E SE DOMANI….
E’ una canzone d’amore cantata
da Mina. Ma ci sono altri “domani”.
Dolorosi. Sono quelli dei poveri.
In Italia, se ne contano 8.370.000. Nel mondo, 1,2 miliardi di persone vivono
con meno di un dollaro al giorno. Cifre da capogiro, nascoste dai media che
preferiscono fare gli sciacalli su Avetrana o parlare di gossip e di
escort. “I poveri li avrete sempre con voi” – dice Gesù. Così, si pensa che
non ci sia niente da fare di fronte alla povertà. Leon Bloy scrive: “Dopo l’abisso di questa parola, nessun uomo ha mai potuto dire che cosa
sia la povertà. Quando si interroga Dio, egli risponde che è proprio lui il
Povero”. Quell’Avete fatto a Me è il manifesto per la nostra relazione con
la povertà. E’ dal Concilio che si parla di “Chiesa dei poveri” con troppe distinzioni. Consideriamo invece quel
che affermava il vescovo martire mons. Romero: “I poveri sono il luogo teologico dove Dio si manifesta, e il roveto
ardente e inconsumabile da cui Egli ci parla.”
FAME DI SILENZIO
Siamo assordati dai decibel.
Per l’Unione Europea, dieci milioni di persone sono a rischio sordità. Con alto
sprezzo del pericolo (sic!) si urla nei talk-show, si tiene alto il volume
della Tv; ovunque chiasso a gogò. Il rumore eccessivo, causa stress ed ansia.
Il cristiano ha gli anticorpi per neutralizzare il frastuono e scoprire la
ricchezza del silenzio. Basta un’occhiata alla Bibbia, per stupirci come Dio si
riveli nel silenzio. Vediamo l’esperienza di Elia: non scopre il Signore “nel vento impetuoso e gagliardo”, “nel terremoto”, “nel fuoco”, ma “in un mormorio di vento leggero.” A
Natale si proclama “Mentre un profondo
silenzio avvolgeva tutte le cose, e la notte era a metà del suo corso, la tua
parola onnipotente dal cielo, viene dal tuo trono regale.” Le più grandi
opere di Dio avvengono nel silenzio. E’ di questo che molta gente ha fame. I
monasteri, le case di preghiera si riempiono di persone che sentono il bisogno
di silenzio per ritrovarsi e, magari, ritrovare Dio. Rivivono l’esperienza di
Osea cui il Signore dice: “Nel deserto
parlerò al tuo cuore.” Un poeta indiano canta: “Siediti ai bordi dell’aurora, per te si leverà il sole. Siediti ai
bordi della notte, per te scintilleranno le stelle. Siediti ai bordi del
torrente, per te canterà l’usignolo. Siediti ai bordi del silenzio, Dio ti
parlerà.”
E la fame, finalmente, sarà placata.