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di Walter Con queste poche righe anch’io desidero ringraziarti per i tanti doni da te ricevuti solo rimanendoti accanto nei tanti momenti vissuti assieme. D’accordo con gli altri responsabili della redazione del “Sentiero”, ho deciso di raccogliere in una edizione speciale tutte le testimonianze dei tuoi superiori, dei confratelli, di parenti e amici. Non so se “Il Sentiero” ha ed avrà un lettore e collaboratore così affezionato come lo sei stato sempre tu. Oltre che lettore e collaboratore, eri anche un diffusore del nostro bollettino. So che al Santuario di Gesù Bambino lo leggevano tutti (padre Giuseppe mi ha già detto di continuare a mandarlo), ma so anche che lo consigliavi persino a persone che da te venivano per confessarsi. Come detto ho raccolto le testimonianze di tante persone ed ognuno, a suo modo, racconta di te i tanti piccoli “miracoli” di cui sei stato artefice nei vari percorsi della tua esistenza. Dalla diffusione della devozione al Bambino Gesù di Praga (specialmente in Sardegna), ai vari pellegrinaggi con difficoltà, a volte, quasi insormontabili, alla formazione dei giovani…Ma un altro di quei “miracoli” è stato, per me, il lungo percorso degli “Incontri del dopo pellegrinaggio”. Quando mi parlasti di quel tuo progetto ero abbastanza perplesso: non credevo che sarebbe riuscito ( pensavo anche al notevole lavoro che avrei dovuto sobbarcarmi), ma la tua determinazione era tale che anche quell’iniziativa poi riuscì. Quante volte ho rimpianto quei momenti! Sono stati veramente incontri esaltanti: il ritrovarsi ogni mese, nel periodo invernale in cui i pellegrinaggi erano sospesi, a Bocca di Magra o al Santuario del Mirteto a Ortonovo, per ascoltare le riflessioni di qualche esperto nel campo della religiosità, poi le Confessioni, la Santa Messa e la cena in sana allegria. Era proprio, per noi tutti, un momento di spiritualità e di formazione. Che dire poi del grande incontro a Roma, per l’Immacolata, degli amici dei Pellegrinaggi! C’erano due pullman da Ortonovo, due da Firenze e Siena, uno addirittura dalla Sardegna! L’incontro col Papa poi a Cascia, da Santa Rita… Ma poi, come dice il preside nel suo diario, “il diavolo ci ha messo la coda e padre Oriano si è fermato”: proprio tu che sembravi non fermabile. Il primo maggio sono stato tanto tempo con te, in ospedale, ti ho raccontato tante cose; ti ho detto di Elena di Ittiri (Sardegna), che ti salutava e ti era vicina con tanti paesani. Sai che cosa ha fatto il 3 maggio? Quando ha saputo che ci avevi lasciato è andata dal parroco perché suonasse le campane e ha affisso al portone della chiesa un grosso cartello che diceva della tua morte. Mi ha detto: “Quando muore qualcuno del paese noi facciamo così e padre Oriano era uno di noi”. Vedi? Anche dopo tanti anni sei sempre uno di loro! Ho ritrovato un tuo scritto che è un vero inno alla vita, se vissuta nella fede e nella devozione al “TUO” Divino Bambino e lo metto a conclusione di tutte le testimonianze di questo bollettino perché “NELLA LUCE DEL SUO SORRISO…VALE LA PENA DI VIVERE”.
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