Vangeli delle domeniche di giugno 2010
Domenica 6 giugno Luca 9,11b-17
In questo fatto miracoloso il riferimento all’Eucarestia è chiaro. Il dono di Gesù si concretizza in una atmosfera di dono gratuito e di compassione nei confronti della folla affamata. Il Signore invita
I suoi discepoli a farsi essi stessi cibo per gli altri: questo significa che ci sono diversi tipi di fame: quella di amore di comprensione e quella fisica. Gesù vuol fare comprendere che dare alla gente il pane è solo un simbolo di una realtà più grande: noi dobbiamo diventare cibo per sfamare il desiderio di amore di coloro che ci vivono accanto.
Domenica 13 giugno Luca 7,36-8,3
Nel rapporto con Gesù, i particolari sono assolutamente importanti: quello che il Maestro cerca, infatti sono una serie di piccoli ma fondamentali segni che gli dicano l.’affetto e l’amicizia.
Il fariseo, che non sa che cosa significhi essere amico di Gesù, non ha avuto per Lui attestazioni di affetto e richiesta di perdono come la pubblica peccatrice. Questa brano fa comprendere anche l’importanza che Gesù dava alle donne. Nessun maestro avrebbe voluto come discepole delle donne. L’insegnamento evangelico, quindi apre davvero nuove prospettive.
Domenica 20 giugno Luca 9,18-24
Gesù comprende che è bene mettere subito le cose in chiaro:gli apostoli, che hanno dato diverse risposte riguardo alla sua vera identità, devono sapere a cosa si impegnano andando dietro di Lui.
Si deve capire, allora che seguire Gesù significa vivere il sacrificio totale di se stessi ed essere pronti a caricarsi della croce.
Solo quando si accetta di perdere la propria vita per Lui allora la si riconquista. Anche i suoi discepoli conosceranno la morte , la resurrezione e la gioia senza fine della vittoria dell’amore.
Domenica 27 giugno Luca 9,51-62
Il destino di Gesù sta per compiersi ed il suo viaggio verso l’ascesa del padre sta per passare attraverso gli eventi luttuosi di Gerusalemme. Le persone invitate da Gesù accampano diverse giustificazioni più o meno v alide: il problema è che in questo momento il Signore ha bisogno di sapere di chi possa fidarsi e di che voglia davvero essere suo discepolo, con tutto quello che ciò comporta. Il monito è valido anche per noi, non possiamo decidere di vivere come discepoli del Signore e poi restare nel compromesso. L’impegno è quello di cercare di capire ciò che viene da Dio perché solo così si conseguirà la vera libertà e di sciogliere le catene dalla schiavitù.