MAURIZIO, 21 OTTOBRE 2008
Sei tornato alle tue terre
d’origine,
libero di spaziare orizzonti
infiniti
lungo sterminate praterie
argentine
dove l’aria pure si fonde con
l’eterno.
Ora vai, segui il galoppo di
mille cavalli
alati, come il rombo di un motore
impetuoso
che travolge le nostre fragili
emozioni.
Tu continuerai a liberarti
gioioso
in quegli spazi, tra le
impervie vette
della tua giovinezza,
lasciandoci la memoria della
tua vita
da difficile pellegrino su
questa terra,
ma felici del tuo ritorno
erratico
oltre gli orizzonti del tuo
cielo.
Roberto Montefiori
Al cugino Maurizio Franciosi