Un
vecchio fanciullo timido
bussava
alla porta del cielo
vestito
d’azzurro appena d’argento,
ed una
dolce e vaga figura
con sul
capo la corona
splendente
dei re
apriva la
porta segreta che conduce dai morti
bruciati
dal vento
risuonano
allora i loro
inascoltati
lamenti
inesistenti
tombe insepolte,
gridando
tutto il dolore del mondo,
dolore,
ripete rauca una lontana eco
per
comunicare l’orrore provato
dolore
ripetono i fiori appassiti
dolore
gridano le speranze
brutalmente
stroncate
di morti
innocenti
per un
furore spietato.
Gloria ai dormienti del vento.
Si sveglieranno ora i morti
bruciati
da un vento pietoso
e ogni
giorno
s’innalzeranno
essi incorrotti
e con
ferrea volontà voluta da Dio
in un
mare d’azzurro in eterno vivranno…