Pensiero
sul Filmato
Venerdì
25 gennaio io e i miei compagni di classe assieme alla maestra Marina siamo
andati a vedere un film in mensa.
Il film parlava della seconda guerra mondiale, dei campi di concentramento in
particolare di due sorelle. Erano due bambine ebree separate dalla madre e
spaventate per quello che succedeva.
In questo film ci sono anche dei momenti in cui mostrano una classe superiore
che va a visitare i campi di concentramento. In questa classe c’era un ragazzo
che veniva bullizzato da un compagno e due osservatori che lo incoraggiavano
come se lui fosse al centro dell’universo.
Tornando al passato, le bambine erano state separate da tutti I loro parenti,
ma a volte, quando riusciva, la mamma andava a salutarle. La signora che
accudiva I piccoli non era così cattiva come dimostrava, anzi aiutò le bambine
a non morire. Il cibo era poco e la fame dei bambini aumentava, potevano
giocare solo con cose che trovavano a terra, come I sassi. A volte nelle
baracche arrivava un signore col camice bianco che chiedeva chi volesse
rivedere la madre, ma la signora che accudiva I bambini aveva messo in guardia
le due sorelle che era una trappola, infatti chi se ne andava non ritornava
più.
Intanto nel presente il bullo si chiedeva se tutto ciò fosse accaduto
veramente, lui non ne era sicuro nonostante tutte le testimonianze viste e
sentite. Dopo questa visita però capì che non era bello fare il bullo così
smise.
Nel passato gli anni scorrevano e finalmente gli Americani arrivarono a salvare
quelli sopravvissuti nei campi di concentramento, per fortuna qualcuno ebbe il
coraggio di andare in Germania e di liberarli.
Le bambine furono portate in un istituto dove passarono un po’ di tempo prima
che arrivasse una lettera con una foto dei loro genitori. Presero un treno ed
arrivati a destinazione una folla di genitori che cercavano i loro figli
accorse intorno a loro. Le due bambine erano state molto fortunate a
sopravvivere e finalmente ritrovarono la madre e il padre e tutto tornò alla
normalità.
Tornando
al presente, la professoressa portò i ragazzi dalle due sorelle le quali fecero
vedere loro i numeri che gli avevano disegnato sulle braccia durante la guerra.
Così il bullo capì che tutto era vero e smise di fare il bullo…questo sì che è
un finale con i fiocchi!
Pensierino:
La shoah
Il 27
gennaio si celebra la giornata della memoria per non dimenticare le vittime
della shoah. Per questa occasione le maestre ci hanno fatto vedere un filmato
su questa ricorrenza. Il film era molto bello ma triste. A me è piaciuto
tantissimo, mi ha fatto emozionare e alla fine mi è rimasta nel cuore un po’ di
malinconia.
Pensierino:
I campi di concentramento
I campi
di concentramento sono stati solo esclusivamente per lo sterminio di milioni di
Ebrei. A capo di questo tragico evento c’era un pazzo fuorilegge: Adolf Hitler
messo al comando dalla popolazione.
In uno di questi campi si sviluppo la storia di due bambine, separate dalla
madre mentre il padre era in guerra. Si salvarono grazie all’aiuto di una donna
che suggerì loro di rispondere “NO” alla domanda se volevano rivedere la
propria mamma. Tutti gli altri rispondevano di “SI”, sono stati portati
all’interno di laboratori scientifici per adoperarli come cavie umane. Tutte
queste persone venivano marchiate nell’avambraccio con un determinato numero
che ne sostituiva il nome. Venivano spogliati dei loro indumenti, rasati
togliendo loro l’identità. All’arrivo degli Americani le bambine vengono
portate in una struttura insieme ad altri bimbi che fortunatamente si erano
salvati, riuscendo così a mangiare e a giocare. Anche i genitori delle bimbe si
erano salvati e contattando questa struttura riuscirono a riunirsi.
La cosa bella di questa storia è la sua verità. Questo racconto parla di
violenze di molti anni fa, una di queste ai giorni nostri si chiama bullismo,
azione che un ragazzo usa ripetutamente su un suo compagno di classe. Ma
andando avanti si rende conto di fare la cosa sbagliata.
Pensiero:
La stella di Andra e Tati
Venerdì
mattina la mia classe è andata in mensa per vedere un film: La stella di Andra
e Tati, in occasione del giorno della memoria. Questo film parla di due sorelle
ebree che nel marzo del 1944 sono state portate via con la loro famiglia, dai
tedeschi. Sono dovute salire su un treno diretto al campo di concentramento;
arrivate erano infreddolite, affamate, impaurite e non potevano immaginare cosa
gli stesse per accadere. Le donne e i bambini furono portati in una stanza, le
incisero sul braccio un numero e da allora vennero chiamate con quel numero.
Hanno tagliato i capelli alle donne e le hanno separate dai loro bambini. Andra
e Tati erano molto spaventate e avevano molta fame, perché mangiavano una volta
al giorno. Dopo un anno gli Ebrei furono liberati dagli Americani. Andra e Tati
riuscirono a rivedere la propria mamma e il proprio papà.
Questo film è stato molto bello e mi sono anche emozionata. Mi ha fatto capire
che quella povera gente è stata disprezzata, uccisa, insultata, non avendo
colpa di niente!
Il giorno del ricordo
Il 27 gennaio ricorre il giorno della memoria per ricordare
le persone morte nei campi di concentramento. La maestra quindi ci ha fatto
vedere un cartone su questo argomento, intitolato “Le stelle di Andra e Tati”.
Io e i miei compagni ci siamo recati in mensa dove era stato allestito un
telone per poter guardare questo filmato: sembrava di essere al cinema! Questa
storia racconta di due sorelle, di quattro e sei anni, Andra e Tati; queste
bambine sono state prese con la mamma, la nonna, la zia e il cuginetto Sergio e
sono state portate in un campo di concentramento.
Appena arrivati alcune guardie tedesche gli avevano tatuato un numero sul
braccio.
Andra, Tati e Sergio soffrivano molto perché gli davano da mangiare cibo
disgustoso e soprattutto perché erano stati divisi dalle loro mamme. I bambini
nonostante fossero tristi ogni tanto riuscivano a trovare dei modi per giocare
e divertirsi tutti insieme. Alla fine della guerra delle guardie molto brave
erano andate a liberare la gente che era sopravvissuta nei campi di
concentramento. Andra e Tati erano state portate in Inghilterra in un centro di
accoglienza dove c’erano molti giochi e loro erano contentissime, anche se
sentivano la mancanza dei loro genitori.
Nel frattempo la mamma, sopravvissuta, aveva ritrovato il marito che era
ritornato dalla guerra. Insieme andarono a cercare le bambine. Al termine del
cartone i genitori riuscirono a ritrovare Andria e Tati.
Questa sera è piaciuta moltissimo a noi bambini di quinta, anche se in certi
momenti ci ha fatto un po’commuovere
(Adele)