N° 8 - Ottobre 2010
IL MIRACOLO EUCARISTICO
di Antonio Ratti

 

 

 

Si ritenga veramente fortunato chi non ha mai subito la tentazione di dubitare della reale presenza in corpo e sangue di Gesù nell’ostia che il sacerdote sta consacrando. Nel momento del raccoglimento e della riflessione di quanto sta accadendo sull’altare, ecco, con assoluta tempestività, alla velocità della luce, fare la sua comparsa il dubbio con la più semplice e banale delle domande possibili: “ Ci sei veramente…oppure?”  E’ un attimo, scacciato via con decisione e convinzione, ma è palese che il tarlo di Tommaso non è soltanto suo.

  Il buon Gesù si rende conto quanto sia duro da parte dell’uomo accettare una realtà che sfugge all’umana evidenza. La transustanziazione è il mistero dei misteri  anche se è la sola realtà che dà il senso e il valore alla nostra fede; è il miracolo che si ripete quotidianamente tra le mani del sacerdote; è ciò che dà sostanza alla Chiesa; è l’unico legame indissolubile tra la terra e il Cielo. Ancora, il buon Gesù, quando vede l’uomo vacillare, interviene rendendo visibile all’occhio umano il mistero. Così trova la sua spiegazione logica il miracolo di Bolsena avvenuto tra le mani di un pio sacerdote boemo che andava pellegrino a Roma nella speranza di poter risolvere il suo tormento pregando sulla tomba di Pietro e che indusse il papa Urbano IV a istituire la festività del Corpus Domini , come un altro miracolo eucaristico che nasce dalle medesime umane titubanze e incredulità.

 Ci troviamo nell’antica Anxanum dei Frentani, oggi Lanciano, in provincia di Chieti, dove si conserva da oltre dodici secoli la reliquia del Miracolo Eucaristico.

A differenza del Volto Santo e della Sindone, di cui si è parlato nei numeri precedenti, sui quali è possibile  avere delle riserve, su questa forma di miracolo, in presenza di reperti storicamente documentati, è assai arduo manifestarne.

Nell’VIII sec. d.C. nella piccola chiesa di San Legonziano, a causa del dubbio da parte di un monaco basiliano sulla presenza reale di Gesù nell’Eucarestia, avvenne l’evento prodigioso. Durante la celebrazione della santa Messa, fatta la doppia consacrazione, l’ostia diventò Carne viva e il vino Sangue vivo che si raggrumò in cinque globuli irregolari per la forma e diversi per la grandezza. Come chiunque può vedere, l’Ostia-Carne ha la grandezza dell’ostia grande in uso nella Chiesa latina, è leggermente bruna, ma diventa rosea se osservata in trasparenza. Mentre il Sangue coagulato è di colore terreo, tendente al giallo-ocra. Dal 1713 la Carne è conservata in un ostensorio d’argento finemente cesellato e il Sangue è raccolto in un’antica ampolla di cristallo di rocca. I frati Minori Conventuali custodiscono ininterrottamente queste reliqie dal 1252 per volere di Landulfo, vescovo di Chieti e con l’approvazione del papa Innocenzo IV, ligure della famiglia Fieschi, con Bolla del 12 – 5 – 1252. Nel 1258 i Francescani sulle rovine della vecchia chiesa costruirono l’attuale santuario che, nel ‘7oo, fu trasformato dallo stile romanico-gotico in barocco. Inizialmente la reliquia fu collocata in un’apposita cappella a lato dell’altare maggiore, successivamente, dal 1636, su un’altare, costruita ad hoc, lungo la navata e racchiusa in una custodia di sicurezza di ferro battuto. Dal 1902 ha trovato l’attuale collocazione dietro l’altare maggiore al centro del presbiterio.

 Alle ricognizioni ecclesiastiche fin dal 1574, seguirono dal 1970 varie ricognizioni scientifiche sulla natura del contenuto delle reliquie. Le analisi compiute, con assoluto rigore e documentate da foto al microscopio, dal prof. O. Linoli, docente di Anatomia e Istologia Patologica e dal prof. R. Bettelli, docente di Chimica e Microscopia, entrambi dell’Università di Siena, hanno fornito i seguenti risultati:” La Carne è vera Carne. Il Sangue è vero Sangue. La Carne e il Sangue appartengono alla specie umana. La Carne è un “Cuore” completo nella sua struttura essenziale.

 Nella Carne sono presenti, in sezione, il miocardio, l’endocardio, il nervo vago e, per il rilevante spessore del miocardio, il ventricolo cardiaco sinistro.

La Carne e il Sangue hanno lo stesso gruppo sanguigno: AB. Nel Sangue sono state ritrovate le proteine normalmente frazionate con i rapporti percentuali quali si hanno nel quadro siero-proteico del sangue fresco normale.

Nel Sangue sono stati anche ritrovatii minerali: cloruro, fosforo, magnesio, potassio, sodio e calcio. La conservazione della Carne e del Sangue Miracolosi, lasciati allo stato naturale per dodici secoli ed esposti all’azione di agenti fisici, atmosferici e biologici, rimane un fenomeno straordinario.” L’Ostia che assume la struttura del cuore è un evidente messaggio dal valore simbolico e sostanziale su cui, vale la pena, meditare. Aggiungo un ultimo dato: il miracolo, essendo avvenuto nel VIII sec., rappresenta il primo, il più antico e documentato Miracolo Eucaristico della storia della Chiesa.

 

 

                                                                


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