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L’ABBRACCIO DEL PADRE
di Roberto
“Sia fatta la Tua Volontà”
Dobbiamo comprendere bene
perché non appaia come una invocazione di rassegnazione, di passività, di
rinuncia. Non dobbiamo intenderla come atteggiamento fatalistico, perché non è
sul piano morale, del comportamento che va letta, ma su quello teologico. Non
si deve intendere per volontà di Dio tutto quello che può succedere sulla
terra, per i suoi limiti, per gli errori che commettiamo, per il cattivo uso
della libertà, per il male purtroppo presente che non è certo volontà di Dio.
Il riferimento è rivolto al disegno d’Amore del Padre che vuole il bene, la
salvezza, la piena realizzazione delle sue creature, nonostante le prove, le
lotte e i limiti dell’esistenza. Pregare “Sia fatta la tua volontà” significa
esprimere il desiderio che Dio realizzi il suo disegno d’amore in noi, che
divenga realtà, si compia, accada il suo piano di salvezza che può comprendere
anche la sofferenza, l’apparente fallimento, l’insuccesso. La precisazione
sapiente che troviamo in Matteo, “come in
cielo così anche in terra” vale per tutte e tre le prime invocazioni. Sia
santificato il tuo nome, “come in cielo
così anche in terra”; venga il tuo Regno “come in cielo così in terra” venga il Tuo Regno “come in cielo così in terra” sia fatta
la tua volontà “come in cielo così in
terra”. Perché si possa fare la sua volontà occorre saper costruire la casa
della propria esistenza sulla roccia, non sulle sabie mobili delle mode, dei
capricci, dell’incostanza. Non basta dire “Signore,
Signore”, occorre fare, dare adesione, lasciare che accada nel nostro vissuto
la sua volontà, quello che è parte del suo piano di salvezza. Ricordate la parabola dei due figli: l’uno
che dice di andare nel campo a lavorare, ma poi non ci va; l’altro che in prima
battuta sembra ribellarsi, dire no, poi capisce, aderisce e ci va. Chi fa la
volontà del Padre? Chi dice sì e non fa, chi dice non e poi fa perché capisce
il piano di Dio, il disegno di salvezza per lui? Gesù nell’orto dell’agonia suda sangue e
vorrebbe allontanare da sé il calice che lo attende, vorrebbe continuare a
predicare, a guarire, a svolgere la sua missione, ma poi dice: “Non la mia, ma
la tua volontà, o Padre”. Non era il Padre ad ucciderlo, ma gli uomini, il
Padre lo avrebbe fatto risorgere ed accolto nei cieli. Quella del Padre era una
volontà d’amore e di salvezza, anche se si realizzava attraverso la croce ed il
sacrificio. Dobbiamo avere tante fede da saper leggere così in profondità la
volontà di Dio, al di là delle apparenze. Certo una constatazione balza
evidente: la volontà del Padre è spesso, per non dire sempre, diversa dalla
nostra, capovolge attese, desideri, progetti nostri, se non ci lasciamo
purificare dal fuoco della, sua Parola, dal fuoco della su presenza. “Le mie vie non sono le vostre vie”, dice il
profeta Isaia (5,5). Quanto siamo colpevoli di questo richiamo? Nel Vangelo
leggiamo: “Questa è la volontà del Padre vostro che è nei
cieli: che neppure uno di questi piccoli vada perduto”. La nostra
programmazione, le nostre realtà, i nostri giudizi sono attenti alla semplicità
dei piccoli e dei semplici? Non c’è una regola, una esigenza, una norma, c’è un
atteggiamento di fondo, uno spirito da coltivare, una continua conversione per
vivere la volontà di Dio, per aiutare gli altri a capire, a vivere e a
realizzare la volontà del Padre. C’è prima un disegno d’amore e di salvezza che
non possiamo manipolare, cambiare a nostro piacimento ed opportunismo, che non
abbiamo mai terminato di conoscere, approfondire, realizzare. Padre Nostro
mostraci il tuo piano di salvezza, aiutaci a realizzarlo con te, per te.
Volontà di Dio è che tutti gli uomini siano salvi, che “neppure uno di questi
piccoli vada perduto”, leggiamo nel Vangelo di Matteo. Anche un uomo solo conta
per il Vangelo, occorre prestare attenzione a non trascurare i piccoli e i
peccatori e a porsi senza esitazione alla ricerca degli smarriti. Fare la
volontà del Padre non significa pensare che non ci sia più il peccato, ma che
dove abbondò il peccato, sovrabbonda la grazia: per questo preghiamo “Sia fatta la tua volontà”. Solo
guidati dallo Spirito Santo potremo compiere la volontà del Padre, che non può
essere se non una volontà di grazia, di tenerezza, di perdono, d’amore. La
volontà di Dio è una volontà di Misericordia; nella Misericordia abbiamo la
prova di come Dio ci ama. In questo consiste la sua volontà.
Roberto
Prossimamente mons. Grampa ci
parlerà del passo: “Il pane nostro
quotidiano dà a noi oggi”
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"Maria, Aurora di salvezza e di sicura speranza"
di Don Carlo
"Maria, Aurora di salvezza e di sicura
speranza"
In questo periodo dove un numero consistente di
persone vive giorni di vacanza e di riposo la Chiesa attraverso l'esempio e
l'immagine di Maria ci richiama a non dimenticare la fede.
