…E SONO 97!
“Perché non andiamo a trovare don Giovanni che il 16 agosto festeggia il suo 97° compleanno?”. E’ padre Onildo a lanciare questa brillantissima idea, mentre si sta preparando per celebrare la Santa Messa. Subito i presenti salutano la proposta con entusiasmo: ci sono Claudia, Nuccio con la moglie Manuela, Silvio con la moglie Milena ed io con mia moglie Giovanna, oltre, ovviamente, padre Onildo. Siamo giusto in otto, come il numero dei posti del pulmino del Santuario. A noi si aggiungeranno in seguito Franchino Sebastiani e sua moglie, che verranno con la propria auto.
Immediatamente ci dividiamo i compiti: padre Onildo si occuperà del pulmino, mentre io dovrò contattare subito il Direttore della Casa ‘don Orione’ di Trebaseleghe (Padova) per avere soprattutto la certezza che don Giovanni sarà presente, non escludendo l’eventualità che i suoi nipoti venissero a prelevarlo per festeggiare insieme questa grande ricorrenza. Debbo dire che sono rimasto commosso per il comportamento del Direttore. Mentre il precedente Direttore, che ha raggiunto il buon Dio circa un anno fa, ci aveva incontrati più volte e sempre ci aveva accolti con grande calore in quanto aveva toccato con mano il grande affetto che ci legava a don Giovanni, questo nuovo Direttore non ci aveva mai incontrati e, quindi, avrebbe potuto trattarci con maggiore distacco. Invece, dopo avermi garantito che don Giovanni sarebbe stato presente, il Direttore ha avuto un’idea veramente commovente. Mi ha detto: “Siccome in questi giorni molti ristoranti sono chiusi per ferie, perché non dividete con noi il pranzetto che prepareremo per don Giovanni?”.
Musica meravigliosa per i miei orecchi! In questo modo saremmo potuti rimanere con don Giovanni e festeggiarlo insieme ai confratelli. E così abbiamo fatto. Il tutto, naturalmente, all’insaputa di don Giovanni, al quale avremmo dovuto fare una graditissima sorpresa, sorpresa che sono lieto di riferirvi.
Come concordato, il giorno seguente, festa di San Rocco e compleanno di don Giovanni, siamo partiti abbastanza presto per poter partecipare anche noi alla Santa Messa delle ore 11 che sarebbe stata celebrata dal festeggiato e, quindi, consentire a padre Onildo di concelebrare.
“E tu cosa ci fai qui?”. Questa l’esclamazione di don Giovanni, che stava indossando i paramenti per la celebrazione della Santa Messa, quando ha visto entrare padre Onildo in sacrestia. Nel frattempo il Direttore chiamava me, perché, a nome di tutti, annunciassi la nostra presenza. Mi ha abbracciato sensibilmente commosso. Ma le sorprese non erano finite. Silvio concordava col Direttore i canti da eseguire e quindi, quasi per magia, si ricostituiva il coro di San Martino con all’organo Silvio e guidato da Claudia, coro che ha accompagnato molte Messe di don Giovanni quand’era nostro Pastore.
Don Giovanni, visibilmente commosso, ha celebrato una Messa meravigliosa che rimarrà sempre nei nostri cuori e anche nella sua profonda omelia ha mascherato a fatica questa commozione. Ma questo era uno stato comune pure a tutti noi. Alla Santa Messa hanno partecipato anche i numerosi ospiti della Casa ‘don Orione’ che, sulle loro carrozzelle hanno voluto testimoniare il profondo sentimento che li lega a don Giovanni.
Anche il pranzo, organizzato per festeggiare la ricorrenza, è stato molto simpatico ed accogliente. Il nuovo Direttore ci ha veramente toccato per gli slanci di generosità che ci ha riservato. Meno male che il nostro don Giovanni è così amato e circondato da tante attenzioni!
Nel pomeriggio il Direttore e don Giovanni ci hanno a lungo intrattenuti, facendoci visitare la loro meravigliosa struttura ed anche gli animali da cortile allevati. “A Natale tutti questi animali, compresi l’asino e l’enorme maiale, li trasportiamo a Casano: saranno meravigliosi per il nostro Presepe Vivente”, ha esclamato Franchino, ammirato com’era per tutto quel ben di Dio.
Non avremmo mai voluto accomiatarci da don Giovanni e, devo dire, anche dal Direttore, per l’accoglienza meravigliosa che ci ha riservato e per un’istintiva simpatia e generosità che sprigionavano dalla sua persona. Purtroppo è arrivato il triste momento del commiato e lo sguardo di don Giovanni che da lontano ci accompagnava mentre stavamo partendo mi è arrivato al cuore.
“Che bello questa mattina quando siamo arrivati: avevamo davanti a noi una giornata tutta da vivere meravigliosamente!”, ho pensato fra me e me.
Don Giovanni, ritorneremo presto a trovarla e questa volta molto più numerosi; come l’anno scorso, quando abbiamo riempito un intero pullmam. Ora noi dobbiamo tornare alle nostre case ed essere vicini al nostro nuovo parroco, padre Onildo, insieme a padre Victorio e per ultimo, ma non per il sentimento che ci lega a lui, al carissimo padre Carlos che, tra l’altro, dobbiamo ringraziare con tutto il cuore per averci messo a disposizione il suo pulmino che custodisce gelosamente e che riserva solo alle iniziative importanti della parrocchia.
Tanti ringraziamenti a tutti voi, cari Padri della Fraternità Missionaria di Maria, per tutto il bene che state facendo a tutta la nostra comunità: il buon Dio saprà ricompensarvi.