Preghiamo
perché tutte le persone che subiscono discriminazioni e persecuzioni religiose
trovino nelle società in cui vivono il riconoscimento dei propri diritti e
della dignità che nasce dall’essere fratelli.
Papa
Francesco
Dio non
accoglie il sacrificio di chi è in discordia, anzi comanda di riconciliarsi
prima con il fratello. Solo così le nostre preghiere saranno ispirate alla pace
e Dio le gradirà. Il sacrificio più grande da offrire a Dio è la nostra pace e la fraterna concordia.
San
Cipriano di Cartagine
Al termine
della Messa il prete ci congeda con la formula: “La Messa è finita, andate in
pace!”. Sono sempre tentato di correggere: andate, perché la Messa non è
finita, non finisce mai. Questo infatti è un inizio, non una conclusione. Il
sacerdote non vuole dire: “ Bravi, avete fatto il vostro dovere, potete andare
tranquilli”; al contrario, è come se dicesse: “Adesso tocca a voi, è il vostro momento”. Dunque non un segnale di “riposo”, ma di “partenza” per
una missione. Significa “agganciarsi” alla vita quotidiana. Ci si alza dalla
mensa eucaristica e si attacca a lavorare, a costruire il Regno.
Don
Alessandro Pronzato