Caro Gesù Bambino,
è di nuovo Natale.
Ma cos’è il Natale ? Ne abbiamo le idee chiare?
Se ne parliamo con un direttore marketing o commerciale potremmo sentirci rispondere pressappoco così: è uno dei 3 periodi dell’anno solare nel quale si ha un incremento delle vendite, per cui gli acquisti, sotto forma di regali, vanno stimolati al massimo sfruttando la maggiore liquidità proveniente dalle tredicesime e la tradizione dei doni che si conclude con l’Epifania.
Se ne parliamo con gli amici, è un periodo un po’ spendaccione, dove ciascuno mira a soddisfare un desiderio tenuto a lungo sotto la cenere o posto come obiettivo realizzabile proprio a Natale.
Se ci guardiamo intorno, notiamo un’intensa frenesia verso i soliti luoghi comuni.
E Tu, caro Gesù Bambino, che c’entri in tutto questo?
In verità, assomigli a un corpo estraneo o a un ospite inatteso, capitato a farci visita in un momento che ci vede presi da tanti pensieri e Tu non puoi ricevere quell’attenzione e considerazione che un ospite merita.
Ma di questo non ce ne preoccupiamo più di tanto….
Tutto sommato, penso che anche Tu sia contento nel vedere gli uomini impegnati a ritagliarsi la loro fettina di felicità, sebbene per il significato del tuo arrivo e del dono che ci porti, a dire il vero, così poco vistoso da non sembrare un dono, seppure unico nel suo immenso valore, un poco di attenzione vorresti che il genere umano te la prestasse.
Basta solo soffermarsi a ricordare che la memoria della tua nascita è la certezza della nostra eternità, che la tua presenza terrena, storicamente documentata, è la sola concreta opportunità che l’uomo ha di uscire dall’abito stretto del tempo per entrare in una dimensione inimmaginabilmente diversa dal pensabile.
O forse,proprio perché inimmaginabilmente diversa dal pensabile, riteniamo superfluo prenderti in seria considerazione, preferendo navigare avendo come rotta obiettivi minimali che si esauriscono nell’arco della vita?
Da sempre l’uomo ha desiderato non esaurirsi nel tempo terreno, ora sembra avere assopito questa aspirazione soddisfatto delle sue sofferte e temporanee conquiste.
E’ un po’ malinconica questa conclusione, mentre le luci e gli alberi addobbati sollecitano l’allegria, ma non si può fare a meno di ricordare che il tempo delle tue parole profetiche potrebbe essere dietro l’angolo: speriamo che il nostro risveglio non sia tardivo.
All’anno prossimo con l’affetto che so.