La fede non va in vacanza, anzi Cristo desidera accompagnare l'uomo in questo
riposo. E' Maria Madre di Cristo e nostra Madre che ci chiede di far diventare
la nostra vacanza un'occasione per ritemprare e rinfondere la nostra fede. Ci
insegna a non legare il nostro cuore ai falsi beni che possono essere intaccati
dai ladri e dalla ruggine, ma ricerca i veri beni che contribuiscono alla
nostra piena crescita umana e spirituale. E' bello pensare che Maria è l'aurora
di salvezza. All'aurora c'è un momento stupendo: quello che precede immediatamente
il sorgere del Sole. Prima, c'erano stati solo tentativi. Un lieve impallidire
del cielo a oriente, appena visibile nella notte. In seguito il chiarore è
andato crescendo, lentamente all'inizio, poi più in fretta, sempre più in
fretta. Ed ecco infine un istante in cui lo scaturire della luce è così
vittorioso e ardente, lo splendore così accecante per gli occhi abituati alla
notte, che ci si potrebbe credere davanti al sole stesso: appena un istante
dopo, come una fiammata, la sua luce divamperà sul filo dell’orizzonte. Ecco
finalmente il sole. Fino a quel momento, ci saremmo potuti ingannare, tanto
esso già traspariva in quello che era soltanto la sua aurora. Così Maria.
Prima, attraverso tutti i secoli precedenti, si trattava dell'alba di Cristo,
dei primi inizi della sua purezza e della sua Santità, già meravigliosi
considerando che venivano realizzati nella natura umana, ma ancora tanto oscuri
rispetto a Lui. Maria è il culmine dell'aurora, il sorgere del nuovo giorno. Ma
questa luce splende per tutti. Dopo il decreto che ha stabilito la venuta di
Cristo, c'è questa lunga preparazione che già la realizza inizialmente, e che
riempie tutta l'antica storia dell'umanità. Ora tutta questa preparazione porta
a Maria, perché in Lei, e soltanto in Lei, essa porta a Cristo. La preparazione
è immensa: è l'unica opera di Dio stesso in questo mondo; egli vi si impegna
con tutto il suo amore, vi fa confluire, in virtù della sua grazia, tutto ciò
che negli sforzi umani è veramente buono: si plasma una natura umana che sarà
la sua. Venne un giorno che tutto fu pronto. E' nella Vergine che tutto si
unisce per poi passare da Lei al figlio... Così l'Antico Testamento e tutto
quello che vi è di storia sacra nell'umanità, come ha prefigurato Cristo, ha
anche prefigurato la vergine. Le donne le cose sante dell'antica alleanza la
rappresentano: il tempio, l'altare, il monte Sinai, e l'arcobaleno, il roveto
ardente ne sono un simbolo; è la Vergine che viene attraverso tutti quei segni
perché attraverso di Lei viene "Colui che viene". Infine come ultima
preparazione, come compimento della venuta di Cristo, c'è la trasmissione
stessa di questo tesoro umano di santità. Anche qui Maria è unione piena a
Gesù, così come è unione piena al genere umano. Maria è la figura assoluta e
totale, e lo è per sempre, perché Madre di Dio, è Colei che unisce l'uomo Dio
con l'umanità. Guardiamo a Lei con stupore e meraviglia, facciamoci
accompagnare nel fitto mistero della nostra vita, scopriremo il volto dello
splendore di Dio.
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Preghiera alla Madonna del Mirteto
di P. Domingo Daniel Patix Gomez, fmm.
Cari
devoti della Madonna del Mirteto, con gioia abbiamo celebrato la festa della
nascita della nostra madre, una festa mariana importante. Noi abbiamo il
privilegio di celebrarlo nel nostro Santuario. Condivido con voi lettori questa
gioia. Mi fa piacere vedere tanti devoti della Madonna del Mirteto, che per
fede e per tradizione vengono a pregare e a chiedere un piacere, che la vostra
intenzione e le vostre necessità vi incoraggia a venire a salutare e a pregare
la nostra Madonna del Mirteto che sicuramente è pronta e vi attende. Che la
intercessione della Madonna del Mirteto vi mantenga in questo cammino di fede e
ad essere pronti alla voce del suo Figlio. Che la
vostra visita vi aiuti a rinnovare il vostro amore a lei e al suo figlio Gesù.
Sono contento di vedere il vostro amore alla Madonna del Mirteto, sicuramente
Lei si allegra con voi. Uniamoci e chiediamo nella nostra preghiera alla nostra
Madonna del Mirteto che suscita devoti che mantengano questa fede a lei e al
suo Figlio. In questo luogo sacro e di preghiera, vorrei che in questa lettura
recitate la preghiera alla Addolorata Regina del Mirteto.
Addolorata
Regina del Mirteto, che nella terra di Ortonovo hai stabilito il trono di quella
provvidenza, onde ti ha arricchita a nostro vantaggio il tuo Figlio divino, con
fiducia illimitata io ricorro a te pregandoti di abbassare lo sguardo benigno
sulla mia miseria e provvedere colla tua materna bontà alle necessità e
indigenze, nelle quali mi trovo sia per l'corpo, sia per l'anima, e così da te
provvidamente soccorso possa cantare nell'eternità l'inno di gloria alla tua
amorosa provvidenza.
Questa preghiera ci insegna a vedere la provvidenza di
Dio, il suo amore per noi che ci ha dato una madre, la maternità di Maria,
l’illimitata fiducia e di chiedere per le necessità e le indigenze nelle quali
ci troviamo.
Vorrei ringraziare tutti voi per la vostra offerta
generosa, per i vostri doni e per la vostra partecipazione e di fare di questo
posto sacro un luogo di preghiera e di festa. Che la Madonna del Mirteto
benedica ognuno di voi.
Giunga a voi il mio più cordiale e fraterno saluto nel
Signore.
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