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ADORAZIONE EUCARISTICA
di Enzo Mazzini
Giovedì 8 ottobre sono
riprese le bellissime adorazioni Eucaristiche che si svolgono il secondo
giovedì del mese. Molto commovente questo incontro di preghiera! Don Carlo lo
ha dedicato anche alla Beata Itala Mela (Maria della Trinità) Oblata benedettina.
Infatti, dopo la lettura di un brano del Vangelo secondo Luca, molto toccante e
cioè Gesù che si reca al monte degli Ulivi, seguito dai Suoi discepoli, viene
ricordata Itala Mela, nel modo seguente: " Itala Mela nasce a La Spezia il
28 agosto 1904. Papà e mamma sono maestri elementari di sani principi, ma
lontani dalla fede. Dal 1905 al 1915, trascorre l'infanzia e l'adolescenza dai
nonni materni per via del lavoro dei genitori. Nel 1915, con discreta
preparazione, riceve la Prima Comunione e la Cresima. Mentre frequenta il Liceo Costa, il 27 febbraio 1920, le muore il
fratellino Enrico di 9 anni e, ritenendo che dopo la morte ci sia il nulla, si
professa atea. Nel 1922 supera brillantemente la licenza liceale e si iscrive alla facoltà di
lettere all'Università di Genova. L' 8 dicembre dello stesso anno, a seguito di una violenta scossa interiore, dopo essersi confessata e comunicata, inizia per lei una nuova vita
basata sul motto: "Signore, se ci sei, fatti conoscere". Nel 1923
entra a far parte della FUCI, e qui incontra diverse personalità alle quali
resta legata per tutta la vita, fra cui il futuro Paolo VI, Giovanni Battista
Montini e Padre Agostino Gemelli. La sua carriera di giovane insegnante è
sconvolta da un evento verificatosi a Pontremoli il 3 agosto 1928 nella chiesa
del Seminario: dal Tabernacolo riceve un raggio di luce e il messaggio divino
"Tu la farai conoscere". È la prima irruzione di Dio nella sua vita,
cui ne seguiranno tante altre che fanno di lei una delle più grandi mistiche italiane
del Novecento. A settembre pensa alla vocazione benedettina, ma deve
rinunciarvi perché ammalata. Infatti nel marzo del 1929 è colpita da una febbre
altissima e pensa: " Per me è finita", ma alla Pentecoste dello
stesso anno si offre Vittima dell'Amore misericordioso. Il giorno della
SS.Trinità riceve dal Belgio una lettera con la quale viene invitata a
immergersi nella Trinità ed a cambiare nome: Maria della Trinità. Nel 1933
conclude il noviziato benedettino con la professione come Oblata del Monastero
in San Paolo fuori le Mura in Roma. L'11 giugno 1933, con il quinto voto,
l'Inabitazione diventa il centro della sua vita e della sua missione nella
Chiesa. Il 27 luglio, per malattia, lascia Milano e torna a La Spezia. A
partire dal 1936 si fanno sempre più frequenti le sue estasi, le visioni e i
messaggi della SS.Trinità, che si accompagnano a sfibranti persecuzioni
diaboliche, quasi a conferma che la spiritualità da lei perseguita procura
molto fastidio al demonio. Nello stesso anno compie il voto "del più perfetto" (che consiste nel
ricercare sempre l'azione più perfetta da fare) e le nozze mistiche. Nel 1937
le muore la madre e, per difficoltà economiche, abbandona l'insegnamento. Il 21
aprile del 1941 presenta al Santo Padre Pio XII il Memoriale di Maria della
Trinità e questi lo approva. Dal 5 al 15 ottobre 1946 compie a Genova un ciclo
di Esercizi Spirituali e pensa di creare una famiglia sacerdotale per la quale
offrirà nel 1947 la vita eremitica. Dieci anni dopo, il 27 aprile 1957, Itala
Mela muore. Il 21 novembre 1976 è iniziata la causa di canonizzazione ed il 12
giugno 2014 è stata proclamata Venerabile. A La Spezia il 10 giugno 2017 è
stata dichiarata Beata". Che emozione quel 10 giugno! Una giornata davvero
indimenticabile. Numerosi gli Ortonovesi che con auto private e con numerosi
autobus hanno partecipato a questa storica cerimonia. Quali sensazioni ho
provato e quanti ricordi si sono affacciati nella mia mente! L'appuntamento mi
riempie infatti di profonda commozione. Infatti Itala Mela in casa nostra è
sempre stata considerata la "nostra" Santa Protettrice. Come ho già
riferito in quella occasione, mio zio Don Luigi Mazzini era stato Suo
confessore ed aveva condiviso con Itala un rapporto di profonda comunione
spirituale che è durata per alcuni anni. Infatti Itala, nel 1937, dovette
