Un po’ in ritardo torno a parlare della ‘Festa della Madonna’ per spiegare com’è andata (diverse persone me l’hanno chiesto) e per precisare alcune cose sull’organizzazione; anche perché il prossimo anno ci sarà un nuovo Rettore, al Santuario del Mirteto, per cui alcune cose potrebbero essere modificate. Infatti, come ormai tanti hanno saputo, padre Carlos tra circa un mese tornerà (definitivamente?) in Guatemala: ha avuto, nel Capitolo Generale tenutosi ultimamente ed al quale anche lui aveva partecipato, un importante incarico nel Consiglio generale dell’Ordine, per cui deve essere presente laggiù, a Città del Guatemala. Prima di partire per il Capitolo ci aveva tanto raccomandato di pregare per questo importante incontro e, come dice il Poeta: “Chi è causa del suo mal, pianga se stesso!”. Forse le nostre preghiere sono state troppo efficaci e così padre Carlos è stato scelto per un’importante mansione mentre noi abbiamo perso un valido pastore!
Anche tutte le celebrazioni al Santuario, dal suo arrivo, hanno acquistato sempre più spiritualità, vuoi per meriti suoi personali, vuoi per il coinvolgimento dei tanti seminaristi che a lui sono molto vicini. Proprio per la ‘Festa della Madonna’ abbiamo potuto constatare quanto sia importante la loro presenza: per l’organizzazione della processione e per l’assistenza alle tante Sante Messe. Anche noi laici facevamo tutto, ma i seminaristi sono tutta un’altra cosa. Appunto per questo, invito i miei paesani a stare loro vicini con la preghiera e con l’amicizia e invito loro a continuare a venire al Santuario per le celebrazioni ma anche per momenti di spensieratezza: cari seminaristi, la Marta e tanti amici vi aspettano sempre con cordialità.
Ma torniamo alla ‘festa’. Già durante la preparazione c’è il solito problema della raccolta dei ‘doni’ per la pesca di beneficenza. Dicevano: “Quest’anno non c’è neanche Walter, come faremo?” Invece, anche senza di me, quelle poche donne (eroiche?) e qualche uomo, hanno fatto tutto e con un buon risultato: hanno raccolto offerte per oltre 4000 euro e poi venduti alla pesca di beneficenza circa 3300 biglietti. Certo è che se finirà questa raccolta, finiranno anche i tanto decantati fuochi artificiali che, quest’anno, sono stati finanziati anche col contributo della Pro-loco.
Quest’anno, durante la processione non c’è stato l’accompagnamento della Banda Musicale e questo ha suscitato qualche critica. Ma questa è stata una scelta precisa dei responsabili dell’organizzazione della festa, poiché durante la processione riesce ad eseguire, al massimo, due pezzi (è più importante la preghiera), poi c’è subito la Santa Messa e al termine di questa, subito inizia lo spettacolo pirotecnico, che si conclude oltre le ore 23. E a quell’ora è tardi per fare un concerto della ‘banda’ sul piazzale e, inoltre, dà disturbo alle persone che sono in chiesa a pregare. Bisogna, quindi, per la ‘banda’ trovare un’altra collocazione.
Altra lamentela è stata quella rivolta al servizio ristoro, curato dall’ANSPI, per la lentezza del servizio (non sulla qualità). Su questo io non so proprio cosa dire: riporto solo quello che sento dire dalla gente. Da parte mia posso solo dire che, già circa sei anni fa (o cinque?), in una riunione al Santuario avevo sostenuto che il servizio ristoro fosse impostato in maniera diversa: due primi e due secondi piatti già pronti, formaggio, dolce…e, meglio ancora, se il servizio fosse self-service. Bisogna capire che la maggior parte dei pellegrini vengono per mangiare qualcosa di buono ma velocemente, per poter partecipare anche alle funzioni religiose. Ma questa strada sembra proprio impercorribile, visto che non si fa il minimo sforzo per intraprenderla.
Le celebrazioni sono andate tutte molto bene: bella, suggestiva e ordinata la processione, buona sempre la partecipazione a tutte le numerose Sante Messe (un po’ scarsa a quelle del mattino presto per un violento acquazzone); tantissime le candele offerte, mentre sono state in leggero calo le Sante Messe ordinate. Molto apprezzato anche il breve concerto (dalle 20 alle 20,30) eseguito dalla corale “Cantus Firmus” nella chiesa parrocchiale in attesa dell’arrivo del Vescovo diocesano che, come sempre, presiede le celebrazioni della vigilia della festa.
Aspettiamo quindi la prossima festa, col nuovo Rettore del Santuario, sperando che tutto si svolga sempre meglio anche con i consigli che ci giungeranno, certamente, dal Guatemala.