Vivo
nell’incoerenza
dico di
essere tuo figlio
e non so
amare i miei fratelli.
Dico di essere tuo figlio
e carico
sulle spalle altrui
quel che
non voglio sopportare.
Dico di esser tuo figlio
e non
compio le tue opere.
Dico di essere tuo figlio
e non
solo rifiuto la croce
ma mi
ribello perfino
ai
piccoli travagli quotidiani.
Mi piacerebbe essere coerente
nella
gioia, nel pensiero, nell’amore.
Perciò, ti chiedo, mandami il tuo spirito
perché
m’insegni a non tremare
nelle
tentazioni, nel dubbio e nell’incerto.
Imparerò così (o almeno spero)
a essere
coerente nel dolore
nell’angoscia
nella morte
e perfino
nella vita.
Imparerò a essere tuo figlio
ad
accogliere il tuo spirito
a lasciar vivere Cristo nel mio cuore.