Martedì, 4.8.09.

            Walter è insistente; gli ho detto, gli dico mille volte che il “diario” per me è finito, non ho più motivo per aggiungere altre puntate alle tante che negli anni passati ho scritto. La situazione dal 2.6.07 (morte della Giulia) è cambiata molto; prima vivevo una vita normale, partecipavo a tutti gli incontri che venivano organizzati e nel “Sentiero” raccontavo che cosa si era detto, che cosa si era fatto. Ma, morta la Giulia, la mia vita è cambiata, non partecipo più a nulla e quindi non ho nulla da raccontare. Potrei parlare soltanto della mia casa; del tavolo dove sono esposte tutte le fotografie della Giulia; dell’orto della Giulia perché qui trascorro tutte le ore della  mia giornata. Potrei parlare di Quarazzana (Fivizzano) il paese dove la Giulia ha trascorso l’infanzia e la giovinezza, la sola località nella quale io, di tanto in tanto, vado a ricordare le tante indimenticabili giornate che vi ho trascorso, naturalmente sempre con la Giulia. Ma fortunatamente questa volta posso aggiungere una puntata alle tante che in passato, ho pubblicato nel “Sentiero”. E’ successo che martedì 4 agosto, a Isola, ho partecipato a un incontro di preghiera interparrocchiale, incontro dedicato al Santo Curato d’Ars, una figura indimenticabile. A Radio-Maria nei mesi scorsi tutti i giovedì sera don Dino gli dedicava ampi spazi: sembra che da tutta Europa la gente si affollava davanti al suo confessionale. A dire il vero non era mia intenzione partecipare, ma la sera prima, alla Santa Messa per la Giulia, padre Onildo mi aveva detto: “Domani sera, alle 20,45 sarò con l’auto davanti a casa sua e insieme andremo a Isola”. Naturalmente alle 20,45 mi sono trovato davanti a casa e poco prima delle ore 21 siamo entrati nella chiesa di Isola. C’era poca gente in chiesa e così ho potuto scegliermi il posto a me gradito, quello che mi consente di avere davanti l’altare e, alla mia sinistra, lo spazio nel quale c’è l’organo e dove si riunisce la magnifica corale di Isola. Dispone di ben tre organisti: anche quella sera erano presenti tutti e tre, ma soltanto due si sono alternati nel sostenere i canti: canti magnifici che io ho dovuto soltanto ascoltare, perché non li conosco. E qui mi permetto una riflessione: quando partecipo a incontri interparrocchiali mi piacerebbe essere parte attiva durante tutto l’incontro e quindi anche nell’esecuzione dei canti. Allora le corali nel programma dovrebbero inserire canti conosciuti anche nelle altre parrocchie. Durante l’incontro a Don Andrea ha dato un grande aiuto Dino Bologna, una persona preziosa che fa sempre bene quello che fa. Aveva dei fogli ciclostilati; di tanto in tanto leggeva dei brani interessantissimi. Alla fine dell’incontro mi sono avvicinato a lui e gli ho detto: “Quello che hai letto è magnifico: meritava di essere ascoltato da tanta gente, ma in chiesa questa sera gente ce n’è poca; dammi quei fogli: nel prossimo numero del “Sentiero” pubblicheremo qualcosa e quindi anche chi questa sera non è in chiesa potrà conoscere le belle parole che noi abbiamo ascoltato”. Ed ecco alcune di quelle frasi.

“Signore Gesù, fa che i nostri giovani possano apprendere dall’esempio del Santo Curato d’Ars quanto sia necessario, umile e glorioso il ministero sacerdotale che tu vuoi affidare a quelli che si aprono alla Tua chiamata. Fa che nelle nostre comunità -come ad Ars a quel tempo - ugualmente si realizzino quelle meraviglie di grazia che tu compi quando un sacerdote sa mettere l’amore nella sua parrocchia”.

“Fa che le nostre famiglie cristiane si sentano parte della Chiesa e sappiano rendere le loro case belle come una chiesa. Fa che la carità dei nostri Pastori nutra ed infiammi la carità di tutti i fedeli, affinché tutte le vocazioni e tutti i carismi donati dal Tuo Santo Spirito possano essere accolti e valorizzati”. O Signore Gesù, concedici l’ardore e la verità del cuore perché noi possiamo rivolgerci al Tuo Padre celeste facendo nostre le parole che San Giovanni Maria Vianney utilizzava quando si rivolgeva a Lui: Vi amo, mio Dio, e il mio unico desiderio è di amarVi fino all’ultimo respiro della mia vita”.