Simonetta mi chiamò: “Non ti dimenticare la Messa e il Rosario che si terrà nella cappella della fattoria, la sera di venerdì prossimo (21 maggio, anticipando la vera data della festa, il 22). Nel nostro Comune tutti conoscono la "Fattoria Benelli". E’ stato per volere della signora Hilda Benelli che nel 1959 fu costruita la cappella e poiché la signora era devota di Santa Rita, a Lei la dedicò. In questa cappella sono stati celebrati tanti matrimoni e battesimi, sia per i paesani, che per figli e nipoti dei proprietari.
Santa Rita è nata tra le montagne della verde Umbria e precisamente a Rocca Porena nel 1381 ; fu battezzata nella Collegiata di Santa Maria, a Cascia, col nome di Margherita (di qui il diminutivo, Rita). Un giorno , ancora bambina, vide uscire dalla sua bocca uno sciame di api, per questo nel Monastero di Cascia, dove trascorse gran parte della vita, si possono vedere, ancor oggi, molti alveari detti appunto le “api di Santa Rita”. Si può ben dire che la Santa trascorse la vita in continua penitenza, ricusando le delizie terrene e prodigando tante elemosine, pregando Gesù, vivendo la Passione di Cristo. Si racconta che un giorno, mentre Rita pregava osservando il Crocifisso, da questo si staccò una spina che la ferì sulla fronte ed Ella portò questa ferita per tutta la vita.
Santa Rita morì il 22 maggio 1457, all’età di 76 anni, ma il suo corpo, dopo la morte, parve ringiovanire. Sia in vita che dopo la morte, per sua intercessione, sono avvenuti tanti prodigi e concesse tante grazie a chi a Lei si rivolgeva per cui fu chiamata la Santa delle “cose impossibili”. Mentre stava morendo Rita manifestò il desiderio di una rosa, ma la stagione invernale non consentiva di esaudire il suo desiderio. Quand’ecco, il mattino seguente, nel giardino tutto il rosaio era fiorito, mentre ancora c’era la neve: era un vero spettacolo vedere un rosaio fiorito con intorno tanta neve!
La sera del 21, quindi, nella cappella stracolma di gente, i bambini della Prima Comunione hanno recitato il Rosario; poi don Andrea ha celebrato la Messa durante la quale una ragazza ha suonato alcuni brani col violino. C’è stata quindi la tradizionale benedizione delle rose portate dai tanti devoti per poi portarle alle persone care sofferenti.
La signora Simonetta anche quest’anno, come negli anni passati, ha organizzato tutto questo, poi ci ha invitati nel salone dei ricevimenti dove erano pronti tanti tavoli imbanditi, per trascorrere tutti insieme un momento di fraternità.