Dove cercarti Dio,
se non sui volti dei figli
che non ridono più,
perché la violenza
li ha uccisi due volte:
nel corpo, quindi dal vile
che ne infanga la memoria
Sono figli già prima del tempo vecchi.
Sanno tutto dell’odio
che si prende e si dà.
Hanno rabbia e dolore,
vanno scalzi come il figlio dell’uomo.
Dove incontrarti Dio,
se non nelle piazze del mondo
strangolate dal cemento,
sulle mani degli uomini
armati e disarmati
che scrivono col sangue la storia.
Trovarti forse nei fiori recisi
Delle ultime barricate,
tra il coraggio delle madri
che al cielo impietoso guardano.
E amarti mio Dio in una casa
dall’odore di muffa, delle cose
abbandonate da tempo,
dove un letto disfatto
porta d’un corpo indelebile
ancora l’impronta.