte le sue arti incantatrici, Gli lascia credere che sta per essere sopraffatto  poiché è stremato dalla fame e dalla sete; agli occhi del diavolo infatti è una preda disarmata e fragile. Ma proprio allora, quando la speranza del “ tormentatore” è all’ apice, tutta la sua forza viene spenta, vanificata, cancellata, resa inocua da una frase proclamata con forza e fede: “ Adora il Signore Dio Tuo e a Lui solo rendi culto”

Quindi ora grazie alla Parola del Signore abbiamo un' “arma” potentissima per usare contro ogni tentazione e tormento: usiamola con saggezza.

20 marzo 2011 II domenica di Quaresima/A     Mt. 17,1-9

“ Signore è bello restare qui “

E’ bello stare in silenzio e in adorazione davanti al Tabernacolo dove l’ Eucarestia che “brilla come il sole” ed è “candida come la luce” è protetta da tutto quello che la può oscurare e sciupare.

Ma ancora più bello è restare davanti a questa “ luce” e questo “sole” che per noi si manifesta nel suo splendore più sfavillante: l’Adorazione Eucaristica.

E’ davanti a questo “mistero e dono senza riserve” che ci sentiamo piccoli, indifesi e se riflettiamo su chi abbiamo davanti, ci assale il timore reverenziale  dato dalla nostra pochezza.

Timore che svanisce subito perché Colui che è presente ci tocca il cuore e con amore paterno ci tranquillizza dicendoci “ Alzatevi e non temete “: sono qui per voi e con voi e nulla può turbarvi: non c’ è regalo più grande di questo, chi di voi non né ha mai fatto esperienza ci provi, non costa nulla.

27 marzo 2011 III domenica di Quaresima/A     Gv. 4, 5-42

Tutti conosciamo l’ episodio evangelico che propone il dialogo di Gesù con la samaritana che si appresta ad attingere l’acqua dal pozzo di Giacobbe.

Gesù rivolge la sua richiesta: “ Dammi da bere ! “ ad una donna e ad una donna samaritana suscitando la meraviglia dei suoi discepoli ( i samaritani non avevano buone relazione con i giudei)  proponendo una “ rivoluzione “ di pensiero e di sentimenti che stupisce la stessa donna. La reazione della samaritana si evolve in sintonia con la conversazione: da sospettosa e perplessa, ascoltando la richiesta di uno straniero giudeo, lentamente la reazione della donna muta diventando curiosità e perplessità per sfociare infine in meraviglia e speranza: “ Che sia forse il Messia? “.

La richiesta di Gesù è legittima e naturale: dissetarsi.  Il suo ringraziamento è unico, irripetibile e duraturo: “ chi beve dell’ acqua che gli darò diventerà lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna “.

Mettersi in ascolto di Gesù,conversare con Lui alimenta e allarga il nostro cuore; ragionare con Lui apre la nostra mente ripulendola dai pregiudizi che la limitano; esaudire le Sue richieste legittime e naturali suscita una ricompensa senza uguali; la donna samaritana l’ha vissuta in prima persona.

Quindi anche noi da “credenti” perplessi possiamo diventare “ testimoni della vita eterna”.