Sono trascorsi 50 anni da quel tempo, da quando cioè ero parroco a San Martino, ma è da lì che comincia a percorrere la via di Damasco, con riferimento all’Apostolo Paolo, di una certa persona, ora sposata con figli, residente nel Comune di Ortonovo, già operaio metalmeccanico ora disabile, che chiamerò SAULO come l’APOSTOLO, non mio parrocchiano, che però per turismo o simpatia verso il luogo, abitualmente io incontravo quasi ogni giorno in fondo alla scalinata della chiesa dove era giunto in sella ad una potentissima moto, un DUE RUOTE di tutto rispetto.
Era una persona di bella presenza, una persona giovane e robusta, molto cordiale e servizievole, abitualmente vestita con la tuta da motocicletta.
Entrammo presto in confidenza e diventammo amici, fratelli, sinceri e profondi, pur essendo di diversa condizione sociale e, specialmente, di diverse opinioni politiche e religiose; non era uno assolutamente contrario come Paolo prima della conversione, ma tuttavia era assolutamente indifferente in materia religiosa e per nulla praticante. Da quel tempo egli divenne il mio SEGRETARIO-ASSISTENTE, ed assieme a lui, in moto, abbiamo programmato e realizzato tutta una serie di pellegrinaggi, specialmente dell’ambiente francescano: Assisi, La Verna, ecc., poi Roma ed altre importanti località a sfondo religioso.
Durante questi viaggi indubbiamente egli si interessava dell’ambiente e ho notato che familiarizzava volentieri con i frati, restando specialmente impressionato dai fatti della vita di San Francesco. Tornavamo a casa entrambi soddisfatti e carichi di spiritualità. In quel periodo ho benedetto anche il suo matrimonio in chiesa, in una atmosfera soprannaturale.
Quando il Vescovo mi mandò a Valletti di Varese Ligure, egli mi accompagnò in moto, stette con me alcuni giorni, poi ci lasciammo per…50 anni.
Passati tutti questi anni, casualmente, attraverso l’interessamento della dottoressa Lucia Taravacci che voleva riprendere i rapporti con me, che una volta ero il più grande amico di suo padre, Filippo, tra l’altro presidente dell’Azione Cattolica, sono venuto a. conoscenza della CONVERSIONE del mio carissimo compagno di pellegrinaggi, che il Signore quindi aveva prediletto e scelto, come scelse un giorno l’Apostolo Paolo, che da nemico divenne APOSTOLO DELLE GENTI, diventando non solo suo amico, ma APOSTOLO anche lui e carismatico, specialmente attraverso l’accettazione di una gravissima malattia che lo ha reso devotissimo di CRISTO CROCIFISSO E ABBANDONATO.
Ciò mi ha profondamente meravigliato ed edificato per cui ho ripreso il rapporto con lui e sinceramente posso dire che il discepolo ha superato il maestro, tanto più che oggi è uno degli elementi più rilevanti del movimento dei Focolari della zona, movimento che tende alla propria santificazione e all’amore totale del prossimo. Comunque l’indifferente Saulo è diventato PAOLO APOSTOLO.
Ringrazio il Signore Gesù per l’amore espresso nei riguardi del mio amico e lo ringrazio anche per avere concesso a me di avere, in qualche modo, malgrado la mia indegnità, collaborato con Lui, seminando 50 anni fa, con tanta abbondanza che una parte di seme, cadendo su terreno buono, ha fruttificato il cento per uno. AD MAIOREM DEI GLORIAM!
Varano de’ Melegari, 16 - IV - 2010
P.S.) Se l’interessato dovesse riconoscersi in questo mio articolo, non si offenda ma accetti volentieri questa mia segnalazione secondo la volontà del Signore Gesù espressa più volte nel Vangelo “affinché vedano le vostre opere buone e glorifichino il Padre Vostro che è nei cieli”.