ricoverarsi nell'Ospedale di Fivizzano dove mio zio era cappellano e quindi
Itala si rivolgeva a lui per i consigli spirituali e per le confessioni e
quindi è subentrata una notevole comunione religiosa. Inoltre, durante la
guerra, era stata ospite di una cara amica, la Sig.ra Marchini, a Pognana di Fivizzano
dove era parroco mio zio don Luigi. Altro fatto importante: mia sorella Giulia
era stata, prima allieva di Itala, poi amica, tanto che in più occasioni Giulia
si è recata ad assisterLa, essendo subentrato un rapporto di profonda
ammirazione prima e di amicizia poi. E mia sorella custodiva gelosamente un
fazzoletto con il quale asciugava la fronte di Itala, fazzoletto che Giulia
usava quando assisteva dei malati, per lenire le loro sofferenze. Purtroppo,
dopo la morte di Giulia, non sappiamo dove sia stato riposto. Speriamo che il
figlio, Piergiuseppe, possa rinvenirlo. Inoltre, mio zio Don Luigi aveva ricevuto in dono una preziosa reliquia: un
cuoricino contenente i capelli di Itala. Speriamo che anche questo ritorni alla
luce, così come speriamo che Piergiuseppe possa rinvenire alcune lettere che
Itala aveva scritto di proprio pugno ed inviate a Giulia che, insieme allo zio
don Luigi, ha trasmesso questo profondo sentimento e venerazione verso Itala, a
noi fratelli, sorelle e parenti che, come già detto, L'abbiamo sempre venerata
ed invocata come Santa Protettrice e quindi la Sua beatificazione ci riempie di
profonda commozione. Ecco perché mentre mi recavo alla cerimonia di
beatificazione avevo il cuore in subbuglio e, durante la solenne cerimonia, mi
sono sorpreso più volte con le lacrime agli occhi. Sì, perché il momento era
uno di quelli per i quali ringrazi il buon Dio per averteli donati e che non si
potranno mai più ripetere e mai più dimenticare.
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PER ME VIVERE E’ CRISTO
di La REDAZIONE
PER ME VIVERE E’ CRISTO
La misura dell’amore di Dio è amare
senza misura.
E la nostra vita, con l’amore di
Gesù, ricevendo l’Eucarestia, si fa dono.
Papa Francesco
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VENITE A ME VOI TUTTI CHE SIETE STANCHI E OPPRESSI E IO VI DARO’ RISTORO
di Giuliana
Gesù non si stanca mai di amarci. In questo brano del Vangelo
ci indica la strada sicura per affrontare le difficoltà, le malattie, gli
inconvenienti della vita senza sciupare nulla anzi trasformandoli in tesoro:
gettare tutto su di Lui, sulle sue spalle. Devo liberarmi dei miei pesi
affidandoglieli e, poiché gliene ho fatto dono, è come se non li avessi più.
Grande è il senso di libertà e leggerezza che ne deriva: non senti più il peso
delle contrarietà, perché se lo è caricato addosso Lui e voli leggero come una
piuma, anzi come un gabbiano che dall’alto si gode le distese azzurre marine e
i prati verdeggianti. Ma devo imparare da Lui che è mite e umile, cioè benevolo
e modesto, di cuore, un cuore grande capace di accogliere tutto se gliene
facciamo dono, e affidarmi completamente alla sua volontà.
La sua volontà, il suo ristoro non si farà attendere: Dio è un Padre pietoso e
misericordioso, ci ama immensamente e si commuove di fronte alle nostre
fragilità, quando gli chiediamo aiuto.
Dobbiamo essere pronti a pronunciare il nostro si, come Maria, la mamma
celeste: “Eccomi avvenga di me quello che hai detto”. Lo Spirito Santo, Spirito
Consolatore non mancherà, di volta in volta, di illuminare la nostra mente
suggerendoci ciò che è conforme al suo amore e ci darà una gioia piena, ci farà
sentire che non manchiamo di nulla; ci condurrà a pascoli erbosi e ad acque
tranquille e ci farà sedere ad una ricca mensa.
Ci verrà incontro ci chiamerà per nome, ci prenderà per mano, ci starà vicino,
ci darà la forza per superare ogni cosa. Se agiremo così non saremo piu
vittime, ma protagonisti e la nostra vita si dipanerà come un filo d’oro
tempestato di perle, come un percorso di luce che illuminerà anche i fratelli
che ci passano accanto, facendo assaporare anche a loro la possibilità di
liberarsi dalle catene del dolore. Difatti, come dice San Paolo, Cristo ci ha
creati per la libertà. Un abbraccio Giuliana
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